SAREMO IL 7 GIUGNO ALLA MANIFESTAZIONE NAZIONALE DI MILANO
La decisione assunta dal Governo Berlusconi di procedere alla realizzazione di un programma nucleare viene motivata per riparare il “danno” fatto al Paese con il referendum del 1987, che avrebbe privato l’Italia di energia abbondante, pulita e a basso costo.
L’energia nucleare non è abbondante: essa fornisce oggi un contributo al fabbisogno mondiale di energia pari ad un modesto 6,4% e, secondo le stime dell’Agenzia Internazionale per l’Energia Atomica delle Nazioni Unite, persino a questo ritmo, c’è uranio solo per 30 anni.
Se l’energia nucleare dovesse rappresentare l’alternativa al petrolio, ci scanneremmo per l’uranio come ci scanniamo per il petrolio.
L’energia nucleare non è pulita: dosi comunque piccole di radiazioni, aggiungendosi al fondo naturale di radioattività, possono causare eventi sanitari gravi sui lavoratori e sulle popolazioni, nelfunzionamento “normale” degli impianti e, ovviamente, nel caso di incidenti (come conferma il caso di Krsko in Slovenia); resta irrisolto il problema dei rifiuti radioattivi, materia tuttora di ricerca, dopo il fallimento della prospettiva di utilizzare strutture saline. E quanto ai cambiamenti climatici, anche un raddoppio –invero improbabile - dei reattori oggi esistenti nel mondo darebbe un contributo insignificante alla riduzione della concentrazione di anidride carbonica.
L’energia nucleare non è a basso costo: la complessità del ciclo del combustibile, i dispositivi sempre più impegnativi per mitigare l’impatto sanitario degli impianti sono alla base della lievitazione del costo dell’energia prodotta e della situazione di crisi nei paesi più avanzati, che pure avevano perseguito con decisione nel passato questa produzione di energia.
Si aggiunge a questo il rischio di proliferazione – certificato nel 1980, per qualsiasi ciclo del combustibile nucleare, dallo studio INFCE delle Nazioni Unite - e di terrorismo.
E’ difficile tuttavia credere che gli elementi sin qui ricordati, noti a quanti – ricercatori, docenti, studenti – si occupino di energia nucleare, non siano stati portati a conoscenza del Governo e dunque è inevitabile cercare di individuare i motivi reali che hanno portato a questa decisione.
Si potrà oggi lucrare, con questa e con le altre iniziative di grandi opere pubbliche, un’immagine, di crescita e di capacità di decidere. Si giustificherà, con questa immagine, una pratica – già inaugurata col decreto di Prodi sul segreto di stato sull’energia (DPCM 8.4.08) -di gestione autoritaria del rapporto con i cittadini, ai quali si potranno imporre procedure disinvolte, che potranno ampiamente generalizzarsi ad altre realizzazioni. Si potranno estorcere allo Stato rilevanti risorse finanziarie per distribuirle a gruppi di imprese, indipendentemente dalle realizzazioni che si faranno o non si faranno.
Ma in questo modo si sottrarranno risorse finanziarie rilevanti in termini di ricerca esoprattutto di realizzazioni in materia di tecnologie per l’uso efficiente dell’energia e per l’impiego delle fonti rinnovabili: si toglieranno cioè risorse vitali per una strategia alla quale siamo impegnati nel quadro degli obiettivi che l’Unione Europea si è data per il 2020: riduzione dei consumi del 20% e contributo del 20% delle fonti rinnovabili. Bisogna opporsi subito a questa prospettiva e per questo saremo il 7 giugno alla manifestazione nazionale di Milano.
E bisognerà incalzare su questo terreno anche il governo ombra: su questa deriva pericolosa non può esserci spazio a dialogo e compromessi, serve un movimento diffuso e un conflitto esplicito.
Emilia Accomando, Maurizio Acerbo, Mario Agostinelli, Gaetano Alibrandi, Paola Balducci, Arianna Balzano, Fulvia Bandoli, Gino Barsella, Piergiorgio Bellagamba, Giovanni Bellini, Veronica Bianchini, Massimo Binci, Angelo Bonelli, Paolo Cacciari, Valerio Calzolaio, Maria Patrizia Caminiti, Michele Camporeale, Sostine Cannata, Andrea Carbone, Luigi Carrano, Sergio Cavallaro, Melania Cavelli, Paolo Cento, Monica Cerutti, Rocco Chirieleison, Mariateresa Cinanni, Marcello Cini, Michele Ciol, Federico Colombo, Pier Giorgio Comella, Mario Conforto, Gigliola Cordiviola, Stefano Dall’Agata, Loredana De Petris, Rossana Del Regno, Aldo Fappani, Angela Flocco, Grazia Francescato, Monica Frassoni, Giorgio Gardiol, Giuseppe Gavioli, Beniamino Ginatempo, Marco Gisotti, Carlo Alberto Graziani,Cristina Guassone, Daniela Guerra, Umberto Guidoni, Paolo Hutter, Lino Imperiali, Marco Lion, Mirko Lombardi, Gianni Lubrano di Ricco, Anna Luise, Walter Mancini, Nicoletta Marietti, Gianfranco Mascia, Gianni Mattioli, Ugo Mazza, Antonio Mazzeo, Alessandra Mercogliano,Fabiano Miceli, Emilio Molinari, Elena Monguzzi Gajani, Marco Moruzzi, Roberto Musacchio, Gianni Naggi, Ivan Nardone, Wendy Natilli, Luigi Nieri, Alberto Osti Guerrazzi, Manuela Ostrifate, Paolo Palazzi, Manuela Palermi, Alfonso Pecoraro Scanio, DavidePetracca, Riccardo Petrella, Camillo Piazza, Roberto Pietrobon,Luciana Polizzy, Fabrizia Pratesi De Ferrariis, Fulco Pratesi, BrunoPulcini, Ernesto Ricci, Simona Ricotti, Bernardo Ruggeri, Jean Claude Saroufim, Massimo Scalia, Patrizia Sentinelli, Massimo Serafini, Tommaso Sodano, Gianni Tamino, Andrea Tapparo, Livia Tedeschini Lalli,Edoardo Turi, Riccardo Varanini, Nichi Vendola, Roberto Veneziani, Jacopo Venier, Fiorella Zabatta
TANTI INTERESSI PRIVATI NON FANNO UNA CITTA'!
La mer, la fin...
venerdì 6 giugno 2008
A Milano ci saremo. Da Fulco Pratesi, a Nichi Vendola, da Tommaso Sodano a Gianni Mattioli
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