Corriere della Sera, 1 giugno 2008, pag. 11
Una bella cosa.
mv
Patto anti atomo vent'anni dopo. Con Mattioli, Fo e Asor Rosa
FIRENZE — Il patto sarà firmato venerdì in uno dei luoghi simbolo degli anti-atomo, Montalto di Castro, davanti alla mega centrale. Oggi a turbogas, ma progettata per essere nucleare e riconvertita, quando stava per essere ultimata, pochi anni dopo il referendum del 1987.
Al raduno promettono di essere in tanti: ambientalisti e paesaggisti, premi Nobel e professori, attori e cantautori, ex ministri.E pure decine di piccoli medi imprenditori ed industriali, politicamente trasversali, pronti a indossare l'armatura contro l'odiato uranio e i suoi derivati. L'iniziativa è partita da Firenze, lanciata da Fabio Roggiolani, leader dei Verdi toscani. Ed ha subito trovato adesioni eccellenti: Dario e Iacopo Fo, Franca Rame, Alberto Asor Rosa, Grazia Francescato, Vittorio Emiliani, Gianni Mattioli, il presidente della provincia di Ascoli, Massimo Rossi, il climatologo Vincenzo Ferrara e Tommaso Campanile, responsabile ambiente della Cna, solo per fare alcuni nomi.
E siccome anche lo spettacolo vuole la sua parte, si vocifera di abboccamenti degli organizzatori con Piero Pelù, Jovanotti e persino la popstar inglese Sting, che da anni vive in Toscana in una tenuta super ecologica. Che patto stipulerà l'armata di Montalto?
«Ci impegneremo a lottare perché si arrivi a un nuovo referendum — spiega Roggiolani —. Se Berlusconi vuole costruire centrali nucleari dovrà legiferare.
E noi, come accadde nel 1987, abrogheremo quella legge e dimostreremo alla gente che eolico, fotovoltaico, idroelettrico e una buona gestione delle biomasse, possono rilanciare la nostra economia e salvarci dall'energia sporca in mano a pochi monopolisti». Slogan che si scontreranno con la crisi energetica e il baratro della recessione? Quelli del patto sono convinti di no. «Anche perché per la prima volta al mondo l'energia da fonti rinnovabile ha superato quella nucleare che a livello mondiale è del 6,4% e provoca scorie radioattive— spiega Gianni Mattioli, docente di Fisica alla Sapienza di Roma, ex ministro —. Dunque l'alternativa ai combustibili fossili non è il nucleare, ma risparmio e fonti rinnovabili, come è scritto nel piano energetico dell'Ue».
A Montalto, secondo gli organizzatori, ci saranno decine di imprenditori, artigiani e industriali. «Che hanno capito l'insostenibile leggerezza dell'atomo — dice Roggiolani — e l'imbroglio che c'è dietro. Le centrali le costruiranno pochi grandi gruppi, l'energia rinnovabile può essere prodotta dalle piccole imprese». Dopo Montalto, quelli del patto si ritroveranno a Firenze. Alla Specola, il museo di Galileo Galilei. E qui installeranno il quartier generale dell'armata anti-atomo. Ogni mese metteranno in mostra le innovazioni tecnologiche dall'anima verde.
Marco Gasperetti
TANTI INTERESSI PRIVATI NON FANNO UNA CITTA'!
La mer, la fin...
domenica 1 giugno 2008
Il patto antiatomo nasce in Toscana
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