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da il Tirreno del 14/06/09
Notte bianca in difesa della scuola
Al Gramsci-Keynes assemblea no-stop di insegnanti, genitori e studenti
No al taglio dei fondi di istituto e alle “superclassi”
No alla perdita delle cattedre (di conseguenza per i precari si allontana la possibilità di entrare di ruolo) e all’aumento degli alunni per classe. Nel frattempo il ricorso al Tar del Lazio è stato accolto in quanto mancherebbero i regolamenti per poter applicare la legge.
All’avvocato Corrado Mauceri, membro del tavolo regionale per la difesa della scuola pubblica, è toccato illustrare i vari aspetti di irregolarità della riforma in via di applicazione. «Esiste una legge, ma non ci sono gli strumenti per poterla applicare - sostiene l’avvocato -. Per ora è solo un pezzo di carta che non ha alcun valore giuridico. Lo dimostra il fatto, che non esiste nessun piano programmatico di Governo, sulla base del quale dovevano essere adottati dei regolamenti che ancora non sono arrivati. In altre parole la normativa non è efficace».
L’assemblea ha coinvolto però solo una sessantina di persone. Complice il clima vacanziero, che convinto molti studenti a rimandare qualsiasi forma di protesta a settembre. «A noi ci è sembrato giusto essere presenti - spiegano Giulia e Gianluca della 2ª liceo scientifico - la prima classe della nostra sperimentazione bilingue verrà tagliata. E da programma, ci saranno meno ore a disposizione per le materie caratterizzanti, quindi scienze e lingue. Che senso ha?».
Nel quadro generale delle penalizzazioni, il Gramsci Keynes è l’istituto che ha pagato il prezzo più alto. In base ai dati provvisori degli organici di diritto, le scuole superiori pratesi perderanno 23 cattedre di cui 12 all’istituto di via Reggiana. Che inoltre, dovrà subire il taglio di quattro classi. E poi c’è un problema d’ordine economico: «La scuola è al collasso finanziario, i fondi stanziati sono pari a zero - dichiara la preside Grazia Maria Tempesti -. Se non ci sarà una condivisione degli obiettivi anche da parte della futura amministrazione, la scuola pubblica chiuderà».
«Dopo ventisei anni d’insegnamento - spiega Gabriella Ghisleri, docente di ruolo - mi ritrovo precaria come vent’anni fa. Ma non è solo un problema di lavoro. Si vuole distruggere l’intero sistema scolastico: tutte le sperimentazioni saranno abolite e trovare un posto di lavoro, senza una formazione adeguata, sarà sempre più difficile». «Si va ledere il diritto di studio - interviene Stefano Nigro, insegnante precario di francese da 5 anni -. I tagli ai fondi non permetteranno di garantire i corsi di recupero, senza contare il problema della sicurezza. Prevedere quattro classi da trenta alunni è al limite della legalità».
Barbara Burzi
1 commento:
Quanto dichiarato da grazia tempesti è pura propaganda elettorale pro Carlesi perchè in verità il suo partito è stato sempre complice della distruzione della scuola pubblica con parole opere e omissioni. Da Berlinguer a Fioroni hanno spianato la strada alla gelmini. Questa iniziativa è molto strumentale e organizzata adesso per sostenere Carlesi. PD con L o senza hanno massacrato la scuola non vi fate incantare da questi presidi bifronte che non muovono un dito contro i loro ministri che hanno tagliato, represso e svuotato la scuola italiana.
Riccardo
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