Il gruppo dei docenti della scuola "Fabrizio de André" alla manifestazione romana
Abbiamo seguito le "avventure" di un gruppo di manifestanti pratesi in presa diretta, attraverso foto e sms, che oggi ripubblichiamo in forma di "diario".
Intanto, ecco la cronaca pubblicata dai quotidiani locali della giornata di ieri!
MV
Un coro con mille voci da Prato a Roma
Studenti, insegnanti e genitori in corteo. «Qui per far cambiare le cose»
Trasferta con 16 bus e un po’ di sfortuna: un tamponamento e un guasto a un mezzo
Ogni istituto di Prato aveva i suoi rappresentanti. La lunga marcia pratese alla volta di Roma si è svolta in maniera composta, ma un po’ sfortunata. Due mezzi della Cap sono finiti fuorigioco, uno da un guasto e uno da un tamponamento, quindi per i passeggeri c’è stato un vario spostamento tra i posti negli altri pullman per poter rientrare in serata a Prato.
Il viaggio di andata si è svolto in maniera tranquilla fino al grande raccordo anulare. Il percorso di avvicinamento alla città è stato intasato da un maxi ingorgo, per la maggior parte composto da bus indirizzati verso la manifestazione. Si è formata una coda un chilometro e tanti manifestanti hanno scelto di scendere e di proseguire a piedi fino alla più vicina fermata della metropolitana per il centro. I più fortunati hanno proseguito a piedi lungo la corsia di emergenza del raccordo, per altri un lento tragitto sui bus fino al capolinea. Il gruppo pratese si è diviso, alcuni hanno preso parte al corteo da piazza della Repubblica, altri invece, partiti anticipatamente, hanno potuto seguire anche il comizio delle organizzazioni sindacali in piazza del Popolo. Il ritardo iniziale ha impedito a vari partecipanti per il gruppo pratese e di altre parti d’Italia di non arrivare per tempo al comizio, ma ha consentito ugualmente di partecipare al cammino, innalzare striscioni di derisione nei confronti della riforma scolastica, intonare canzoni e ritornelli che avevano come protagonisti i trasformatori della scuola e dell’amministrazione pubblica. Tutto si è svolto in un clima di rispetto, civiltà e condivisione. E’ stato bello vedere la partecipazione unita di alunni e docenti, dirigenti scolastici e precari.
«Ho fatto tante manifestazioni, ma questa di oggi è diversa - ha detto Serafina Castelmezzano, docente di Lettere presso la scuola media Tintori di Iolo - qui si è dimostrata la passione, l’attaccamento alla scuola, la voglia di conservare ciò che funziona».
Soddisfatta e felice di essere a manifestare anche la giovane studentessa universitaria Matilde Monticelli. «Spero che quello che stiamo facendo venga ascoltato. E’ bello e per me anche strano vedere tanti giovani studenti che qui manifestano senza temere le reazioni dei presidi. Per me è un’emozione grande».
Un ultimo commento è passato dalla bocca di un’insegnante precaria, Giuseppina Matraxia, delle scuole elementari Collodi. «Sono molto felice di vedere tutta questa gente che manifesta per uno scopo comune. Spero che la nostra voce si senta e che le cose cambino al più presto».
Martina Altigeri
da il Tirreno del 31/10/08
PRATO. Classi decimate e lezioni saltate. Ieri mattina, mentre tanti studenti pratesi sfilavano nelle manifestazioni di Roma e Firenze, nelle scuole superiori la protesta contro il decreto Gelmini si è fatta sentire in un altro modo. Con pochissimi studenti dietro i banchi, e in alcuni casi, con i presidi costretti a mandare via i pochi che si erano affacciati sulla porta d’ingresso. Perché a scioperare ieri, è stato anche il personale Ata, e in alcune scuole i presidi e i pochi insegnanti che erano presenti non hanno potuto garantire il servizio. E’ il caso del liceo scientifico Copernico e dell’istituto Datini, dove i presidi hanno dovuto rimandare indietro gli studenti (qualche decina al professionale di via Reggiana, qualche centinaio allo scientifico di viale Borgovalsugana), perché mancava il personale e perchè i professori avevano in larga parte aderito allo sciopero. Al Copernico, i genitori che hanno visto tornare a casa i propri figli poche decine di minuti dopo il suono della campanella, un po’ di polemica l’hanno sollevata. Perché se da una parte l’occupazione degli studenti è stata giudicata da tutti come una lezione agli adulti, per il senso di responsabilità con la quale è stata condotta, dall’altra lo sciopero in massa del personale Ata che non ha permesso il regolare svolgersi delle lezioni, ha fatto storcere il naso a qualche genitore.
Lezioni a singhiozzo anche al Buzzi, dove gli studenti sono entrati alla seconda ora: chi aveva il prof è stato in classe, gli altri invece si sono ritrovati in aula magna. Uscita anticipata al Gramsci-Keynes e al Dagomari, dove gli studenti che ieri mattina sono entrati a scuola, hanno dovuto fare i conti con i professori che avevano aderito allo sciopero. Professori che mancavano per la maggior parte anche al classico Cicognini. Anche qui un bel gruppo di studenti ha partecipato alle manifestazione, ma tantissimi ieri mattina erano a scuola. Ad essere vuote, al classico, sono state le cattedre.
Fra.Go.
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