TANTI INTERESSI PRIVATI NON FANNO UNA CITTA'!

La mer, la fin...

venerdì 10 aprile 2009

Prato. Edilizia: ci si accorge delle regole infrante.

Mentre in Abruzzo si continua a recuperare i corpi sepolti dalle macerie, si fanno sentire quelle voci, di categoria, sindacali, politiche, che avrebbero dovuto gridare forte già da molto tempo e non l'hanno fatto, per denunciare la diffusa illegalità di cui si pasce il settore delle costruzioni in Italia.
MV

«Servono regole per disciplinare l’attività dei costruttori edili»

Da il Tirreno 10/4/'09

PRATO. Il grido d’allarme sull’esplosione del fenomeno dell’abusivismo nell’edilizia e le drammatiche immagine che arrivano dall’Abruzzo dove interi palazzi costruiti in anni recenti si sono accartocciati come fossero di pastafrolla, ripropongono con forza la necessità di una normativa che disciplini le attività dei costruttori edili. «La Camera dei Deputati ha avviato nello scorso febbraio l’iter per l’approvazione di una legge ispirata dalla nostra associazione - spiega Paolo Beghelli, presidente degli edili di Confartigianato - proprio sulla Disciplina delle attività professionale del costruttore edile. A questo punto diventa particolarmente urgente la sua approvazione». La categoria delle piccole imprese edili richiede da anni una regolamentazione, proprio per quei pericoli di degenerazione del mercato che hanno portato a far contare a Prato il 40% circa di addetti illegali. «L’abusivismo e l’irregolarità colpiscono le imprese sane con la concorrenza sleale - spiega Beghelli - ma prima di tutti colpiscono i cittadini e le aziende committenti; nei loro interessi e nella loro sicurezza».
Da anni Confartigianato punta il dito contro coloro che, nel pubblico come nel privato, esasperano la logica del massimo ribasso. «La crisi economica - dice il responsabile del settore costruzioni Michele Vuolato - ha acutizzato una situazione già difficile: si cerca di risparmiare fino all’eccesso, anche quando si percepisce che siamo sotto la soglia della ragionevolezza. E quando questo avviene negli appalti pubblici si può parlare di scelleratezza».

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