TANTI INTERESSI PRIVATI NON FANNO UNA CITTA'!

La mer, la fin...

venerdì 24 ottobre 2008

Prato verso le amministrative. Ma le primarie a cosa devono servire???

Oggi è il turno di Benigni, Curcio e Mattei...
ci sorge spontanea una domanda, con tutto questo parlare di primarie: l'unica cosa certa è che nessuno dei protagonisti, almeno a parole, le intende come un momento di scelta del candidato, ma con tutt'altre finalità, in particolare per "rinsaldare" il legame con la città.
Ora, a noi risulta che le primarie, le vere primarie, non siano un giochetto, ma una cosa seria: dovrebbero servire per scegliere, anche all'interno di un partito o di una coalizione, i candidati preferiti - magari sulla base delle loro idee... ma forse è pretendere troppo. Il cché vuol dire comunque una contrapposizione tra diverse parti.
Per essere vere primarie, quindi, ci deve essere vero scontro: altrimenti, sarà l'ennesima farsa con gli ennesimi "volemose bbene" di rito.
MV

da il Tirreno del 24/10/08
Benigni: «Un nuovo patto con la città»

Democratici in conclave, un altro round questa sera a Chiesanuova

Mattei: «Il partito in questa fase ha dimostrato serietà e responsabilità»

PRATO. E’ il risiko della politica. Ognuno posiziona i suoi armamenti. O ci prova. Terzo round di “autocoscienza” del Pd a Galciana. C’è stato il quarto ieri sera a Chiesanuova. Serata impegnativa. Discorsi indiretti, strategie, tutte da capire. Sul palco altri big. Il più atteso Adriano Benigni. Che ha iniziato l’intervento ribandendo ciò che aveva già detto in questa fase difficile: «Se avessero corso per le amministrative Romagnoli e Logli sarebbe stato meno rischioso».
Benigni li ha ringraziati «perchè rinunciando alle proprie candidature hanno consentito alla classe dirigente di questa città di avviare una discusione approfondita». Benigni è entrato nel merito delle questioni: «Ho condiviso il discorso di Giacomelli - ha spiegato - sulla necessità di stringere un nuovo patto con la città sui problemi che più le stanno a cuore: immigrazione, occupazione e sicurezza e che c’è necessità di fare un passo avanti. Sulle questioni dell’immigrazine - ha proseguito - occorrono più politiche sociali e meno assitenziali mantendo però una liena di fermezza amministrativa. Sulla sicurezza bisogna lavorare in sinergia col livello regionale ma anche quello nazionale mentre per l’economia il primo problema da affronatre resta quello delle infrastrutture». Anche sul fronte, più strettamente politico, delle primarie - quelle vere con sfidanti non di quarta fila sono state chieste a gran voce da una parte consistente dell’assemblea - Beningi si è detto ancora in sintonia con Giacomelli. «Nel 2004 probabilmente avremmo dovuto farle, confrontarci. Scegliendo un’altra strada non abbiamo dato risposta a migliaia di cittadini che con le loro firme le avevano chieste. Oggi servirebbero, anche per riallaccaiare il dialogo con la città. Potrebbero divetare un elemeto importante in questa fase - ha aggiunto - a patto che non siamo un’arena dove sfogare rancori e naturalmente puntando al convolgimento degli alleati in primarie di coalizione». E ancora: «Questa è una fase complessa. Roma è l’emblema di una sconfitta forse peggiore di quella delle politiche. C’è la necessità che il gruppo dirigente resti unito e che si impegni a discutere sui contenuti, che è la sfida vera. In questo momento non ci sono candidati - ha concluso - perchè ciò che interessa è ricostruire dall’interno il partito. I nomi verranno dopo». Di tenore diverso l’intervento dell’assessore comunale Camilla Curcio che ha chiesto a chiare lettere primarie vere «per garantire traspranza e il convolgimento della città» che non deveno essere - ha spiegato - «il banco di prova delle diverse anime del Pd pratese quando la garanzia di un impegno vero a proporsi come dirigenti veri della città». Curcio ha distinto tra la buona poltica «che è un attributo dell’amministrazione e fare poltica bene che è il ruolo del partito che deve favorire il rapporto tra cittadini e istituzioni». Al microfono Daniele Panerati che ha affrontato una serie di questiuoni di merito e Fabrizio Mattei che ha detto parole di apprezzamento sul passo indietro di Romagnoli e Logli ma ha anche dato una stappella forte al direttivo del partito: «Che si è assunto responsabilità grandi e ha dimostrato a questo città impegno e serietà». Sulle primarie un ok «basta che non si trasformino in un tintinnar di sciabole».

Cri.Or.

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