Sono stati approvati dal Consiglio dei Ministri due schemi di regolamento, l'uno che concerne la riorganizzazione della rete scolastica e dell'utilizzo delle risorse umane, l'altro il riordino dell'assetto ordinamentale, organizzativo e didattico della scuola dell'infanzia e del primo ciclo.
Sconcerta l'incoerenza del Governo che si era impegnato ad avviare il dialogo con il mondo della scuola e le sue rappresentanze e la decisione di procedere ad emanare gli stessi regolamenti, senza alcun confronto.
Nei regolamenti viene più volte ribadito che si terrà conto delle richieste delle famiglie: ma cosa vuol dire si terrà conto? Una cosa è affermare che la scuola è tenuta ad erogare il servizio su richiesta delle famiglie, un'altra è dire che può farlo, magari compatibilmente con le risorse finanziarie (proprie o del ministero) e con l'organico.
Le richieste delle famiglie non saranno vincolanti per l'amministrazione che potrà esaudirle solo se disporrà di sufficiente personale, per cui i genitori possono coltivare l'illusione che sarà loro data la possibilità di scegliere il numero di ore dell'orario scolastico, salvo poi a trovarsi a maggio, con l'organico di fatto, dinnanzi ad una situazione differente per mancanza di personale.
Tuttavia dato che nel mese di gennaio come genitori siamo chiamati ad operare una scelta per i nostri figli è bene compierla in modo consapevole e responsabile.
È utile in questa fase conoscere l'offerta formativa delle scuole cui intendiamo iscrivere i nostri figli, il tempo scuola in cui essa si articola e le sue concrete modalità operative e condizioni organizzative (compresenze, laboratori…), sapendo che ogni scuola autonoma ha competenza esclusiva ed inalienabile in merito a come realizzare gli obiettivi che si è prefissa e sul come impiegare le risorse assegnatele.
Ricordiamoci che i bambini hanno bisogno di tempi distesi, di un ambiente di apprendimento sereno e non di una scuola povera, piena di contenuti selettivi e stereotipati.
Se iscriviamo i nostri figli per la prima volta alla scuola dell'infanzia :
Rinunciamo all'idea dell'anticipo (le scuole dell'infanzia non sono pensate per i bisogni dei bambini di due anni). I bambini più piccoli hanno diritto ad un servizio educativo su misura qual è l'asilo nido,
Anziché anticipi chiediamo più sezioni primavera cioè luoghi pensati ed organizzati per accogliere i bambini di due anni,
Se iscriviamo i nostri figli per la prima volta alla scuola primaria :
Rifiutiamo il modello introdotto di 24 ore settimanali: nessuna scuola italiana funziona oggi così e siamo certi al tempo stesso che una scuola così povera di tempo e di risorse sia fortemente lesiva dei diritti dei bambini!
Optiamo per il modello orario a 30 ore, specificando che li vogliamo con rientri pomeridiani e con compresenze dei docenti o per il tempo pieno a 40 ore con due insegnanti con compresenze.
Se iscriviamo i nostri ragazzi per la prima volta alla scuola secondaria di primo grado :
Chiediamo il tempo prolungato di 36 o 40 ore settimanali, tenendo conto dei bisogni formativi dei nostri figli e non facciamoci condizionare dalla disponibilità di organico.
chiediamo che vengano garantiti l'insegnamento della 2^ lingua straniera, con pari dignità della prima lingua ed il consolidamento delle competenze di base.
Se i nostri figli sono già frequentanti chiediamo la conferma non solo del numero di ore che hanno a disposizione nel corrente anno scolastico, ma anche del modello organizzativo precedentemente offerto (modulo, tempo prolungato..).
Una massiccia richiesta dei genitori italiani per modelli di tempo disteso della scuola e rispettoso dei tempi di apprendimento dei bambini sarà una importante risposta a chi ritiene che i risparmi possano essere fatti sulla pelle dei nostri figli, che hanno invece bisogno di una scuola pubblica di qualità, bene collettivo, per costruirsi un futuro da cittadini consapevoli.
Roma, 19 dicembre 2008
Coordinamento Genitori Democratici Onlus
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