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da il Tirreno del 23/10/08
In trecento al corteo silenzioso Fischi invece al Copernico per il coordinatore Silli (Pdl)
PRATO. Un corteo silenzioso di studenti per le strade del centro storico. E’la protesta che ieri mattina trecento ragazzi delle scuole superiori hanno messo in atto contro la riforma Gelmini. «Siamo partiti da via Reggiana per raggiungere piazza del Comune - racconta Giulia Pacini del Gramsci-Keynes - Non avevamo l’autorizzazione per poterla fare, per questo abbiamo scelto di manifestare in modo silenzioso e senza striscioni, ma è andata bene». Al Gramsci-Keynes, l’occupazione andrà avanti fino alla fine della settimana. E oggi, a parlare della riforma ci saranno Giorgio Silli, coordinatore di Forza Italia/Pdl e un esponente di Rifondazione. «E’ questo il segnale che diamo a chi dice che gli studenti sono disinformati - aggiunge Giulia, che un sassolino dalla scarpa se lo vuole proprio levare - perché se anche ci sono ragazzi disinformati, il comitato a cui appartengo ha lavorato seriamente, sviluppando dibattiti e incontri dove abbiamo analizzato punto per punto il decreto della Gelmini».
Al Buzzi gli studenti ieri sono tornati in classe, al Marconi, al Gramsci-Keynes, al Copernico e al Dagomari l’occupazione va avanti. E a Berlusconi, che invoca l’intervento della polizia per sgomberare le scuole occupate, risponde Alessio Nincheri, consigliere provinciale di Rifondazione che bolla la proposta del premier come «fascista, reazionaria e irricevibile», chiedendo al presidente della Provincia che si faccia garante del libero svolgimento civile delle proteste e delle occupazioni.
PRATO. «Ho fatto solo il mio dovere di rappresentante». Filippo Pelagatti, iscritto all’ultimo anno dell’Itis Buzzi indirizzo chimico, commenta così la sua partecipazione attiva alla battaglia contro la Riforma Gelmini che ha visto schierati nell’ ultima settimana tutti gli istituti superiori. «Sono rappresentante ormai da un anno - spiega Filippo- e mi sono ricandidato per le nuove elezioni. Mi sono impegnato a portare avanti l’occupazione nella mia scuola in maniera costruttiva e a coordinarmi con le altre scuole perché ho visto nei ragazzi una forte volontà di protestare”. “Non mi considero un militante - continua Pelagatti - ho la mia idea, sono di sinistra, ma la politica ho sempre pensato fosse giusto tenerla fuori dalla scuola, anche in questa nostra protesta. Siamo preoccupati era doveroso manifestare dissenso». «Dopo il diploma non so ancora se continuare gli studi- precisa il rappresentante del Buzzi - se le cose andranno come previsto dal nuovo governo i soldi per la ricerca saranno sempre meno e un chimico ormai non può fare molto altro. Anche nelle aziende l’iter è diventato faticoso e pochi ti assumono. Per ora finisco le superiori, poi si vedrà».
Mi.Mo.
«Vado a New York e poi mi iscriverò all’università»
PRATO. Tra i capofila delle occupazioni studentesche pratesi c’è anche un ex allievo dell’Itis Tullio Buzzi: Lorenzo Chiani, oggi membro della Rete degli Studenti Medi ed ex rappresentante d’istituto. Nonostante si sia diplomato lo scorso anno come perito informatico, Lorenzo per certi aspetti, si sente ancora uno studente. Nell’ambito delle occupazioni e autogestioni in atto, come membro del sindacato studenti, si è fatto promotore di incontri informativi sulla Riforma Gelmini, assemblee di coordinamento dei vari rappresentanti e consulenze agli studenti.
«Mi sono sempre battuto per il rispetto dei diritti e dei doveri degli studenti- spiega Lorenzo- prima come rappresentante del Buzzi e oggi come esterno tramite la Rete di cui faccio parte. Gli studenti sono lavoratori come gli altri ed è giusto che qualcuno ne tuteli i diritti. Da qui l’attività di sindacato che svolgiamo anche con la Rete».
«Le occupazioni hanno dato luogo ad alcuni disagi- continua Chiani- noi abbiamo cercato di intervenire e di mediare dove possibile. Diciamo che cerco di mettere la mia esperienza scolastica al servizio dei miei amici ancora studenti e anche di confrontarmi con loro su questioni politiche. Non ho mai nascosto il mio orientamento, sono dichiaratamente di centro sinistra».
«Nell’ ambito delle manifestazioni contro il decreto Gelmini- precisa- ci siamo battuti esclusivamente per il futuro della scuola, non abbiamo cercato l’occupazione a tutti i costi, anche se tutti ci hanno accusato di questo». «Tra poco andrò a New York per studiare la lingua- conclude- e al ritorno probabilmente mi iscriverò all’università. Penso che continuerò a mantenermi attivo verso le problematiche studentesche, perché credo fortemente nell’identità della classe sociale degli studenti».
Miriam Monteleone
Studenti ancora in autogestione all’Istituto d’arte di Montemurlo
Gli studenti dell’istituto d’arte ritengono insomma che la soluzione dell’accorpamento, sommata alle consueguenze della riforma Gelmini, porterebbe la loro scuola a diventare carente nelle materie di indirizzo che più la caratterizzano. «Le sfilate da noi organizzate che hanno sempre riscosso successo a Prato - continuano - sono il frutto delle capacità apprese proprio in quei laboratori che dovrebbero essere eliminati». Me.Ma.
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