TANTI INTERESSI PRIVATI NON FANNO UNA CITTA'!
La mer, la fin...
sabato 7 giugno 2008
Monica Frassoni risponde a Testa d'atomo
Lettera di Monica Frassoni (Verdi ) al Direttore de "Il Riformista", in risposta all'articolo di Chicco Testa sul nucleare.
Gentile direttore,
nell'articolo a firma di Chicco Testa uscito oggi sul suo giornale continua l'indefessa e manipolatoria campagna a favore del nucleare in Italia e si toccano punti di scortesia davvero sorprendenti in un signore che ha fatto tanto per l'ambientalismo italiano prima di cambiare legittimamente idea. Sono offesa dall'insinuazione secondo la quale chi è contro la prospettiva di spendere miliardi di euro in un'energia vecchia e insicura, (quando paesi come la Germania, la Spagna e il Belgio tengono ferma la decisione di uscirne), avrebbe sperato in conseguenze più gravi e dolorose dell'incidente di Krsko.
Noi ci siamo accorti benissimo che l'allerta ha funzionato e ne siamo lieti. Ma per ore non è stato per niente chiaro l'oggetto stesso dell'allerta. E non i Verdi europei, ma le autorità austriache e tedesche hanno duramente criticato gli sloveni per questo. Infine, che piaccia o no al signor Testa, resta da verificare se il giorno prima si sia registrato o meno un aumento nella radioattività nell'aria intorno alla centrale...Il parallelo con gli incidenti autostradali è folclore: se va male, il nucleare è catastrofico e niente esclude che possa andare male. Ma il punto è capire sulla base di quali fatti si fa una scelta piuttosto che un'altra.
E io finora di fatti non ne ho sentiti, visto che l'uranio non è infinito, il nucleare copre il 6% dei bisogni globali di energia e il 17% di quelli di elettricità, le scorie sono sempre lì, il nucleare sicuro non esiste, di centrali "nuovissime" ce n'è in costruzione solo una tra mille guai, ritardi e costi esplosi in Finlandia, le banche si sono da poco ritirate dal progetto di costruzione di due vecchi reattori di disegno sovietico ENEL in Slovacchia, lo stop alla costruzione del reattore EPR in Francia da parte dell'autorità per la sicurezza nucleare.
Tutto questo, mentre non esiste alcun privato che investirebbe nel nucleare senza garanzie di ingenti fondi pubblici. L'Italia ha poche risorse. Solo con fortissimi investimenti, ricerca e una determinata volontà politica sarà possibile raggiungere gli obiettivi, perfettamente realistici, che ci sono stati assegnati dalla UE per le energie rinnovabili, riduzione delle emissioni e il risparmio energetico. E i suoi stessi sostenitori ci dicono che il nucleare nella migliore delle ipotesi potrebbe coprire solo il 10% del fabbisogno fra due o tre decenni e costerebbe decine e decine di miliardi di euro.
Quindi bisogna scegliere oggi su cosa puntare nei prossimi decenni. Su una tecnologia vecchia costosa e rischiosa come il nucleare o su risparmio e fonti pulite. Non c'e spazio per entrambi.
Trovo poi la polemica rispetto ai verdi e ai rifiuti volgare.
Come se gli eventi tragici di Casal del Principe e le numerose inchieste giornalistiche sul disastro non provassero a sufficienza che le responsabilità sono da ben altre parti e che se qualche colpa hanno i Verdi è quella di non aver abbandonato per tempo qualche poltrona e non aver denunciato con abbastanza forza quello schifo inestricabile.
Di certo, se si fossero seguite le politiche da noi proposte e applicate, riduzione dei rifiuti, raccolta differenziata, discariche controllate e legalizzate, pochi, pochissimi inceneritori di tecnologia avanzata e solo se davvero necessari in siti adeguati, non saremmo dove ci troviamo ora.
Monica Frassoni
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