Su quest'ultimo punto, infatti, riportiamo anche la lettera dell'EPP pubblicata dalla stampa il 10/10, proprio in merito alla questione della richiesta dei documenti: ma mentre in questo caso si pecificano degli impedimenti di natura tecnico-legale, il presidente Cardaci, nella sua intervista, lascia capire che i motivi dello stop alla pratica sono di altra natura, o almeno questo è quello che si desume.
Sulle assunzioni, l'unica cosa che possiamo dire è che ci risulta perlomeno strana una procedura che non preveda una seconda selezione da parte dell'ufficio personale dell'azienda utilizzatrice, soprattutto per missioni così lunghe. Ma non possiamo sapere quali sono i termini dell'accordo con l'agenzia per il lavoro, che rimane però sorprendentemente capace di individuare, per lo stesso ufficio, una volta la nipote di Cardaci e l'altra il consigliere Zazzeri.
A quest'ultimo, che stimiamo e del quale non metteremmo mai in dubbio la correttezza nel suo agire, consigliamo comunque - anche solo per opportunità politica - di dimettersi dalla commissione consiliare che è chiamata, in questi mesi, alla verifica dell'operato delle partecipate.
In questo modo, non sarebbe possibile nemmeno dare adito a dubbi 0 (infondate) illazioni: perché è vero che non risulta essere nella pianta organica dell'ente, ma rimane pur vero che la prosecuzione del suo contratto, o l'eventuale trasformazione di questo, dipende comunque dalla volontà dell'EPP.
Continueremo nella nostra opera di osservazione, ma - ci sia consentito - se fossimo stati nei panni dell'avvocato di Cardaci, avremmo vivamente sconsigliato il nostro assistito dal rilasciare l'intervista...
MV
da il Tirreno del 22/10/08
ùCardaci messo sulla graticola
Dall’assunzione di una nipote al contratto che lo lega all’Epp
Due consiglieri comunali chiedono chiarimenti
Ma che cosa vogliono sapere i due consiglieri? Intanto se è vero che il presidente Cardaci avrebbe deciso la propria assunzione.
Insomma, è vero che lei si è autoassunto come dirigente?
«E’ una baggianata, è stata l’assemblea dei soci a decidere di assumermi a tempo pieno con un contratto col quale mi vengono versati i contributi. Il rapporto scadrà a fine 2009 al termine del mandato. Spetterà al nuovo consiglio decidere se farmi restare o meno. Ricordo che dal 1º gennaio 2004 l’Epp non più un ente pubblico ma una Spa. Non ho due stipendi, anche se in pratica rivesto anche il ruolo di direttore dopo che questi si è licenziato e non è stato reintegrato. E lui costava 150mila euro lordi l’anno».
Ma è vero che riceve premi produttività?
«Sì, come soggetto contrattualizzato godo degli stessi benefici di tutti i nostri dipendenti».
Per il 2007 a quanto è ammontato?
«A circa 7mila euro lordi. L’indennità annua è invece di 72.509 euro lordi».
Delfine-Traettino chiedono delucidazioni su due assunzioni: una riguarda una sua nipote, l’altra quella di Moreno Zazzeri, consigliere comunale a Prato (già capogruppo dei Comunisti italiani). Come stanno le cose?
«E’ una vigliaccata. Le nostre assunzioni vengono fatte attraverso un’agenzia interinale, la Metis, che ha sede proprio vicino a noi. Sono loro che ci selezionano il personale. Fu mia nipote ad avvertirmi che era stata scelta. Mi chiese se questo mi avrebbe comportato dei problemi e le risposi di no, semmai lei avrebbe dovuto lavorare il doppio per dimostrare che ci sapeva fare. Sottolineo il fatto che questi lavoratori interinali non sono dipendenti dell’Epp ma dell’agenzia. Mia nipote ha lavorato da sola per un anno e mezzo all’ufficio condomini (1100 appartamenti) mostrando di notevolità capacità. Alla fine l’ex cda (Paolo Gelli e Luciano Grassi) ha deciso di assumerla a tempo indeterminato. Io però non ero d’accordo. Zazzeri è stato assunto come part time a sei mesi all’ufficio condomini sempre attraverso l’agenzia. Non ritengo giusto che il fatto di ricoprire un incarico pubblico debba alla fine ritorcersi contro chi ha bisogno di lavorare».
Ma assumete anche a chiamata diretta?
«Non siamo obbligati a fare concorsi. In genere ci rivolgiamo all’agenzia interinale; in un caso abbiamo assunto un laureato in economia e commercio che faceva al nostro caso, sempre per l’ufficio gestione condomini».
I due consiglieri toccano anche il tema “gare d’appalto”: il mutuo acceso con la banca per l’acquisto dell’immobile di viale Galilei è frutto di una gara?
«Sì, certo, abbiamo invitato i maggiori istituti bancari. Alla fine ha vinto Banca Toscana che ha messo a disposizione i 4 milioni e 370mila euro per l’acquisto e ristrutturazione dell’immobile».
E per la fornitura di computer come avete fatto?
«Ci siamo avvalsi del Consiag: ci hanno noleggiato i computer e ci garantiscono il server e l’assistenza. Il tutto per 5.000 euro l’anno. Siamo sotto la soglia necessaria per la gara».
Ma perché Delfine e Traettino ce l’hanno tanto con lei?
«Non voglio entrare nelle questioni che ora sono in mano ad un avvocato. Posso solo dire che c’è di mezzo una richiesta indebita di denaro da parte del fratello di Delfine al quale l’Epp aveva commissionato un progetto. Quando questo professionista si è fatto avanti con ulteriori pretese, oltre ai 38mila euro concordati, l’Epp si è rifiutata. Da qui è nato un contenzioso sfociato poi con l’insistente richiesta di delibere da parte di Traettino. Richiesta che avevamo accolto ma che è stata fermata quando abbiamo capito che dietro c’era qualcos’altro».
da il Tirreno del 10/10/08
«Richieste di atti: tutto regolare»
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