TANTI INTERESSI PRIVATI NON FANNO UNA CITTA'!

La mer, la fin...

martedì 21 ottobre 2008

Prato verso le amministrative. PD, verso il terzo round...

Ma veramente crediamo ancora alla favola del sondaggio? Noi è da tempi non sospetti che evidenziamo la frattura: mancava solo il "casus belli", per scatenare la bufera!
MV
da il Tirreno del 21/10/08
Pd, crisi al buio, primarie più vicine Nuovo round all’assemblea, il sondaggio pubblico entro questa settimana
In ventinove iscritti a parlare. Passerella di big, clima teso Soluzioni ancora lontane

PRATO. Assemblea Pd secondo round. Ventinove gli iscritti a parlare. Un fiume di persone che si sfogano, che chiedono di capire, che manifestano sconcerto. Clima pessimo, come sempre in questi giorni. Unica differenza la sede della riunione: nel circolo di Coiano. Dove negli anni Ottanta - 1983 precisamente - si concretizzò la “svolta”: fuori la vecchia nomenclatura, dentro la nuova, i “Martini boys” di allora. Cicli storici. Prima o poi, evidentemente, tocca a tutti. Di nuovo assemblea a porte più o meno chiuse, di nuovo tensioni. Di nuovo una passarella di big: il sindaco Marco Romagnoli, il deputato Antonello Giacomelli, solo per dirne due. Di nuovo divisioni. Perché la situazione è più complessa di quanto appare. La fibrillazione, l’incertezza sul futuro è grande. Chi pensava e forse c’era, che decapitare sui numeri del sondaggio i vertici amministrativi della città, avrebbe, sì, provocato qualche interrogativo nella base ma che poi si sarebbe sciolto nel nome del candidato successivo acclamato a gran voce, si sbagliava di grosso. La crisi è al buio. Quello pesto. Ancora di più dopo l’uscita del segretario nazionale Walter Veltroni che non più tardi di ventiquattro ore fa ha invitato a diffidare - questo il termine - di quei politici che basano le loro decisioni sui sondaggi. Il carico da novanta. I nomi che in questi giorni sono girati vorticosamente: Abati, Stancari, Benigni altri solo sussurrati, come possibili successori alle poltrone di sindaco e di presidente della Provincia, sono stati archiviati. Forse definitivamente, forse per il momento. Difficile da dire. Però la riflessione che in queste ore si fa tra quanti nel partito contano davvero è che sia impossibile, a questo punto, far calare dall’alto un nome secco. Deve passare dalle forche del consenso della base. Che è stanca, stanca davvero. Deve passare dalle primarie. Quelle vere, quella senza rete, senza candidati di quarta fila messi lì a posta. Che “conta” sia, se deve essere, in una città che però non è abituata a contarsi, nella quale le spaccature - che pure ci sono sempre state - sono rimaste sotto il pelo dell’acqua. Ma c’è anche l’altro partito, che si è messo in moto per mediare, per fare ponti, per raccogliere macerie ma con l’obbiettivo di recuperare un consenso quanto più unitario della classe dirigente - non solo i politici, anche i rappresentanti delle anime che costituiscono la città - su un unico candidato sindaco. Un lavoraccio in giorni come questi di passi indietro, di riposizionamenti, di rischio veti incrociati. Prima di ogni mossa, però, dovrà finire la fase attuale, del ripiegamento. E dovrà finire con la diffusione del sondaggio. Operazione-verità chiesta a gran voce dai duecento dell’assemblea che fino a oggi si sono trovati a discutere su scelte gravi, fatte a priori. La promessa è stata quella di renderlo pubblico entro questa settimana. Bisogna mantenerla
Cri. Or.

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