TANTI INTERESSI PRIVATI NON FANNO UNA CITTA'!

La mer, la fin...

mercoledì 22 aprile 2009

Prato verso le amministrative. Gualtieri col marchio

Tessile, tessile e ancora tessile, con una "proposta" già abbondantemente sentita del "marchio di made in Prato", che peraltro escluderebbe tutti i prodotti del candidato a sindaco che la stessa lista miloniana sostiene.
Forse, meglio sarebbe che oltre al tessile la provincia si dedicasse alla costruzione di reali alternative proprio a questo settore.
E, detta fra noi, la provincia di un altro "ente di ricerca" potrebbe tranquillamente farne a meno, e magari anche spiegarci ad esempio perchè l'unica attività di rilievo del CREAF in questi tre anni è stata la costruzione della propria sede.
MV

da il Tirreno del 22/04/09
Gualtieri: «Serve un marchio per certificare i prodotti pratesi»

PRATO. «La provincia di Prato deve assumere il ruolo di guida nella programmazione e progettazione dello sviluppo economico del territorio, nel breve, medio e lungo termine, in tutti i settori, ma specialmente nel tessile, al fine di ottimizzare le risorse economiche e non solo». Ad affermarlo è Bruno Gualtieri, candidato alla presidenza della provincia per Prato Libera & Sicura.

«La provincia - prosegue Gualtieri - si farà carico di coordinare e sviluppare una strategia di sviluppo della ricerca scientifica ad alto livello nel campo tessile: sia per la parte che riguarda il tessuto, sia per quanto concerne la parte meccanica della produzione tessile. Questo deve essere realizzato attraverso accordi con le università Italiane, uropee e anche americane, nonché con i distretti tessili più importanti d’Italia, dell’Europa e del mondo. Una struttura dedicata alla ricerca avanzata nel settore tessile che abbia come scopo, quello di diventare il centro di ricerche di riferimento Europeo e al contempo mondiale».
«Le risorse - ha proseguito Gualtieri - devono arrivare dalla provincia, dai comuni, dalla regione, con il coinvolgimento dei privati, ma anche dei ministeri dello sviluppo economico e dell’istruzione. La creazione di un marchio territoriale pratese che sarà dato solo ai prodotti che hanno ottenuto la certificazione, da ente terzo, che dal fiocco al filato, al capo finito, sia stato lavorato in Prato nel rispetto delle leggi e dell’ambiente: non sarà dato alle ditte che importano filati dalla cina, o capi finiti, alle ditte che basano la loro imprenditorialità sulla illegalità economica, che danneggia e condiziona pesantemente l’economia del distretto».

Nessun commento: