TANTI INTERESSI PRIVATI NON FANNO UNA CITTA'!

La mer, la fin...

giovedì 9 aprile 2009

Prato verso le amministrative. Cenni? Ha fatto la battuta...

Con una fantasia degna del miglior Berlusconi (i terremotati in "campeggio"...), Cenni inaugura la sua campagna elettorale con in trito e ritrito "non si tratta di destra o sinistra, ma solo di Prato", come se fosse indifferente scegliere tra le proposte razziste e xenofobe della Lega, giusto per fare un esempio, e una sana prospettiva multiculturale e di integrazione reciproca con i migranti, oppure scegliere tra una colata di cemento per realizzare una "new town" sull'area dell'ex Banci piuttosto che puntare al consumo zero di territorio. I problemi, forse, non saranno "di destra" o "di sinistra", ma c'è modo e modo di leggere la realtà (e quindi "i problemi") e proporre soluzioni.
E poi, una vera e propria barzelletta, che merita di essere inserita "ad vitam" nello scemenziario elettoralistico pratese:"Basterebbe garantire una quantità di commesse pubbliche, tipo – ha esemplificato Cenni – divise militari, dei pompieri e altro, per liberare le aziende industriali e artigiane del cardato da una stagionalità penalizzante, consentendo loro, e ai loro dipendenti, di superare questo momento difficile". Grande esempio... Bellissimo! Sappiamo che per Cenni e compagnia bisognerebbe militarizzare l'Italia intera, e questi militari avrebbero bisogno di divise, ma per andare sul reale, vorremmo ricordare come gli ultimi pratesi che hanno preso un appalto pubblico del genere hanno deciso di far fare buona parte di queste divise in Romania...
Ma Cenni lo sapeva???

Il Sorcio Verde
per Municipio Verde

da Pratoblog.it
I pratesi incontrano Roberto Cenni: «Qui non si tratta di destra o di sinistra ma solo di Prato!».


Prato, 8 aprile 2009 - Posti in piedi e folla anche nell’antisalone delle feste e fino alla hall dell’hotel Palace: quasi 700 persone hanno partecipato ieri sera al primo vero appuntamento elettorale di Roberto Cenni, candidato sindaco di Prato per Pdl, Lega, Udc, Giovani Pratesi, Destra, Socialisti Autonomisti e altre liste civiche.

In tantissimi, ben oltre ogni più rosea attesa, hanno testimoniato con una presenza partecipe e con una mitragliata di interventi, di domande e di proposte la profonda e ormai irreversibile insoddisfazione per la gestione della città e dei servizi e l’incancrenirsi di una situazione economico-sociale giunta al punto di rottura. Fra i passaggi più significativi dell’intervento e delle risposte di Roberto Cenni alle domande di Umberto Cecchi, moderatore della serata, e a quelle, stimolanti e talvolta provocatorie, del pubblico, una proposta per arginare la crisi produttiva e dare ossigeno al distretto pratese.

«E’ necessario – ha fatto rilevare Cenni – puntare a una diversificazione che però richiede tempo e investimenti. Nel frattempo, per fermare la deriva prima che diventi disastrosa, si può e si deve rilanciar il cardato rigenerato e con esso le diverse realtà del distretto. Non si vede perché questo prodotto – ha aggiunto – assolutamente ecocompatibile in quanto trasforma migliaia e migliaia di tonnellate di ritagli e cascami in tessuto di qualità, non debba avere un’attenzione simile a quella riservata all’energia eolica o fotovoltaica a cui sono destinati ingenti investimenti. Basterebbe garantire una quantità di commesse pubbliche, tipo – ha esemplificato Cenni – divise militari, dei pompieri e altro, per liberare le aziende industriali e artigiane del cardato da una stagionalità penalizzante, consentendo loro, e ai loro dipendenti, di superare questo momento difficile».

Il candidato sindaco, che ha dato avvio a una campagna di ascolto dei cittadini prima di varare definitivamente il suo programma elettorale, ha affrontato anche il tema dei clandestini in città ("il fenomeno è stato lasciato tracimare per buonismo e indifferenza oltre ogni limite di sopportabilità, bisogna usare tutti gli strumenti, compresa l’istituzione di un Centro regionale di identificazione, per fermare ogni altra possibile metastasi") e quello dei servizi e ha concluso dicendo che i problemi della città non sono né di destra né di sinistra ma problemi lasciati incancrenire. Si faccia avanti chiunque vuole affrontarli e risolverli. «Qui non si tratta di destra o di sinistra ma solo di Prato».

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