Forse, meglio sarebbe che oltre al tessile la provincia si dedicasse alla costruzione di reali alternative proprio a questo settore.
E, detta fra noi, la provincia di un altro "ente di ricerca" potrebbe tranquillamente farne a meno, e magari anche spiegarci ad esempio perchè l'unica attività di rilievo del CREAF in questi tre anni è stata la costruzione della propria sede.
MV
da il Tirreno del 22/04/09
Gualtieri: «Serve un marchio per certificare i prodotti pratesi»
PRATO. «La provincia di Prato deve assumere il ruolo di guida nella programmazione e progettazione dello sviluppo economico del territorio, nel breve, medio e lungo termine, in tutti i settori, ma specialmente nel tessile, al fine di ottimizzare le risorse economiche e non solo». Ad affermarlo è Bruno Gualtieri, candidato alla presidenza della provincia per Prato Libera & Sicura.
«Le risorse - ha proseguito Gualtieri - devono arrivare dalla provincia, dai comuni, dalla regione, con il coinvolgimento dei privati, ma anche dei ministeri dello sviluppo economico e dell’istruzione. La creazione di un marchio territoriale pratese che sarà dato solo ai prodotti che hanno ottenuto la certificazione, da ente terzo, che dal fiocco al filato, al capo finito, sia stato lavorato in Prato nel rispetto delle leggi e dell’ambiente: non sarà dato alle ditte che importano filati dalla cina, o capi finiti, alle ditte che basano la loro imprenditorialità sulla illegalità economica, che danneggia e condiziona pesantemente l’economia del distretto».
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