La richiesta dell'arcivescovo Celestino Migliore, osservatore permanente della Santa Sede presso le Nazioni Unite
GIACOMO GALEAZZI
L’Onu non deve depenalizzare l’omosessualità come richiesto dalla Francia perchè ciò porterebbe a nuove discriminazioni in quanto gli Stati che non riconoscono le unioni gay verranno «mesi alla gogna». È quanto ha spiegato mons. Celestino Migliore, osservatore permanente della Santa Sede presso le Nazioni Unite. «Tutto ciò che va in favore del rispetto e della tutela delle persone - ha affermato l’arcivescovo - fa parte del nostro patrimonio umano e spirituale. Il Catechismo della Chiesa cattolica, dice, e non da oggi, che nei confronti delle personeomosessuali si deve evitare ogni marchio di ingiusta discriminazione». «Ma qui - ha aggiunto Migliore in riferimento alla proposta chela Francia ha intenzione di presentare all’Onu in favore della depenalizzazione dell’omosessualità nel mondo intero - la questione è un’altra. Con una dichiarazione di valore politico, sottoscritta da un gruppo di paesi, si chiede agli Stati ed ai meccanismi internazionali di attuazione e controllo dei diritti umani di aggiungere nuove categorie protette dalla discriminazione, senza tenerconto che, se adottate, esse creeranno nuove e implacabili discriminazioni». «Per esempio - ha detto l’ arcivescovo - all’agenzia cattolica I-Media - gli Stati che non riconoscono l’unione tra persone dello stesso sesso come »matrimonio« verranno messi alla gogna e fatti oggetto di pressioni».
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