Le cronache locali hanno battuto la notizia di una definitiva rinuncia dei nostri amministratori all’ormai noto sito archeologico di Gonfienti.
Infatti, grazie all’acquisto di un treno che tre volte a settimana collegherà Prato a Livorno, si annuncia che l’Interporto di Prato comincerà ad esistere in quanto tale, cioè per il trasferimento delle merci "da gomma a rotaia".
Senz’altro una bella notizia per chi si illude che dopo tanti anni di sub-esistenza di questa infrastuttura che ha attratto il traffico dei tir, anche non diretto a Prato e che, nei soli ultimi tre anni, ha sperperato centinaia di migliaia di euro, possa nascere qualcosa di buono per il manifatturiero pratese.
Noi invece pensiamo che questo interporto non solo sarà letale per la città etrusca e per la cultura ma contribuirà in modo rilevante a trasformare il nostro distretto in un luogo di passaggio delle merci, dove non si inventa più, né tantomeno si produce.
Non sono solo gli etruschi a finire sotto l’asfalto, ma l’identità culturale di un territorio, la piccola impresa, il turismo e l’ambiente naturale che queste attività ospita o potrebbe ospitare.
Quindi un ennesimo grazie sentito da parte nostra al presidente della società Interporto, che pare sia candidato ad una bella carica nazionale come riconoscimento del suo grande valore manageriale, per quanto fa e ha fatto per danneggiare l’economia di Prato.
Ma soprattutto un grande ringraziamento al Sindaco che non smette mai di stupirci per la sua assoluta sordità alle ragioni della cultura e dell’ambiente.
Municipio Verde
Riccardo Buonaiuti
Lanfranco Nosi
Leonardo Pampaloni
TANTI INTERESSI PRIVATI NON FANNO UNA CITTA'!
La mer, la fin...
martedì 4 dicembre 2007
Partita chiusa per gli etruschi?
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