TANTI INTERESSI PRIVATI NON FANNO UNA CITTA'!

La mer, la fin...

lunedì 27 aprile 2009

Verdi. A Siena, good bye PD.

1. Ce l’abbiamo messa tutta cercando di lavorare a fianco degli amministratori del PD, abbiamo offerto con discrezione le nostre competenze nel cui valore crediamo fermamente e ogni giorno di più.
2. Ce l’abbiamo messa tutta ma non è bastato, se non proprio di una rivoluzione c’è almeno bisogno di discontinuità. Troppi gli errore, troppe le approssimazioni, era necessario che i Verdi si facessero avanti proponendosi come una vera forza alternativa…
3. Non sarà una battaglia contro qualcuno, ma a favore, basata tuttavia su presupposti culturali diversi, sostanzialmente sulla ricerca di un modello alternativo, coerente con le tracce che il nostro territorio porta con sé e che rappresentano la prima risorsa; il nostro sarà un progetto di continuità con la storia che la Terra di Siena esprime

4. Faremo un fioretto di buona volontà per non sparare sul pianista ma è tempo che le differenze affiorino tutte; i Verdi non possono sopportare l’idea di assumersi la colpa di non aver denunciato le storture di un modello che produce i disastri che ormai sono sotto gli occhi di tutti.
5. Avevamo creduto nell’Ulivo e collaborato all’Unione, non è certo colpa nostra se questi progetti sono stati sfilati dal tavolo del confronto; lo dico con tutta serenità al segretario del PD che ci accusa più per eccesso di nervosismo che per fondatezza delle argomentazioni.
6. Ci accompagnano compagni di viaggio autorevolissimi la cui presenza ci dà conforto, alla lezione di Langer oggi seguono le lezioni di economia, di scienza e di vita, di Wolgang Sachs e di Serge Latouche, che saranno presenti ai nostri appuntamenti e che ci danno sicurezza e conforto. Non li abbiamo chiamati per strumentali appuntamenti elettorali ma per la condivisione di solidi principi scientifici e per una visione delle cose che punta su un diverso modello, non più basato sullo sviluppo o sull’assurda idea di una crescita all’infinito ma su un più realistico senso di responsabilità affidato alla costruzione di equilibri credibili nella relazione tra economia ed ambiente.
7. Ecco, l’economia; qualcuno pensa che non ne sappiamo parlare perché siamo il partito del no. Sbagliano, ed è anche per questo che non ci vogliamo più nascondere, ma intendiamo presentare un nostro progetto per questa terra di Siena. Chi pensa che il futuro passi da fabbriche estranee alla storia dell’economia locale semina piante senza radici e dimostra non solo di sapere poco di economia ma neppure di storia, troppe sono le tracce lasciate da aziende il cui arrivo è stato preceduto da annunci mirabolanti e che poi se ne sono andate miseramente lasciando solo tracce di terra bruciata e odore di zolfo. Chi pensa che il futuro di questa terra passi dagli aeroporti, sbaglia. La provincia di Siena possiede nella sua storia e nell’identità che ne consegue la prospettiva del suo futuro, la valorizzazione dei suoi tesori, primo fra tutti il paesaggio. Lo potete trovare scritto non nei documenti dei verdi, ma in quelli della CGIL e di Legambiente che annunciavano 1500 posti di lavoro a seguito di una riconversione ecologica del territorio… è una lezione da non dimenticare e segnala lo scollamento che c’è su un piano di realtà tra chi si candida promettendo mirabilie di un futuro che è già passato e chi invita ad una maggiore sobrietà e ad una maggiore giustizia nella distribuzione delle pur abbondanti risorse che la natura ci ha messo a disposizione.
8. Proponiamo una riconversione negli stili di vita che non segni un ritorno indietro nel tempo ma che guardi in avanti verso uno sviluppo tecnologico compatibile con la natura e non in contrapposizione ad essa. Energia, acqua, aria, terra. Non sono solo gli elementi della nostra campagna elettorale ma le risorse che vogliamo tutelare e sulle quali vogliamo costruire un futuro duraturo e credibile.
I Verdi sono per la modernità, ne conoscono gli strumenti ed i linguaggi, basano le proprie competenze sull’esperienza e la ricerca, non si candidano per un presunto diritto ereditario ma per un senso di responsabilità diffuso e radicato.
9. Attorno a questo progetto politico i verdi si stanno ritrovando dopo una stagione confusa e troppo protesa ad accreditarci in ambiti che non ci appartenevano. I Verdi sono tornati alle loro battaglie storiche, con l’ambiente al centro di ogni strategia politica.
10. Infine le parole che fanno un programma:
tutela delle risorse naturali al centro di ogni politica, mobilità, mezzi di locomozione collettivi ed a basso impatto; sviluppo di piste ciclabili a sostegno di un turismo sostenibile, intelligente e moderno; Tecnologie sostenibili, welfare locale basato su generosità, qualità ed efficienza; politiche del lavoro affidate alla valorizzazione dei prodotti naturali locali, al rilancio dell’agricoltura, dei suoi prodotti di eccellenza derivati, di un commercio affidato alla filiera corta che distribuisce più equamente i redditi e garantisce qualità al consumatore.

La conoscenza è un bene da valorizzare e mettere a frutto. Le tradizioni dell’Università senese domandano più qualità e buone pratiche, meno protettorati e meno nepotismo.
La responsabilità sta anche nel saper costruire una filiera che partendo dal sapere scientifico sostenga anche un terziario avanzato eccellente, che consolidi la prospettiva occupazionale dei molti che ci lavorano. La qualità è la chiave di volta, non il sostegno senza merito. Questo vale anche per le aziende manifatturiere che hanno spinto verso la crescita senza investire in innovazione e ricerca, una miopia imperdonabile che chiama a responsabilità indirette anche le amministrazioni locali.

Federazione Provinciale Verdi Siena


Agli amici di Siena diamo un consiglio spassionato: sparate sul pianista, altrimenti il pianista sparerà a voi. Pensate alle esperienze passate e non avrete dubbi. L'alternativa ai due poli si fa non risparmiando i colpi nè di qua nè di là.
Certamente armandosi delle nostre buone ragioni, non certo di arroganza. Buona fortuna da
mv

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