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La mer, la fin...

lunedì 6 ottobre 2008

Toscana. Brutta aria in casa di Rifondazione

Non è proprio una novità... era già nell'aria, dal congresso nazionale, che la Federazione regionale di Rifondazione Comunista sarebbe "passata" verso la corrente del segretario Ferrero.
A sei mesi dalle elezioni, però, lo scenario politico nell'area che fu (il passato remoto non è una forzatura) della Sinistra Arcobaleno resta agitatissimo.
Il brutto vizio - italianissimo - di non imparare dalle sconfitte...
MV

da Il Tirreno del 06/10/08
Firenze tira la volata alle scissioni

Il Prc in mano a Ferrero. E intanto nasce un’altra sinistra

Il pistoiese Cristiano, non votato dai vendoliani, prende il posto di Niccolò Pecorini. Nel Consiglio comunale del capoluogo le minoranze di Rifondazione e Pdci promuovono la nuova aggregazione che guarda al Pd
MARIO LANCISI

FIRENZE. Il Prc si divide. I seguaci del segretario nazionale Paolo Ferrero espugnano la Toscana. Al congresso regionale conquistano la maggioranza ed eleggono il nuovo segretario: Stefano Cristiano, 42 anni, assessore alla sicurezza sociale al Comune di Pistoia, che è stato eletto con la maggioranza dei voti all’interno del comitato politico regionale di Prc. Sostituisce il vendoliano Niccolò Pecorini, 32 anni, ex Bertinotti-boy che ama Montale e Celine e che quando il Pci si è sciolto portava i calzoni corti.
Al contrario di Cristiano che racconta di essersi iscritto al Pci per evitarne lo scioglimento del 1989. Corrono solo dieci anni di differenza tra il segretario vecchio e quello nuovo, ma le biografie raccontano molto della loro diversità politica. L’uno prescinde dalla storia del Pci, l’altro la porta ancora nel cuore.
Nasce la Sinistra. E così anche in Toscana tra Ferrero e Vendola - leaders delle due anime del Prc - spira un’aria di separazione. Di un addio fin troppo annunciato. Fin dal congresso nazionale. Ora lo si è avvertito anche in Toscana. Al congresso regionale, dove i vendoliani hanno votato contro il nuovo segretario.
Ma soprattutto si è visto e capito al Comune di Firenze dove - primo capoluogo di regione in Italia - è nato il gruppo “La sinistra” in Consiglio comunale nel quale confluiscono tutti e quattro i consiglieri di Sinistra Democratica, i vendoliani del Prc (due consiglieri su tre) e un esponente (su tre del gruppo) della minoranza del Pdci che fa capo a Katia Bellillo. Sette consiglieri, tra i quali il presidente dell’assemblea Eros Cruccolini (Sd), tanto che il nuovo gruppo sarà il terzo per numero di componenti nel consiglio comunale fiorentino dopo Pd e Pdl.
Aria di scissione. Una composizione che riassume le spaccature avvenute nei congressi di Prc e Pdci e che a Firenze è la naturale conseguenza delle feste di partito separate organizzate a settembre. «E’ una scelta che guarda al futuro e si lascia alle spalle il passato, le divisioni, le sconfitte. Una scelta che vuole essere stimolo per il lancio della Costituente di Sinistra», ha spiegato Luca Pettini (ex Pdci) in una conferenza stampa insieme agli altri consiglieri, Mbaye Diaw e Leonardo Pieri (ex Prc), Daniele Baruzzi, Gregorio Malavolti, Anna Soldati e Cruccolini (Sd).
C’è chi guarda al Pd. Per ora la Sinistra è un’associazione. Raggruppa gli “eretici” dei Ds, del Pdci e del Prc. Le minoranze. Ad esempio nel Pdci Katia Bellillo ha preso le distanze da Diliberto come in Toscana il consigliere regionale Marco Montemagni si è staccato da Nino Frosini. Lo scopo della Sinistra è quello di aggregare le forze della sinistra radicale. Di mettere insieme Sinistra democratica, pezzi dei Verdi, del Pdci e i vendoliani. Una sinistra radicale che guarda al Pd. Che gli «tira la giacchetta», per usare un’espressione di Ferrero. E’ probabile che nei prossimi mesi la Sinistra da associazione diventi partito e si presenti alle prossime elezioni amministrative e europee.
E chi sogna il Pci... Ferrero e Diliberto invece sognano il Pci che non c’è più. E’ la sinistra radicale che ritiene abbia influito più il Pci dall’opposizione che l’Unione al governo. «Staremo sui contenuti, entreremo nel merito delle questioni, senza subire gli automatismi “politicisti” con gli altri partiti», fa sapere il neo eletto Cristiano. Radicamento sociale, conflitti, e niente rapporti privilegiati con il Pd. Sognando il Pci senza avere i voti del Pci...

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