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La mer, la fin...

lunedì 6 ottobre 2008

Elezioni Europee (e amministrative). Il valzer preelettorale.

A questa importante notizia di agenzia segue un nostro commento politico.
mv
EUROPEE: VICINO ACCORDO PD-VERDI-SOCIALISTI. SD E PRC IN DIFFICOLTA'

(ASCA) - Roma, 6 ott - Mentre prosegue in Commissione affari costituzionali della Camera il confronto sulla riforma delle norme per le elezioni europee, il Pd sta sondando la disponibilita' ad accordi elettorali con alcune forze che sono restate fuori dal Parlamento dopo le elezioni dello scorso aprile.
Cio' che per scelta del segretario Walter Veltroni non fu possibile nelle elezioni politiche (il Pd preferi' un accordo solo con il Partito radicale e con l'Italia dei Valori, rifiutando la riedizione dell'alleanza di centrosinistra dell'Unione), potrebbe invece realizzarsi proprio in vista della scadenza delle elezioni europee della prossima primavera. In ogni caso si tratterebbe della confluenza nelle liste del Pd.
Un primo si' e' venuto da Riccardo Nencini, segretario del Partito socialista. L'accordo per un seggio a Bruxelles e' dato per sicuro, pena la scomparsa definitiva di uno dei partiti storici della sinistra italiana.
La trattativa e' invece ancora in corso per quanto riguarda il rapporto con i Verdi.
Grazia Francescato, portavoce del Sole che ride, avrebbe chiesto due seggi a Bruxelles per il suo partito ma la controproposta del Pd ne assicurerebbe uno, come nel caso dei socialisti. I Verdi si orienterebbero a confermare Monica Frassoni, parlamentare europea uscente, malgrado qualche malumore a causa delle posizioni espresse da quest'ultima nell'ultimo congresso del Sole che ride, dove ha votato contro la leadership della Francescato.
Un seggio a Bruxelles sarebbe stato offerto anche a Sinistra democratica, ma finora c'e' il diniego del coordinatore Claudio Fava a prendere in esame questa possibilita' che equivarrebbe a trasformare Sd in una formazione di indipendenti di sinistra del Pd. Fava si augura di poter mettere in campo nelle prossime elezioni europee una lista che aggreghi il variegato mondo della sinistra fatto di associazioni e movimenti, potendo contare anche sull'eventuale ricongiungimento con la minoranza di Rifondazione che fa riferimento a Nichi Vendola e che potrebbe abbandonare il Prc diretto da Paolo Ferrero.
Ma nell'area di Rifondazione che fa riferimento a Vendola la parola ''scissione'' viene esclusa categoricamente.
''Prima di ogni decisione, bisogna conoscere con quale legge si andra' alle elezioni europee. Una divisione non e' comunque auspicabile'', dice un autorevole esponente della minoranza del Prc.
Per quanto riguarda la nuova legge elettorale per le europee, il Pdl tiene ferma la sua proposta nel dibattito nella Commissione affari costituzionali della Camera: abolizione delle preferenze e quorum fissato al 5%. Pd e Udc si sono battuti finora con scarso successo per la conferma del voto di preferenza e per abbassare la soglia del quorum al 4%.
Se non ci sara' un cambiamento nell'atteggiamento della maggioranza sulla legge elettorale per le europee, potrebbe scricchiolare la posizione di Sinistra democratica che rifiuta l'accordo con il Pd anche nel caso non si produca la scissione in Rifondazione.
Secondo alcuni sondaggi, Rifondazione e' accreditata intorno al 4%: una percentuale che puo' far sperare al segretario Ferrero di superare l'eventuale quorum del 5%, anche in virtu' di un possibile accordo con il Pdci di Oliviero Diliberto (alcuni esponenti di quest'ultimo partito sarebbero candidati nel Prc come primo passo di una tendenziale riunificazione tra i due partiti comunisti).
