Nei giornali di oggi è stata riportata, quasi integralmente, la "velina" uscita dall'ufficio del Sindaco sulla serata dedicata a "Progettazione e partecipazione".
Ritenendo inutile il rifermerimento ai giornali, riportiamo integralmente il comunicato stampa dell'Amministrazione, che merita una risposta sintetica, ma adeguata...
Sindaco“Pianificazione e partecipazione” nel Salone consiliare
«I cittadini sono i nostri referenti»
Due e più ore di serrato dibattito, che hanno impegnato esponenenti dei comitati ed una nutrita pattuglia di consiglieri comunali, in un salone consiliare gremito, per l'appuntamento di ieri sera (mercoledì) su “Pianificazione e partecipazione”, cui hanno preso parte anche il presidente della Provincia Massimo Logli e gli assessori regionali Agostino Fragai e Riccardo Conti, concluso dal sindaco Marco Romagnoli, che ha risposto agli interrogativi sollevati, ma soprattutto ha precisato «che le decisioni spettano a chi istituzionalmente ha la rappresentanza della cittadinanza, poichè questo potere di rappresentanza non può essere affidato a portatori di istanze che valgono solo per chi le sottoscrive, senza la pretesa di essere la “voce” dei cittadini, quando il problema vero è riuscire a far partecipare effettivamente questi ultimi. Ormai sono tanti i dibattiti fatti, e mi pare di vedere che ci sono sempre le solite persone».
Il sindaco ha ripetuto, come fatto in altre occasioni, nell'intervento finale della serata, «che la partecipazione è sì un diritto, ma anche un dovere per chi la promuove e per chi vuole praticarla, e costa fatica, perchè c'è un dovere di informarsi oltre che ad essere informati, sgombrando il campo da interpretazioni caricaturali su ciò che hanno intenzione di fare le istituzioni e su cosa dicono o hanno detto».
«Ad esempio - ha proseguito il sindaco - non ho mai detto, come qualcuno stasera ha affermato, che in virtù della “variante declassata”, ossia l'idea di creare nuove funzioni su un un asse importante per lo sviluppo dell'area metropolitana, si debbano costruire parcheggi sotterranei nel centro storico. Ho detto che bisogna intervenire per riqualificare e valorizzare la parte antica della città, perchè non si possono lasciare le cose come sono ora».
Ma a proposito di “interpretazioni caricaturali” il sindaco ha aggiunto: «Non si può sostenere che la Toscana è il luogo dello scempio urbanistico, perchè francamente non si ha idea di ciò che accade in altre parti d'Italia. E questo vale anche per Prato, che non è una sorta di Bronx. Non è vero, non è reale».
I problemi non mancano, ad iniziare da una costante crescita demografica causata dall'immigrazione «che è un fenomeno globale che va governato», ma rispetto ai problemi «l'Amministrazione si sta sforzando di dare risposte, ad iniziare dalle cosidette “aree dismesse”, prevedendo un'ipotesi di pianificazione volta a ridurre le volumetrie e le superfici da destinare alla residenza».
Su tutto questo, e sulle scelte urbanistiche, «svilupperemo - ha chiuso il sindaco - una iniziativa, anche di informazione e di partecipazione, fra l'altro già iniziata nelle Circoscrizioni. Le scelte riguardano i cittadini e a questi, prima di tutto, ci rivolgiamo».
4481/07
Non è possibile tacere sull'atteggiamento che traspare da queste righe, di assoluta malsopportazione di qualsiasi istanza critica nei confronti dell'operato della giunta. Possiamo anche concordare sul fatto che ci siano state delle intemperanze verbali, da parte di alcuni membri dei comitati, ma questo non può giustificare la posizione assunta dal Sindaco, che si arroga il diritto di scegliere quali cittadini ascoltare e quali no (cittadini, signor Sindaco, sono anche i membri dei comitati...)
Se l'Amministrazione vuole informare, lo faccia, ma lo faccia bene: infatti, su un tema cruciale quale il Piano Strutturale, a parte qualche manifesto, non c'è stata una capillare diffusione, attraverso TUTTI i mezzi disponibili, delle tematiche in gioco, e mercoledì sera di tutto si è parlato, fuorché di come il comune intenda, nei tempi e nei metodi, intraprendere il percorso "partecipativo". Troppo facile, veramente troppo, chiedere che siano gli altri, ad "informarsi", soprattutto in un contesto ove allo stesso Consiglio comunale la presentazione della variante sulla declassata avviene dopo che l'amministrazione ne ha abbondantemente anticipato i contenuti alla stampa. Se questa è la considerazione che viene riservata ai luoghi cardine della democrazia rappresentativa, difficile pensare che miglior trattamento venga riservato a soggetti non istituzionali.
Se c'è qualcuno che sta facendo "interpretazioni caricaturali", ci sembra di poter dire che questo sia proprio il Sindaco, spacciando per "partecipazione" qualcosa che inizia a non averne nemmeno la parvenza!
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