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La mer, la fin...

domenica 5 ottobre 2008

Valdibisenzio. Cervi e bracconieri

Interessante la lettera di un cacciatore di selezione (così si firma) sulla questione dei danni provocati dai cervi in Valdibisenzio e che ha visto ben tre sindaci mobilitati sulla questione.
A parte una scontata, e peraltro fuori luogo, battuta sui cinesi, ne consigliamo vivamente la lettura!
MV

da il Tirreno del 05/10/08
La lobby dei bracconieri e il business nascost

Leggo con stupore l’articolo sui danni che i cervi della Val Bisenzio arrecherebbero all’equilibrio ambientale della Val Bisenzio. Vengo in risposta a Ciani il quale specifica che la situazioen è sfuggita di mano a tutti. Ma è lui che in primis deve fare il “mea culpa” perchè già cinque anni fa, per il problema-cervo, promise che si sarebbe adoperato per ripristinare i pascoli dentro il parco di Luogomano, affinché questa nobile razza potesse trovare beneficio e un habitat migliore. Nel parco si intravedono pochissimi animali e fuori centinaia. Perchè le aree non ci sono. Ho controllato. Solo quest’anno - a fine legislatura come accade in tutta Italia - si sono prodigati a sistemare due campetti interni al Parco tanto per far vedere la loro disponibilità. A cosa serve un Parco senza animali signor Ciani? Serve solo per dar lustro alla Provincia. Una volta Prato era rinomata per i cenci, ora per la presenza del più bell’animale della fauna italiana, invidiatoci da tutti. Se si eradicano anche questi, Prato diventerà famosa solo per la comunità cinese. In quanto ai danni c’è solo una strumentalizzazione da parte della Coldiretti che reclama danni pressoché inesistenti. In luglio, nell’ultima riunione in Provincia, il tecnico della Atc dichiarò l’ammontare dei danni richiesti che non superavano i 2000 euro. Quindi quali sono le aziende agricole vere che reclamano i soldi? Perlopiù sono pensionati che coltivano orticelli lungo fiuni, intorno a case abbandonate, presso i quali sicuramente, con un annata arida come quest’anno, i cervi hanno trovato nutrimento. Il signor Amerini ha affermato che l’unico vero interesse è il business della carne che già è fiorente per la grossa pressione dei bracconieri che imperversano in lungo e in largo. Non capisco tutto questo accanimento contro il cervo se non per il business: la lobby delle squadre dei cinghiali è un buon bacino di voti, anche per questo nessuno va a pestargli i piedi. Nessuno poi parla dell’immissione dei cinghiali nel territorio e del foraggiamento che viene dato alle squadre per cacciarlo da parte di associazioni e istituzioni. In vallata in luglio si parlava di tre camioni di cinghiali che provenivano dalla riserva presidenziale di San Rossore. Alla Coldiretti conviene dire la verità su questi danni perchè se danno noia i cervi a chi raccoglie castagne allora daranno noia e faranno più danni i cinghiali, i quali passano sotto i fili elettrici e le reti metalliche. Ma certo che i contributi della Cee sul progetto castagna fan gola a tutti. Resto inorridito anche dalla proposta del signor Testaferrata al quale dico che non importa immettere lupi in quanto sono già presenti in massa nella Val Bisenzio. L’unica soluzione è il ripristino ambientale ma fatto con i fatti non con le parole e il mantenimento controllato della specie come stiamo già facendo.
P.C., cacciatore di selezione

Tre sindaci contro i danni dei cervi
Chiedono un incontro con Provincia, agricoltori e Legambiente

VERNIO. Contro i danni provocati dai cervi una lettera di tre sindaci. I primi cittadini dei comuni della Val di Bisenzio, Ilaria Bugetti per Cantagallo, Annalisa Marchi di Vaiano e Paolo Cecconi Vernio, insieme a Marco Ciani presidente della Comunità Montana, hanno firmato una lettera, indirizzata alla Provincia di Prato, a Legambiente e alle associazioni di categoria Cia e Coldiretti, sui danni causati all’agricoltori e tutti i cittadini che hanno un piccolo orto o campo, da parte dei grandi ungulati in particolare i cervi.
Un problema all’ordine del giorno dopo il moltiplicarsi di questi fatti che ormai interessano anche il fondo valle e alcune zone del Comune di Montemurlo e che colpiscono colture di ogni tipo e anche il sottobosco impedendo in alcuni casi la ricrescita della vegetazione dopo i tagli.
«Da tempo queste amministrazioni - si legge nella lettera - manifestano la necessità di analizzare, approfondire e affrontare la questione della eccessiva presenza della specie cervo nei propri territori. Fra l’altro da tempo è stata richiesta audizione presso la commissione Atc Firenze 4. Anche a seguito del convegno organizzato dalla Comunità Montana fu ravvisata la necessità di organizzare un incontro più specifico per affrontare il tema.
Inoltre proprio con Legambiente Regionale avevamo pensato di organizzare in ottobre un evento per trattare la questione. Pure le recenti notizie uscita sulla stampa locale dove si parla dei danni causati dai cervi ad agricoltori sottolineano come la questione non sia più prorogabile». E concludono: «Chiediamo dunque - sottolineano i tre sindaci e Ciani - di istituire urgentemente un tavolo con i soggetti in indirizzo per affrontare in maniera seria un percorso di risoluzione del problema nell’interesse dei cittadini».

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