TANTI INTERESSI PRIVATI NON FANNO UNA CITTA'!

La mer, la fin...

sabato 20 dicembre 2008

Sinistra/Report. Come se il PD non fosse Destra.

Ieri sera si è svolta la prima assemblea della Sinistra, l'aggregato politico formato da i partiti ex arcobaleno, compreso i Verdi, finalizzata alla presentazione del programma politico e ad una sorta di voto-sondaggio sui punti più importanti e più urgenti per il futuro governo della città.
L'iniziativa, lanciata come "primarie delle idee", si basava su un documento formato da dieci punti che abbiamo pubblicato sul blog in una delle versioni che circolavano nei giorni scorsi.
A prima vista sembravano gli stessi del patto di coalizione fatto con il PD ma non proprio uguali. Sul sito di Sinistra Democratica i punti sono undici. Comunque un documento un po' stravagante che contiene picchi di radicale splendore (come l'opzione rifiuti 0) e altri di ordinario e generico nulla.
Si intuiva che la serata non prevedesse dibattito, confronto, discussione: un po' di celebrazione, qualche testimonial (anche il bravo Giuliani) e gli auguri di Natale.
Tutto era già stato scritto dai segretari di partito, o coordinatori, o portavoce che dir si voglia.
Ogni partito aveva già fatto i conti con la sua base?
Certamente non i Verdi della coppia Abati-Bargellini. Un partito ridotto al lumicino grazie alla loro gestione familiare, con azzeramento degli organi dirigenti e di qualsiasi meccanismo di confronto. Una storia triste, quella dei Verdi di Prato, un'isola di degrado in un partito che a livello regionale funziona eccome e conta realtà vive e laboratori politici di veri ecologisti. Purtroppo Bargellini è toccato a noi.
Dopo l'introduzione simpatica e calorosa di Nunzio Martino, segretario di Rifondazione, si sono succeduti a parlare molti rappresentanti delle realtà associative più vicine alla sinistra: Anpi, Lega Ambiente (Rita Cecchini che ha criticato chiaramente il processo tardivo di coagulazione a sinistra), Venti di Terra, Movimento Nonviolento (brillantissimo Paolo Balestri con una simbolica scarpa in mano contro la guerra), Italia Nostra (sempre Andrea Abati sotto mentite spoglie), Azione Gay e Lesbica (uno show provocazione del presidente in boa di piume che invitava i comunisti ad aprirsi) e ancora gli studenti dell'Onda e il sindacato.
Unico intervento dichiaratamente critico, e totalmente politico, è stato quello di Paolo Paoletti, dell'Associazione Per la Sinistra che ha criticato sia i contenuti che le alleanze previste per l'appuntamento elettorale.
Nessun dibattito, nessuna discussione. Anche le parole polemiche di Paoletti, non trovano interlocuzione, così come i pochi accenni critici di altri partecipanti. Nessuno che pone il problema dell'alleanza con il PD, o che per lo meno ne parla.
Il nemico è altrove. E' la Destra, è Berlusconi. Potrà succedere qualsiasi cosa da qui a Giugno ma loro non cambieranno idea: per ostacolare la destra si va con il Pd.


Come se il PD non fosse destra.
Come se il PD fosse un partito che tutela l'ambiente.
Come se il PD fosse per la libertà di informazione, per l'autonomia della magistratura, contro la speculazione privata, per la laicità dello stato e delle regole sociali.
Come se il PD non avesse contribuito negli anni a maciullare la scuola, l'università, la ricerca, la televisione, l'editoria, il teatro, il cinema.


Come se Prato non esistesse. Sì, è questa l'impressione che ho avuto, ieri sera. Che Prato non fosse lì. Che non ci fosse legame con la realtà.
C'era un'atmosfera natalizia, piena di preoccupazioni latenti sì, ma riservate solo ai capi. Come una famiglia in cui per non guastare la festa ai familiari, non si raccontano i problemi fino all'Epifania.
Nessuno sembra essersi reso conto dell'occasione mancata. Non si è fatto cenno ad una, almeno auspicata, discontinuità rispetto al recente passato.


Ma perchè non abbiamo rifondato tutto, mandando a casa i gruppi dirigenti che sono lì con la sedia attaccata al sedere nonostante la sconfitta dello scorso Aprile e non abbiamo coinvolto la società civile con una grande e gioiosa costituente ecologista, solidarista e civica che ripartisse dai territori in modo nuovo e adeguato ai tempi?
Inutile. Questa domanda è insensata di fronte agli apparati. Faranno come dicono a Roma, o a Bari, o a Palermo, è la stessa cosa. Qui si riproduce solo il marchio.


E la nave va. Per quanto non si sa.


Riccardo Buonaiuti
(per il Verde Municipio)

1 commento:

Anonimo ha detto...

ah l'anarca altro che il ribelle ...


professore verde