TANTI INTERESSI PRIVATI NON FANNO UNA CITTA'!

La mer, la fin...

mercoledì 8 aprile 2009

Prato. Approvata definitivamente la Variante

Tra tanti "mal di pancia" (che sepriamo non abbiano affollato troppo i gabinetti del palazzo comunale) e telefonate urgenti improvvise (chi avrà chiamato Donzella?), si è svolto l'ultimo voto - desiderato fino all'inverosimile, visto che è anche l'unico risultato amministrativo di rilievo di questa giunta - sulla Variante sulla Declassata.
Il PD ha votato, compattato dagli innumerevoli "do ut des" di fine legislatura, a favore, mentre Tommaso Rindi ha riconfermato la sua astensione (risalente già allo scorso anno), insieme a Leonardo Becheri. Assenti, al momento del voto, Zazzeri e - udite udite, - Donzella colto, come dicevamo, da improvvisa telefonata. E' interessante notare che sui 7 contrari, dobbiamo contare Taiti ma anche Vannoni e Fattori...In pratica, l'opposizione di centrodestra era in ferie.
Alla fine, insomma, nonostante tutto ce l'hanno fatta! Ce l'hanno fatta a portare a casa la "centralità metropolitana" del "polo multifunzionale" che ormai per pudore non chiamano più "espositivo".
Ce l'hanno fatta, soprattutto, a portare a casa l'aumento dell'edificato attraverso i vari progetti privati che insistono sui tre "nodi" definiti dalla variante.

Che possiamo dire? Noi, nel nostro piccolo, abbiamo provato in tutti i modi ad opporci a questo scempio, dalla richiesta di reinserire questo "blocco" all'interno della più vasta discussione sul Piano strutturale fino alla presentazione delle osservazioni in seguito alla prima approvazione in consiglio, osservazioni che peraltro non ci hanno mai comunicato di aver preso in considerazione o rigettato.
Ma questa non è una sconfitta nostra: è una sconfitta della città, che vede l'ennesimo scempio lungo il suo asse centrale, e che avrà inevitabilmente ripercussioni sulla strutturazione di tutti i prossimi interventi. E che farà ottima coppia con la Grande Madre di Tutti gli Scempi pratesi, la Multisala.
Mala tempora currunt...

MV

dall'Ufficio Stampa del comune di Prato
Con 21 voti favorevoli (il gruppo Pd e il sindaco), 7 contrari (i gruppi che fanno capo al Pdl più i consiglieri Mauro Vannoni e Massimo Taiti) e due astenuti (i consiglieri Leonardo Becheri e Tommaso Rindi), il Consiglio comunale ha proceduto nella seduta di ieri (martedì 7 aprile) all'approvazione della "variante Declassata" e all'adozione delle modifiche al Regolamento urbanistico relativamente alla medesima variante Declassata.
«Con questo atto - ha commentato il sindaco Marco Romagnoli ai margini della seduta - si conclude uno dei procedimenti di governo più significativi di questa legislatura. Si è assunta l'idea di un nuovo sviluppo della città su un asse che acquista anche una "centralità" metropolitana». E in effetti lo stesso assessore all'Urbanistica Stefano Ciuoffo, nel richiamare la discussione che ha accompagnato nel tempo la revisione del Piano strutturale, presentando al consiglio i due atti - variante e modifica al Regolamento urbanisticoo - ha sostenuto che «rappresentano l'esito di una riflessione attorno ad un modello di sviluppo urbano non pù utile a rigenerare risorse. Con la variante Declassata si anticipano elementi di pianificazione che saranno presenti nel nuovo Piano srutturale, possibili scenari di evoluzione economica e di gestione del territorio che superano i limiti dell'attuale piano regolatore e che spero possano essere approvati nella prossima legislatura».
La preminenza, nel contesto dei nuovi strumenti urbanistici e della "variante Declassata", così come li ha illustrati l'assessore all'urbanistica, viene accordata alla realizzazione della cosiddetta "città pubblica", ossia nelle parole di Ciuoffo «al superamento delle criticità del Piano Secchi», non essendo più sostenibile «la densificazione di interi pezzi di città in assenza della città, ossia di spazi pubblici e collettivi».
Per l'assessore sulla Declassata non potrà «più avvenire che i progetti privati precederanno le opere d'interesse collettivo. Le strutture previste, pubbliche e private, si realizeranno allo stesso tempo o non si realizzeranno affatto». Peraltro nei tre "nodi" in cui è suddivisa la variante (area ex Banci, Soccorso, e Capezzana) «le previsioni edilizie sono inferiori a quelle attualmente previste».
Le nuove norme del Regolameto urbanistico per il cosiddetto "nodo 1", pur rimandando il dettaglio dell'area ex Banci ad un piano attuativo di iniziativa pubblica, già nella versione adottata dal Consiglio comunale contemplano l'interramento del viale Leonardo da Vinci («sarà il Piano attuativo a fissarne le caratteristiche») e stabiliscono una continuità fra la parte a nord e la parte a sud, e quindi la continuità da via Ferraris a via Zarini del "Parco delle Fonti", nel quale sarà immerso il polo espositivo, e del corridoio verde fra via Valentini e via delle Fonti. In tutto circa 40 ettari (400.000 mq) di verde pubblico.
Nel "nodo 2" relativo al Soccorso il regolamento urbanistico prevede l'interramento della Desclassata nel tratto fra via C. Marx e via Nenni e la realizzazione di un'area verde di 5/6 ettari (50/60 mila mq) nel campo sportivo ex Ambrosiana,
mentre nel nodo "3" di Capezzana si prospetta il sorgere di un altro parco di 15/16 ettari (150/160 mila mq) fra la Tangenziale, Capezzana e Vergaio.
Quanto alla parte costruita nell'area ex Banci sono previsti 83 mila mq di edificato fra polo espositivo, strutture ricettive e direzionali, strutture commerciali; nel nodo "2" 38 mila metri quadri prevalentemente residenziali, nel nodo "3" 12 mila metri quadri di residenza. Il progetto, presentato in Consiglio comunale, contempla altresì che il 10% delle quantità destinate alla residenza sia riservato per il cosiddetto "housing sociale", cioè a case ad affitto calmierato.
In sintesi: nelle intenzioni presentate la Declassata sarà un'arteria con funzioni superiori (polo espositivo), largamente interrata sia in prossimità dell'area ex Banci che in tutto il tratto che scavalca via Roma in modo da non costituire più una barriera fisica, con connessioni territoriali affidate a spazi verdi (600.000 mq è la quantità totale fra parchi e giardini inserita nella variante) e con 133.000 metri quadri complessivi di edificato, in prevalenza residenza a completamento (fatta eccezione per il "Parco Expo'), parte della quale con destinazione sociale.

Nessun commento: