Questo è l'inizio di una vera e propria resa dei conti, che molto probabilmente scuoterà il PD e l'amministrazione pratese con conseguenze tutte da scoprire, vista l'ormai prossima scadenza del mandato di questa amministrazione.
D'altra parte, in tempi non sospetti avevamo già reso conto delle evidenti divisioni nello stesso partito di maggioranza sul tema della Variante... ed eccoci qui!
MV
da Il Tirreno del 10/06/08
Declassata, è partita la resa dei conti
Maxi vertice al Pd: le teste non cadono, avviato il chiarimento
In campo anche Paolo Abati che spinge sulla progettazione: «Andiamo avanti» Romagnoli: «Tempesta in un bicchier d’acqua»
Ma alla riunione hanno partecipato anche tutti i membri Pd della commissione Urbanistica. Nessun vincitore, nessun vinto. E forse è già un risultato positivo. Ma uno sforzo di verità. All’assessore Ciuoffo che ha minacciato pubblicamente le dimissioni è arrivata una serie di “altolà” decisi. Lui, dal canto suo, ha ribadito di esseresi sentito delegittimato appunto perchè la pianificazione spetta al suo ufficio e ha chiesto la conferma della titolarietà del ruolo. L’ha ottenuta. Ma è stato Paolo Abati, presidente Consiag, la società proprietaria di quote di Urban e finanziatrice del mastreplan sul polo espositivo, a rilanciare - a questo punto dei lavori - la priorità della progettazione. Avanti, ha detto, e gli aggiustamenti se ci saranno, verranno in corso d’opera. Anche lo scontro duro tra Urban e l’Ufficio di Piano ha avuto almeno un inizio di chiarimento: meno animosità verso il lavoro di Urban in cambio di maggior libertà di movimento per l’Ufficio di Piano. Forse per questo i tecnici di Urban da qui in poi non dovranno più solo fare capo all’assessorato di Giovagnoli - che ha ribadito l’opportunità della partecipazione al bando regionale per ottenere 35 milioni di euro - ma anche a quello di Ciuoffo. Ed è stato Loris Zanfreceschi a sottolinera come il lavoro della spa abbia solo seguito quelle che erano le indicazioni del Comune. Tutto a posto? No, c’è ancora da discutere. E infatti da qui a qualche settimana le riunioni si susseguiranno. L’obiettivo? Affrontare i nodi, se possible scioglierli, riportare la questione Declassata nell’ambito di una discussione squisitamente tecnica e arrivare all’assemblea provinciale del Pd sui problemi della città, prevista entro giugno, con una pace vera, condivisa e sottoscritta.
E che il sindaco non avesse intenzione di avallare spaccatture era stato chiaro fin da subito. Glissato l’aut-aut del suo assessore, Romagnoli ha definito la vicenda: «Una tempesta in un bicchiere d’acqua». «Per stringere i tempi - ha spiegato - si è dovuto condurre in parallelo sia la programmazione (dell’Ufficio di Piano ndr) sia la progettazione affidata a Urban, scontando necessariamente tensioni e incomprensioni tra gli staff tecnici, sottoposti a un dupluce stress: fare presto ma senza la piena visibilità del lavoro dell’altro». Ecco, questo è il motivo, secondo il sindaco, alla base «della tempesta in un bicchiere d’acqua». Ha consigliato «versi saldi e lucidità» e ha ribadito ciò che ha davvero a cuore: il primato, nelle questioni urbanistiche, del pubblico. «Ciò che ci guida è la tutela dell’interesse generale e quindi l’idea di un proceso che muove dalla pianificazione e dal progetto pubblico - ha concluso - cui devono uniformarsi le proposte dei privati».
C.O.
Scambio di lettere col dirigente: nessuna incompatibilità
PRATO. Garbato scambio epistolare tra il sindaco e il dirigente del settore Governo del territorio e capo dell’Ufficio di Piano Riccardo Pecorario. E’ l’antefatto dello scontro politico che vede il sindaco al centro di un campo di battaglia nel quale se le stanno danno tecnici, assessori, dirigenti.
Il “la” è l’ormai famosa dichirazione pubblica di Romagnoli che ha battezzato il progetto del polo espositivo di Urban come quello “del sindaco” e sul quale calibrare i tre progetti privati che gravano sull’area.
Affermazione che ha fatto saltare sulla sedia Pecorario che in una lettera scritta il giorno successivo, mercoledì 4 giugno, sottolinea come la progettazione dei tecnici Urban sia di interesse, in alcune parti, ma certamente da riallineare con la proposta dell’Ufficio di Piano. Insomma, secondo Pecorario, la progettazione di Urban andrebbe a collidere con quella dell’Ufficio.
La risposta di Romagnoli è di due giorni successiva. Ed è altrettanto esplicita. Secondo Romagnoli il dirigente comunale pone un problema che non esiste. Perchè il ragionamento è semplice: l’Ufficio di Piano deve occuparsi di pianificazione mentre Urban di progettazione, due livelli di intervento che in una situazione di normalità corrono parallelamente, non contrastano perchè il secondo deve necessarimente essere coerente con il primo.
Il sindaco insiste sul fatto che il progetto Urban è aperto al confronto e che le questioni giudicate insanabili dall’Ufficio di Piano, che poi si riducono a una strada, possono essere superate. Poi chiede al pool di tecnici dell’ufficio di mostrare le carte.
Giovedì l’Ufficio di Piano si riunirà e all’incontro parteciperà anche il sindaco che, nella lettera, chiede di vedere il piano attuativo dell’Ufficio di Piano per l’area ex Banci - un’altro progetto di massima del quale ancora non si sa nulla? - e l’avvio della variante generale che - sottolinea Romagnoli - gli uffici si sono impegnati a preparare entro questa legislatura. E’ un invito a mostrate il lavoro che certamente è stato fatto dall’ufficio e che ha un obiettivo prioritario: procedere speditamente sul fronte urbanistico affrontando le cose che ancora restano da fare - scrive Romagnoli - che sono tante e sono molto difficili.
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