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da la Nazione del 24/04/09
Il Pd attacca: ‘Cenni & Attucci solo un elegante paravento’
A MENO di un mese e mezzo dal voto, la campagna elettorale fin qui sonnacchiosa e molto politicamente corretta, ieri ha avuto un primo sussulto. Dal Pd è partito un attacco su tre fronti al Pdl, con l’inedita coppia Ambra Giorgi - Daniele Mannocci, il candidato sindaco Massimo Carlesi e il responsabile dell’organizzazione del partito Emiliano Citarella. Ecco in sintesi cos’hanno detto.
I PIU’ agguerriti sono stati la consigliere regionale Giorgi e il presidente del consiglio comunale Mannocci. «Il Pdl sbandiera la parola d’ordine del cambiamento — hanno detto —, ma in realtà sta ingannando i pratesi. Quale novità rappresentano Cenni e Attucci? Sono il paravento elegante e presentabile di una destra che vuol farsi credere diversa da quello che è e non ha il coraggio di metterci la faccia. Cenni e Attucci sono stati scelti da pochi notabili secondo criteri di selezione che hanno più a che fare con il marketing che con la democrazia, i nostri candidati vengono da un confronto vero tra i pratesi». Non solo. Nell’invettiva arriva puntuale anche l’attacco al governo Berlusconi. «Cosa si possono attendere i pratesi — aggiungono — da candidati espressi da forze di un governo che, sottraendosi persino a un incontro istituzionale, dopo mesi non è stato capace di dare risposte alle richieste del distretto e che fa una grande fatica a rispondere alle esigenze degli ammortizzatori sociali per chi perde il lavoro?».
MA CE n’è anche per Cenni e Attucci. «Altro che novità, siamo al teatrino — concludono Mannocci & Giorgi —. Il candidato sindaco ci presenta la scena idilliaca di un battitore libero che sogna in mezzo ai maggiorenti di un partito che di nuovo hanno ben poco, temporaneamente zittiti dalle esigenze elettorali; la candidata alla presidenza della Provincia, sventolando la bandiera della giovinezza, si mostra sotto l’ala protettiva di Alberto Magnolfi, uno che quando lei è nata faceva il bello e il cattivo tempo sulla scena politica pratese e regionale». Dal candidato sindaco del centrosinistra Massimo Carlesi arriva invece una rapida battuta: «Io sono stato scelto dai cittadini, Cenni a quanto pare è stato calato dall’alto, da chi ritiene di essere il principe di questo Paese».
INFINE, non potevano mancare le tradizionali schermaglie sui cartelloni. «Gli spazi per la propaganda elettorale sono assegnati tra il 33° e il 30° giorno precedente le elezioni – dice Citarella, il responsabile dell’organizzazione Pd —, eppure Cenni ha tempestato con i suoi manifesti le vie della nostra città, a cominciare dalla zona del tribunale, occupando spazi elettorali ancora non utilizzabili. Cenni e Alemanno si sono presentati in questi giorni come due baluardi della legalità, ma sono i primi a infrangere la legge».
an. be.
«Cenni e Attucci paravento della destra»
La campagna elettorale entra nella fase “calda”, Pd all’attacco
Giorgi e Mannocci rispondono al Pdl: «Candidati scelti con un’operazione di marketing e non con la democrazia»
PRATO. Inizia la battaglia ma per interposta persona. E la campagna elettorale entra nella fase “calda”. Se i quattro candidati di centrosinistra e centrodestra restano sul terreno del “politicamente corretto”, ci pensano i rispettivi big “a sporcarsi le mani”. Dopo l’affondo di Riccardo Mazzoni e Alberto Magnolfi, durante la presentazione della candidata Pdl alla Provincia, Cristina Attucci, l’inedita coppia Ambra Giorgi, consigliere regionale, e Daniela Mannocci, presidente del consiglio comunale, rispondono e con gli interessi.«I pratesi non hanno bisogno di pacchi regalo ma di risposte alla crisi e di progetti per il futuro - dicono Giorgi e Mannocci - Il Pdl sbandierando la parola d’ordine del cambiamento e della modernità sta ingannando gli elettori». «Quale novità rappresentano Cenni e Attucci? - chiedono - Sono il paravento elegante e presentabile di una destra che vuol farsi credere diversa da quello che è e non ha il coraggio di metterci la faccia. Cenni e Attucci sono stati scelti da pochi notabili secondo criteri di selezione che hanno più a che fare con il marketing che con la democrazia; i nostri candidati vengono da un confronto vero tra gli elettori». E ancora: «Da una parte un candidato alla poltrona di primo cittadino che ci presenta la scena idilliaca di un battitore libero che sogna in mezzo ai maggiorenti di un partito, temporaneamente zittiti dalle esigenze elettorali; dall’altra una candidata alla Provincia, che sventolando la bandiera della giovinezza si mostra sotto l’ala protettiva di Alberto Magnolfi, uno che quando lei è nata faceva il bello e il cattivo tempo sulla scena politica pratese e regionale».
Secondo Mannocci e Giorgi «sono le risposte ai problemi della gente la discriminante di un progetto di governo della città e della provincia, e le risposte, come qualcuno vuol fare credere, non sono tutte uguali. Cosa si possono attendere i pratesi da candidati espressi da forze di un governo che dopo mesi non è stato capace di dare risposte alle richieste di intervento del distretto tessile?» E concludono: «Ci vogliono far credere di essere portatori di innovazione e modernità, ma noi non ci fidiamo. Perché il cambiamento di una società comincia dagli investimenti e non dai tagli su ricerca e scuola. In tempo di crisi questo Governo ha messo in ginocchio i Comuni sul fronte dei servizi alle famiglie. Non è certo una buona buona premessa alla società che vogliamo per il futuro dei nostri figli».
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