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giovedì 23 ottobre 2008

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da il Tirreno del 23/10/08

di Tiziana Gori

Ultima spiaggia per il sindaco Razzoli
Proposta dei “ribelli” della sinistra per evitare il commissariamento

Stasera il consiglio proverà ad approvare gli equilibri di bilancio bocciati il 30 settembre
MONTALE. Incontri e confronti serrati tra i protagonisti della crisi politica che ha spaccato la maggioranza di centrosinistra al governo di Montale in vista del consiglio comunale di stasera. È l’ultima occasione per evitare il commissariamento dopo che, nella seduta del 30 settembre, la giunta Razzoli è caduta sull’approvazione degli equilibri di bilancio. L’ex vicesindaco Sandro Nincheri e l’ex assessore allo sport Marco Gai, entrambi del Pd, ieri mattina hanno incontrato il sindaco Piero Razzoli proponendo “una soluzione politica che rilanci l’amministrazione”. Il consiglio discuterà anche un ordine del giorno presentato ieri dal gruppo consiliare “Per la sinistra unita” sul bilancio di previsione 2009.

Nessuno vuole il commissariamento ma le cose devono cambiare: è questa la frase ripetuta da tutti i ribelli del centrosinistra nel giorno decisivo per le sorti del Comune. C’è ancora quindi una possibilità di raddrizzare il timone di una nave che si sta perdendo in mare aperto.
«Stiamo lavorando per trovare la quadratura del cerchio - sostiene l’ex assessore al Sociale e all’ambiente Daniela Accorgi, ora nel gruppo “Per la sinistra unita” - Oggi (ieri, ndr) abbiamo protocollato un ordine del giorno d’integrazione ai punti in discussione in consiglio. Ribadiamo le nostre considerazioni sul bilancio di previsione 2009: presenta troppi lati fragili. Il bilancio deve stabilire delle priorità. In un periodo di crisi come questo, con il governo che ha tolto l’Ici ai Comuni, è necessario scegliere quali sono i servizi che servono ai cittadini. I servizi prioritari, cultura e sociale non possono avere lo stesso peso».
“Per la sinistra unita” propone «un percorso di indirizzo politico di tutta la maggioranza diverso da com’è stato finora. Spero che Piero Razzoli tenga aperti, finché può, tutti i canali di confronto».
Difficile per un montalese di sinistra vivere a Montale in questo momento.
«In paese si dice che Rifondazione vuole far vincere i fascisti. Sono cose che fanno male. Dovremmo chiederci perché siamo arrivati alla situazione attuale nonostante i contributi portati da tutti per risolverla. Non ci sono state né capacità di sintesi né volontà di risolvere i conflitti. Ma non siamo noi a voler mandare Razzoli a casa. Crediamo sia fondamentale che il centrosinistra acquisisca un nuovo metodo di confronto».
Sandro Nincheri ringrazia Daniela Belliti per la dedizione e l’apporto dato alla soluzione della vicenda.
«D’altra parte - sostiene - aspetti positivi nuovi, di apertura, di attenzione nei miei confronti (specifica di parlare a titolo personale) non mi pare di averne visti. C’è stata una polemica sterile sul tesseramento di cui ho preferito parlare nelle sedi competenti senza alimentare la tensione sui giornali».
Nincheri, che ha rassegnato le dimissioni dalla direzione del Pd, ieri mattina si è recato dal sindaco insieme a Marco Gai.
«Ho esposto una mia proposta per superare questa fase. Ritengo che si tratti di indicazioni utili e spero che il sindaco le accolga, altrimenti non vedo motivi e ragioni per andare oltre».
La proposta di Nincheri? «Una soluzione politica che restituisca slancio all’amministrazione, non per tirare a campare, ma per portare a termine il bilancio di previsione 2009 e riaprire un tavolo di discussione politica all’interno del centrosinistra».
Il confronto politico va riportato al livello istituzionale.
«I partiti dovevano essere promotori di una verifica ma hanno dimostrato affanno. Il rilancio del centrosinistra potrebbe riprendere dai banchi del consiglio comunale».
E mentre Piero Razzoli vuole limitarsi a confermare che «sono in corso incontri per cercare di sistemare le cose», l’ex capogruppo del centrosinistra Daniele Bini non si dimostra entusiasta dei colloqui dell’ultimo mese.
«Sul problema del tesseramento - spiega - non ho visto un’apertura tale da indurmi ad un cambiamento. Ci sono stati vari contatti, anche a livello di partito, che non hanno portato a nessuna novità sostanziale. Il commissariamento non lo vuole nessuno, vediamo cosa succede

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