Per motivi di lavoro, in questi giorni ho potuto toccare con mano il trattamento a dir poco vergognoso riservato agli immigrati che si rivolgono all'Ufficio immigrazione presso la Questura di Prato.
Possiamo iniziare, infatti, dalla lunghissima fila che, sin dalle prime ore della mattina, si forma davanti al cancello della Questura, in attesa che l'ufficio apra (alle 8,30), ovviamente questo a prescindere dalle condizioni atmosferiche: dato che, infatti, non è possibile far entrare tutti in una sola volta, è stato deciso di "scaglionare" gli ingressi, e gli "scaglioni" devono ovviamente sostare sul marciapiede antistante la struttura, che altrettanto ovviamente non è nemmeno dotato di una pensilina per potersi riparare in caso di pioggia come di sole cocente. Il primo giorno, questo ha voluto dire un'attesa, per la persona che accompagnavo, di più di due ore al freddo e all'umido... Il giorno dopo siamo stati più fortunati...
E' bene far notare che l'attesa, tra uno scaglione e l'altro, è nell'ordine delle ore (da una a due), e questo a prescindere da quello che devi fare: dal chiedere una informazione a fare il fotoriconoscimento.
Al termine dell'attesa fuori, gli "scaglioni" vengono fatti "accomodare" in una stanzetta di una ventina di mq, dove ovviamente si riforma un caotico "bolo" di spintoni e lingue diverse, che letteralmente assale la postazione di visione delle pratiche, composta da un paio di persone dietro un banchetto di un metro di larghezza. Come stupirsi, quindi, se una ottantina di persone pigiate come sardine in una stanza di queste dimensioni non riescono a stare in fila? E come stupirsi, dall'altra parte, se gli impiegati che si trovano a dover gestire questo caos ogni tanto
sbottano?
E' però nè più nè meno questo lo "spettacolo" al quale ho assistito: un vero carnaio di gente stipata, logorata dalla lunga attesa, in una condizione anche igienicamente discutibile (siamo in piena emergenza influenzale, no?), con i nervi a fior di pelle, e giustamente indignata per essere trattata alla stregua del bestiame.
A questo vero e proprio scandalo, civile ed umano, deve essere posto rimedio, e sono sicuro che sia la Questura che le autorità di governo cittadine possano mettere in atto adeguate misure!
Lanfranco Nosi
Municipio Verde
1 commento:
--Il report di Nosi è molto eloquente: la situazione
descrtitta è un mix fra l'Antinferno Dantesco ed il
Manzoniano, assalto al "Forno delle Grucce"...
Il fatto è che per il potere, le istituzioni o per
dirla alla Pasolini "Il Palazzo", il popolo, non è nè
più nè meno che carne semovente, da parcheggiare a
lato di una strada o convogliata in multisala
cinematografiche o centri commerciali.
Nel frattempo, per i grandi affari della politica e le
grandi macchinazioni, ci si ingengna con solerzia.
Francesco Fedi
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