Per il resto, niente di nuovo sotto il sole, inclusa la ormai nauseante tiritera dei problemi che non sono né di destra né di sinistra: lo abbiamo capito, e ora, per favore, diciamo chiaramente che le soluzioni, invece, possono esserlo... Altrimenti, lui che ci fa con uno schieramento che chiaramente si definisce di "centrodestra", il brodo?
E, a proposito delle soluzioni, ecco la grande idea sull'Ex Banci: farne un polo culturale (e, qui lo diciamo senza ironia, anche a noi piacerebbe: in tempi non sospetti, quando Cennincina ancora non si era fatto avanti, abbiamo avanzato l'ipotesi di realizzare nell'area, semplicemente recuperando l'esistente, un grande centro di cultura sinica di livello europeo)... con un "ponte di Calatrava" col Pecci??? Eh si! Gran bella immagine! Quasi quanto le boiate di Fuksas... Con il collegamento ideale tra Firenze "rinascimentale", Prato "contemporanea" e Pistoia... non si sa bene che cosa sia...
Peccato, comunque, che tante altre "perle di saggezza" cenninciniane siano state omesse: ci sarebbe stato, ve lo garantiamo, da ridere!
MV
da il Tirreno del 22/04/09
Cenni: «All’ex Banci polo culturale E io il nuovo stadio lo avrei fatto»
Il candidato sindaco del centrodestra parla del programma e annuncia l’invio di migliaia di lettere ai cittadini
Parola chiave della campagna elettorale del candidato del centrodestra: insieme alla gente. Ma per appuntamento. Cenni, infatti, incontrererà «a quattr’occhi» è scritto sulla missiva, tutti quelli che lo desidereranno, ogni giovedì sera dalle 18,30 alle 20 nella sede del Cristal. Altrimenti si potranno usare le tecnologie: il sito www.robertocenni.it, le mail a info@robertocenni.it, un incontro su Facebook/Roberto Cenni o usando il numero verde 800978991. Insomma un candidato sempre reperibile. «Ho incontrato tante persone in questo periodo e tra le tante preoccupazione manifestate - dice - ne è emersa una: la convinzione che per risollevare le sorti di questa città, il tempo stia scadendo, che le cose sia necessaria farle ora o dopo sarà troppo tardi». E rilancia un concetto al quale è affezionato: «C’è poco da metterla sul piano ideologico: questa città è chiamata a scegliere, tra le squadre che correranno il 6 e 7 giugno, quella che può garantire la risoluzione dei problemi. E’ solo una questione di metodo perché le risposte non sono né di destra né di sinistra».
Il suo programma è in via di definizione «ma qualche idea ce l’ho già» dice Cenni e si trasforma in un fiume in piena. Parte dallo sport e dalla cultura. «Il primo aggrega, è un punto di riferimento, ma in questi anni la sua grande forza non è stata valorizzata - dice - La seconda può essere letta nell’ottica del business: come un evento culturale possa anche trasformarsi in economia».
Sta organizzando due appuntamenti pubblici «ai quali voglio chiamare esperti veri - spiega - per analizzare quali siamo le strade migliori da imboccare per il rilancio». In particolare il Prato Calcio, per Cenni, è una nota dolente. «C’è stata una frattura grande tra tifosi, dirigenze della squadra e istituzioni. Così non va bene. Bisogna recuperare. Dico sinceramente, io il progetto dello stadio nuovo lo avrei preso seriamente in considerazione. La tipologia con centri commerciali e cinema esiste in tutta europa. Ed è quella che garantisce che mentre il marito va a vedersi la partita, moglie e figli vadano, per esempio, a vedersi un film o a fare acquisti». Meglio lo stadio che il polo espositivo nell’ex Banci. O quasi. «Ho un sogno - spiega Cenni - ed è quello di realizzare l’area metropolitana, della quale tanto si parla ma che ancora non c’è, attraverso un percorso culturale ideale: dalla Firenze del Rinascimento fino al museo di Celle a Pistoia, passando per il Pecci di Prato. Per questo - continua - vedo l’area Banci come vocata naturalmente a diventare un grande distretto della cultura, un laboratorio nel quale fare arte. Immaginate un grande ponte di Calatrava che unisca l’ex Banci al Pecci, sarebbe bello vero?» Ma non ci sono solo sogni: «Ormai le dimensioni dei poli espositivi, anche quelli medi, mi riferisco a Rimini, superano i centomila metri quadrati - aggiunge Cenni - Noi ne abbiamo a disposizione appena quarantamila. O c’è un progetto economico serio, dietro la realizzazione di un piccolo centro espositivo oppure diventa difficile farlo decollare». «Ma chiederò delucidazioni anche al sindaco Marco Romagnoli». E’ uno degli appuntamenti che Cenni ha scritto nell’agenda. «Ho intenzione di incontrarlo presto - conclude - per sapere come sono andati questi anni di legislatura ma anche per capire cosa lascia».
