TANTI INTERESSI PRIVATI NON FANNO UNA CITTA'!

La mer, la fin...

martedì 10 giugno 2008

Archeologia. I carabinieri liberano gli Etruschi.

Dalla parte degli Etruschi. Mentre le soprintendenze, con la loro colpevole ignavia e il loro arroccamenti di "casta", finiscono col favorire tutto questo illecito traffico.
MV

Reperti archeologici recuperati

Si è svolta a Roma, il 6 giugno 2008, presso la sede del Reparto Operativo Carabinieri Tutela Patrimonio Culturale una conferenza stampa nel corso della quale sono state illustrate le complesse attività d’indagine, attuate al fine di contrastare i traffici illeciti di materiale archeologico trafugato da numerosi siti italiani.
È stato recuperato un ingente quantitativo di reperti archeologici: circa 2000 tra integri e ricomposti, oltre 1800 frammenti, 500 monete in argento e bronzo.
Le indagini, denominate “Eufronio 2” e “Rutuli”, sono state dirette dalla Procura della Repubblica di Roma.

Quanto all’Operazione “Eufronio 2”:
gran parte dei beni recuperati presentano rilevante interesse storico-archeologico – come un nuovo e inedito frammento della Kylix del V sec. a.C., opera degli artisti Eufronio ed Onesimos - e proviene da diverse aree geografiche dell’Italia: Etruria meridionale (Cerveteri), alcuni dalla “Tomba delle Cinque Sedie”, Apulia, Campania e altre regioni meridionali;
tutti i reperti ceramici sono pertinenti a contesti di diverso tipo (funerari, depositi votivi, abitativi);
il valore approssimativo dei beni sequestrati è stimato in oltre 1.000.000 di euro.

Quanto all’operazione “Rutili”:
l’azione investigativa è stata indirizzata sulle aree archeologiche di Ardea, Anzio, Satrico e Lavinio, (anticamente abitate dal popolo dei “Rutuli”), ed ha consentito il recupero di migliaia di reperti;
tra i reperti spiccano, per rarità e importanza: - una grossa maschera votiva di dimensioni superiori per due volte a quelle reali; - una statua femminile frammentata in terracotta, seduta su un trono, relativa ad una divinità, attualmente oggetto di approfondimenti scientifici;
se immessi sul mercato clandestino, il valore economico complessivo dei beni recuperati sarebbe stato di due milioni di euro.


Fonte: Comando Carabinieri Tutela Patrimonio Culturale

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