- ROMA - ''Due esplosioni, una dietro l'altra, la notte del 26 aprile 1986 al reattore della quarta unita' di Cernobyl. 11 miliardi di miliardi di Bequerel la radioattivita' rilasciata dalle esplosioni, un valore 30 miliardi di volte superiore alla dose massima utilizzata per terapie radiologiche di tumori, con 6 pompieri, 24 dipendenti e 31 liquidatori morti quasi subito per effetto delle radiazioni immediate e un numero difficilmente quantificabile di vittime per gli effetti a lungo termine di quelle assorbite''. Comincia cosi' il ricordo che Legambiente fa della catastrofe piu' grave della storia del nucleare civile all'approssimarsi del suo 23/mo anniversario. ''Dieci i giorni impiegati per spegnere gli incendi, 130 mila gli abitanti dei 76 villaggi evacuati nel raggio di 30 km dalla centrale. La centrale di Cernobyl ha cessato la sua attivita' il 15 dicembre del 2000, ma ancora oggi le conseguenze sono gravissime. Il fall-out radioattivo, infatti, ha interessato oltre 150mila chilometri quadrati di territorio tra Bielorussia, Ucraina e Russia, coinvolgendo piu' di 3 milioni di persone'', ricorda Legambiente ''per non perdere la memoria e ribadire il suo 'no' ad un ritorno a produrre energia nucleare in Italia''. ''A 23 anni dall'incidente di Cernobyl, il nucleare pone ancora gravi problemi di sicurezza'', afferma il responsabile scientifico di Legambiente Stefano Ciafani, aggiungendo che ''non abbassera' affatto la bolletta energetica nazionale, non ridurra' la dipendenza italiana dall'estero e non ci permettera' di rispettare la scadenza europea del 2020 per la riduzione delle emissioni di gas serra prevista dall'accordo europeo 20-20-20''. ''Non e' del nucleare che l'Italia ha bisogno per rilanciare l'economia e risolvere la sua dipendenza dalle fossili - conclude Ciafani - ma di un mix di efficienza, risparmio energetico e fonti rinnovabili''. Molte le iniziative organizzate in tutto il Paese dall'associazione per l'anniversario del 26 aprile. Dibattiti, proiezioni di film, banchetti informativi nelle piazze, convegni e rassegne si aggiungeranno a centinaia di eventi simultanei annunciati per il 25 e 26 aprile nel 'Cernobyl Day', l'iniziativa internazionale coordinata a livello europeo da Sortir du Nucleaire (Francia), una federazione di 842 associazioni che si battono contro il ''potere nucleare''.
TANTI INTERESSI PRIVATI NON FANNO UNA CITTA'!
La mer, la fin...
lunedì 27 aprile 2009
Nucleare. Do you remember Cernobyl?
23 ANNI DA CATASTROFE;
LEGAMBIENTE RICORDA PERICOLI (ANSA)
- ROMA - ''Due esplosioni, una dietro l'altra, la notte del 26 aprile 1986 al reattore della quarta unita' di Cernobyl. 11 miliardi di miliardi di Bequerel la radioattivita' rilasciata dalle esplosioni, un valore 30 miliardi di volte superiore alla dose massima utilizzata per terapie radiologiche di tumori, con 6 pompieri, 24 dipendenti e 31 liquidatori morti quasi subito per effetto delle radiazioni immediate e un numero difficilmente quantificabile di vittime per gli effetti a lungo termine di quelle assorbite''. Comincia cosi' il ricordo che Legambiente fa della catastrofe piu' grave della storia del nucleare civile all'approssimarsi del suo 23/mo anniversario. ''Dieci i giorni impiegati per spegnere gli incendi, 130 mila gli abitanti dei 76 villaggi evacuati nel raggio di 30 km dalla centrale. La centrale di Cernobyl ha cessato la sua attivita' il 15 dicembre del 2000, ma ancora oggi le conseguenze sono gravissime. Il fall-out radioattivo, infatti, ha interessato oltre 150mila chilometri quadrati di territorio tra Bielorussia, Ucraina e Russia, coinvolgendo piu' di 3 milioni di persone'', ricorda