da Il Tirreno del 16/06
No al fotovoltaico a Pantanelle
Quanto affermato dal Comitato Ambientale di Casale è, quasi tutto, condivisibile e ragionevole. Vogliamo sottolineare che la posizione del Comitato sulla proposta di costruire campi di pannelli fotovoltaici sui terreni di laminazione nel territorio delle Pantanelle appare anche a noi non percorribile. E’ vero che la fame di energia alternativa e ecocompatibile deve avere molteplici risposte e percorrere strade diverse. E non c’è dubbio che quella del fotovoltaico è l’energia rinnovabile più abbonadante e più a buon mercato che esista in quanto inesauribile e scarsamente impattante dal punto di vista ambientale. Secondo noi, però, la proposta dell’amministrazione comunale non può essere condivisa poichè significherebbe sottrarre una grossa porzione del prezioso ambiente umido delle Pantanelle alla sua vocazione principale: verde agricolo, terreno di sosta e riproduzione di diverse specie di volatili e di altra fauna terreste. E inoltre, vorrebbe dire installare impianti di natura industriale (ancorchè relativamente pesanti) in uno dei pochi residui spazi di campagna pratese che in effetti dovrebbe essere invece del tutto salvaguardata e preservata anche con la costituzione di un Parco ambientale ad hoc, così come prevedeva anche il Piano Secchi. Condividiamo l’osservazione del comitato: Prato deve sviluppare la risorsa energetica fotovoltaica sfruttando l’enorme disponibilità di tetti rappresentata dai capannoni industriali e specificatamente di quelli presenti (per milioni di metri quadri) nei Macrolotti industriali 1 e 2 ovvero nei macrolotti artigianali. Un programma di tetti fotovoltaici, magari sviluppato sotto l’impulso (ed anche gli incentivi) della pubblica amministrazione rappresenterebbe, a nostr avviso, la migliore risposta possibile alla richiesta di energia a buon mercato, pulita, rinnovabile e ad impatto ambientale pari a zero.
Comitato nazionale del paesaggio-Prato
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