TANTI INTERESSI PRIVATI NON FANNO UNA CITTA'!

La mer, la fin...

domenica 8 giugno 2008

Interporto e favolette

Ancora una volta, ci viene spacciata la favoletta che l'interporto di Gonfienti potrebbe rappresentare una soluzione alla crisi occupazionale del distretto pratese.
Ancora una volta, si addossano ad altri le responsabilità del fallimento di un disegno strategico nato male e gestito peggio.
Ma, esulta o popolo, la Società Interporto è talmente brava che è riuscita a reperire altri 750.000 € di fondi europei che, notizia delle notizie, verranno utilizzati anche per mettere in sicurezza le aree degli scavi etruschi! Un vero, grande peccato che per realizzare la famosa piattaforma ferroviaria, ad occhio e croce sempre più una cattedrale nel deserto, si sia provveduto celermente a coprire altri resti, e ad impedirne definitivamente la fruizione e lo studio.
Complimenti!

MV

da Il Tirreno del 07/06/08

Il paradosso che frena l’interporto

Gli interessi della società e degli spedizionieri non sempre coincidono

Napolitano all’attacco: «Qui si possono creare tanti posti di lavoro E siamo pronti a partire»

PRATO. C’è un grande paradosso che sembra frenare l’Interporto ben più del nodo sui Magazzini generali. Gli obiettivi strategici del polo intermodale (i collegamenti con Livorno, prima di tutto) non sono necessariamente gli stessi degli spedizionieri che controllano gran parte del mercato e del traffico (anche con Livorno) e che a Gonfienti hanno le basi operative. Perché dovrebbero desiderare l’apertura dei collegamenti con il porto toscano e l’arrivo di altri operatori? L’impasse nasce anche da qui, da questo conflitto tra interessi divergenti.
Su questo nodo si inserisce la recente querelle sui Magazzini generali che dovrebbero trasferirsi a Gonfienti, ma che Interporto non vuole a scatola chiusa. Antonio Napolitano, presidente di Inteporto spa, ha confermato la disponibilità ad accogliere i Magazzini generali (che dovranno tra breve lasciare l’area di via Firenze) in uno spazio di 5.000 mq, ma con un sensibile ritocco del canone di affitto rispetto a quanto i Magazzini pagavano nell’attuale sede e senza doversi accollare i cinque dipendenti della società, convinto com’è che comunque non si tratti di un’operazione indispensabile per le sorti di Interporto.
Ma il presidente Napolitano esce dal pressing e passa al contrattacco su tutta la questione dell’intermodalità per ribadire l’importanza di una sfida che reputa decisiva per le sorti di una città in cerca di alternative alla crisi del tessile. «Perché l’interporto può creare posti di lavoro - spiega - Quello di Bologna occupa 4.000 persone, senza contare l’indotto. Pensiamo alle coop di trasportatori, ai corrieri, agli alberghi».
«Forse qualcuno non si è reso conto - attacca Napolitano - che siamo a pieno titolo tra i 23 interporti italiani. Fino a ieri quando si parlava di Interporto in Toscana si parlava solo ed esclusivamente dell’interporto di Livorno. Oggi la situazione è completamente ribaltata, l’interporto della Toscana centrale è quello attorno al quale ruota il sistema interportuale toscano che, messo in rete con le altre piattaforme, con i porti toscani e gli aeroporti, crea il sistema della logistica toscana così come lo ha tracciato la Regione. Proprio l’assessore regionale Conti considera Gonfienti lo snodo fondamentale per il trasporto delle merci che arrivano dalla costa in Europa e nel mondo intero».
Napolitano sa bene che tutto è legato al completamento della nuova piattaforma ferroviaria. «E i tempi saranno rispettati - ribadisce - Il 30 luglio 2009 la piattaforma sarà completata. Non c’è nessun ritardo nell’esecuzione dei lavori. Il bando per l’assegnazione della gara per il controllo accessi è stato pubblicato ieri l’altro sulla Gazzetta Europea. Il ritardo di 90 giorni è dovuto al fatto che abbiamo avuto la possibilità di usufruire di altri fondi pubblici, per l’esattezza 750.000 euro, che ci permetteranno di mettere in sicurezza anche le aree (20 ettari) degli scavi etruschi, di cablare con la banda larga l’intero Interporto. Per questi lavori il termine resta quello fissato: 31 dicembre 2008».
Anche sul collegamento-navetta con Livorno, Napolitano è deciso: «Intanto ricordo che questo progetto nasce da una nostra esclusiva iniziativa, tant’è che avevamo già acquistato la traccia da Trenitalia. E con nostra soddisfazione, su questo progetto è maturato anche l’interesse di Darsena Toscana e dell’Interporto di Livorno. Questo ci consentirà di dividere i costi della fase iniziale, ma soprattutto, ed è la questione vera, si comincerà a realizzare il disegno del sistema logistico Toscano. Entro l’anno il progetto deve decollare».
L’ultimo sassolino da togliersi dalla scarpa riguarda le Dogane: «Anche qui l’Interporto ha concesso in comodato gratuito un immobile del valore di circa 6 milioni di euro affinché portasse un valore aggiunto alla infrastruttura. Oggi questo valore aggiunto non c’è perché la stragrande maggioranza delle operazioni doganali viene effettuata da altre parti. Anche questa partita dovrà trovare soluzione al più presto».

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