TANTI INTERESSI PRIVATI NON FANNO UNA CITTA'!
Da il Manifesto del 30.10.'08
BOLOGNA
E Wu Ming interrompe il suo sciopero per l'Onda
Lezione con 500 studenti: «Raccontare mille storie per non subirne neanche una»
Giusi Marcante
Metti una sera a lezione dai Wu Ming ma all'università, nell'aula 3 della facoltà di Lettere. Non c'è occupazione universitaria a Bologna che non sia passata da questa aula, dai suoi banchi di legno e dal cigolio dei suoi sedili. Così è avvenuto anche l'altra sera in una via Zamboni elettrizzata dalle mobilitazioni delle ultime settimane e per la quale il collettivo degli scrittori ha interrotto quello sciopero della presenza nella loro città che durava da diverso tempo. Erano infatti quattro anni che i Wu Ming non comparivano in pubblico a Bologna per un evento che li riguardava di persona. Si erano visti in tutti i paesi dell'hinterland ma sotto le due torri no. Come hanno spiegato probabilmente una coincidenza tra il loro «sciopero degli eventi e il fatto che lo sciopero degli eventi ci fosse veramente in città». Hanno deciso di rompere il silenzio accettando l'invito dei ragazzi dell'Onda (complice anche l'annuncio di Sergio Cofferati di rinunciare a candidarsi nuovamente a sindaco) e il risultato è stato il migliore possibile. Tre ore passate a parlare di narrazione, della potenza e della debolezza delle storie, della letteratura come forma di partecipazione. Ad una platea dell'età media di 25 anni hanno raccontato delle imprese di Luther Blisset per beffare i media mainstream nella vicenda del processo contro Marco Dimitri e i Bambini di Satana. E' così che Wu Ming 2 fa esplodere l'applauso dell'aula dove, senza esagerare, erano stipate cinquecento persone, quando spiega che «l'unica alternativa per non subire una storia è quella di raccontarne altre mille». E il giorno dopo racconta che il suo è stato un invito «a non subire, a non delegare» . Un dialogo su e con il movimento mediato dalla narrazione anche nelle parole di Wu Ming 3 che, raccontando la battaglia di Maldon tra antichi inglesi e vichinghi, mette in guardia dagli eroi «che per orgoglio portano alla rovina». Da che parte sarebbe stato lo scrittore? Da quella «di quei guerrieri che alla coerenza dell'eroismo applicarono la rigida critica delle gambe levate» e deciso di «darsi alla macchia, e cominciare la guerriglia, la resistenza». Un vero successo questa serata di autoformazione (si chiama proprio così) preparata dagli studenti dell'assemblea d'ateneo NoGelmini. Così è stato vero anche il dibattito dopo la «lezione» che è proseguito oltre la mezzanotte. Un risultato scontato? Decisamente no.
nella foto Wu Ming 4
1 commento:
Ma quello nella foto non è affatto Wu Ming 4, e non è nemmeno uno dei Wu Ming.
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