Ma lo scenario di due liste contrapposte (maggioranza Prc-Pdci da una parte, Sd piu' minoranza del Prc dall'altra) potrebbe provocare paradossalmente una riedizione di Sinistra-Arcobaleno, pur con la defezione della maggioranza dei Verdi. Per scongiurare il non raggiungimento del quorum, la sinistra radicale sarebbe costretta a firmare una tregua tra le varie componenti, rinviando l'ipotesi di nuove aggregazioni all'indomani delle elezioni europee.
6 OTT 08
Non tutti quelli che ci seguono conoscono bene i percorsi dei Verdi di fronte ai prossimi confronti elettorali. Cerchiamo di fare qui un chiaro riassunto schematico.
I Verdi nazionali, guidati da Grazia Francescato e dal vecchio gruppo dirigente che ha poi vinto l'ultimo congresso, intendono unirsi al PD per superare lo sbarramento del 5% che lo stesso PD ha voluto. Tratterebbero per avere due seggi e per poter sedere nel Parlamento Europeo con il loro simbolo e fare gruppo con i Verdi degli altri stati.
Uno dei due eletti potrebbe essere Monica Frassoni che all'ultimo congresso non ha votato la linea Francescato ma che per sua impostazione non dovrebbe avere difficoltà ad accettare questo tipo di accordo.
In verità la Presidente del partito ha detto che trattative aperte non ce ne sono e che prima di tutto bisogna parlarne al Coordinamento Nazionale.
Per quanto riguarda le elezioni amministrative si lascia molta libertà alle realtà locali su come muoversi nelle alleanze e infatti le federazioni regionali esprimono intenzioni diverse.
I Verdi Toscani, guidati da Mauro Romanelli, hanno preso una decisione molto chiara e difficilmente reversibile: alle europee senza il PD.
Hanno scritto alla Presidente Nazionale ponendo la questione come fondamentale e quindi non negoziabile.
A livello locale, cioè in merito alle amministrative, per il momento sembra maggioritaria l'intenzione di riproporre il modulo dell'Unione per la Toscana e quindi, evidentemente di aggregarsi anche al PD.
I Verdi di Prato, guidati da Celso Bargellini e Gisella Curti, si dice che abbiano contatti aperti sulle amministrative, con vari partiti ma la cosa viene fatta nel più assoluto e impolitico riserbo, senza coinvolgere la minoranza neppure a livello informativo.
Niente si sa e niente si vuol far sapere, per tenere lontano dai riflettori un'iniziativa politica pari a zero e una trattativa di basso o bassissimo profilo, opera di una maggioranza locale che si dimostra variamente ai margini del partito regionale e ancora legata a vecchi dinosauri della nomenclatura romana. (al congresso nazionale Bargellini e Abati hanno votato la Francescato).
Municipio Verde, il gruppo che sta dietro a questo blog, ha una precisa linea che crediamo sia risultata sempre chiara a tutti:
1 Siamo contrari a presentarci apparentati al PD alle elezioni europee
2 Siamo contrari a presentarci apparentati al PD alle elezioni provinciali e comunali di Prato
3 Siamo a favore della libertà delle singole federazioni dei Verdi di muoversi, con fermezza e coerenza di programma, per cercare valide alleanze capaci di veicolare le noste idee e i nostri programmi e rispettose della nostra dignità e peculiarità.
4 A Prato siamo a favore della costituzione di un vasto aggregato di forze ecologiste e di sinistra che assieme ai cittadini dei movimenti e dei comitati, dia vita ad una lista capace di condurre il Pd e i suoi alleati al ballottaggio, riducendone il potere monopolistico che esercita sulla città e consentendo una trattativa reale sui grandi temi dello sviluppo urbano e della salute dei cittadini.
Se quanto abbiamo scrritto è chiaro, altrettanto chiaro e che siamo a disposizione per parlarne e quindi vi invitiamo a dibattere con noi queste cose.
Municipio Verde

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