Legambiente ''per non perdere la memoria e ribadire il suo 'no' ad un ritorno a produrre energia nucleare in Italia''. ''A 23 anni dall'incidente di Cernobyl, il nucleare pone ancora gravi problemi di sicurezza'', afferma il responsabile scientifico di Legambiente Stefano Ciafani, aggiungendo che ''non abbassera' affatto la bolletta energetica nazionale, non ridurra' la dipendenza italiana dall'estero e non ci permettera' di rispettare la scadenza europea del 2020 per la riduzione delle emissioni di gas serra prevista dall'accordo europeo 20-20-20''. ''Non e' del nucleare che l'Italia ha bisogno per rilanciare l'economia e risolvere la sua dipendenza dalle fossili - conclude Ciafani - ma di un mix di efficienza, risparmio energetico e fonti rinnovabili''. Molte le iniziative organizzate in tutto il Paese dall'associazione per l'anniversario del 26 aprile. Dibattiti, proiezioni di film, banchetti informativi nelle piazze, convegni e rassegne si aggiungeranno a centinaia di eventi simultanei annunciati per il 25 e 26 aprile nel 'Cernobyl Day', l'iniziativa internazionale coordinata a livello europeo da Sortir du Nucleaire (Francia), una federazione di 842 associazioni che si battono contro il ''potere nucleare''.
- ROMA - ''Due esplosioni, una dietro l'altra, la notte del 26 aprile 1986 al reattore della quarta unita' di Cernobyl. 11 miliardi di miliardi di Bequerel la radioattivita' rilasciata dalle esplosioni, un valore 30 miliardi di volte superiore alla dose massima utilizzata per terapie radiologiche di tumori, con 6 pompieri, 24 dipendenti e 31 liquidatori morti quasi subito per effetto delle radiazioni immediate e un numero difficilmente quantificabile di vittime per gli effetti a lungo termine di quelle assorbite''. Comincia cosi' il ricordo che Legambiente fa della catastrofe piu' grave della storia del nucleare civile all'approssimarsi del suo 23/mo anniversario. ''Dieci i giorni impiegati per spegnere gli incendi, 130 mila gli abitanti dei 76 villaggi evacuati nel raggio di 30 km dalla centrale. La centrale di Cernobyl ha cessato la sua attivita' il 15 dicembre del 2000, ma ancora oggi le conseguenze sono gravissime. Il fall-out radioattivo, infatti, ha interessato oltre 150mila chilometri quadrati di territorio tra Bielorussia, Ucraina e Russia, coinvolgendo piu' di 3 milioni di persone'', ricorda Legambiente ''per non perdere la memoria e ribadire il suo 'no' ad un ritorno a produrre energia nucleare in Italia''. ''A 23 anni dall'incidente di Cernobyl, il nucleare pone ancora gravi problemi di sicurezza'', afferma il responsabile scientifico di Legambiente Stefano Ciafani, aggiungendo che ''non abbassera' affatto la bolletta energetica nazionale, non ridurra' la dipendenza italiana dall'estero e non ci permettera' di rispettare la scadenza europea del 2020 per la riduzione delle emissioni di gas serra prevista dall'accordo europeo 20-20-20''. ''Non e' del nucleare che l'Italia ha bisogno per rilanciare l'economia e risolvere la sua dipendenza dalle fossili - conclude Ciafani - ma di un mix di efficienza, risparmio energetico e fonti rinnovabili''. Molte le iniziative organizzate in tutto il Paese dall'associazione per l'anniversario del 26 aprile. Dibattiti, proiezioni di film, banchetti informativi nelle piazze, convegni e rassegne si aggiungeranno a centinaia di eventi simultanei annunciati per il 25 e 26 aprile nel 'Cernobyl Day', l'iniziativa internazionale coordinata a livello europeo da Sortir du Nucleaire (Francia), una federazione di 842 associazioni che si battono contro il ''potere nucleare''.
24/04/2009
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