Cri.Or.
da la Nazione del 22/04/09
‘Ex Banci: non le fiere ma officine di cultura’
E poi lo stadio nuovo: «Si può fare»
STA PER inviare a tutti i pratesi una lettera. «Scriviamo insieme il nostro futuro», dice Roberto Cenni, il candidato civico sostenuto dal centrodestra. «Ho vissuto tante stagioni di Prato, ma come oggi non l’ho vista mai. Ripiegata su stessa, debole, offesa e svilita. Non lo voglio più vedere così, per questo ho accettato di candidarmi». E poi: «In questi giorni ho incontrato tantissimi cittadini, che mi hanno raccontato il loro dispiacere per lo stato di abbandono della città e il loro senso di frustrazione. Da buoni pratesi, però, da persone concrete e vitali, non si sono solo lamentati, mi hanno anche proposto tante idee per spazzare via questa ‘cappa’ che ci sentiamo addosso da tempo e migliorare davvero la situazione». Idee: ieri Cenni ne ha lanciate due. L’ex Banci da immaginare più che come polo espositivo, come una grande officina dell’arte e della cultura, ovviamente in un’ottica di area metropolitana. Il nuovo stadio, da realizzare affiancato a un progetto complessivo — di business e di rilancio del Prato —, come in parte era quello presentato dalla Valore e poi bocciato dalla giunta Romagnoli.
NE HA parlato a grandi linee ieri pomeriggio, alla conferenza stampa convocata al quartier generale dell’ex cinema Cristall per annunciare le lettere ai cittadini. «Il contatto con le persone è il mio primo obiettivo. C’è bisogno di idee e di fiducia, di lottare insieme per la nostra città», ha detto Cenni. Le missive contengono le informazioni del caso (info@robertocenni.it, Facebook/Roberto Cenni, numero verde 800 -978991, incontri con i cittadini tutti i giovedì dalle 18,30 alle 21 al Cristall), ma soprattutto un messaggio: «Il 6 e il 7 giugno Prato decide davvero».
«La sensazione diffusa fra i pratesi — ha aggiunto — è che i prossimi cinque anni saranno l’ultimo appello: se tanti problemi non saranno risolti, la situazione sarà irrimediabile. C’è poco da metterla sull’ideologia, fra destra e sinistra. Si tratta di scegliere la squadra in cui avere più fiducia, il programma e le idee che convincono di più. Ho la massima autonomia rispetto ai partiti che mi sostengono, non ho come Carlesi 800 militanti di partito impegnati a pensare il programma. Ho idee, voglia di fare, soprattutto di ascoltare i pratesi, tutti, qualsiasi siano le loro simpatie politiche».
LA SEDE del Cristall ospiterà nelle prossime settimane incontri aperti a tutti su singoli temi. Sono poi in programma due eventi più grossi, uno sulla cultura e lo spettacolo, su come possano diventare per Prato anche un’occasione economica e di visibilità, l’altro sullo sport, «perché da sempre è un collante vero e trasversale fra le persone, perché per troppo tempo è stato trascurato». E appunto su cultura e sport ieri Cenni ha lanciato le sue due idee. «Il polo fieristico all’ex Banci non mi convince fino in fondo — ha detto —, perché una struttura del genere per essere competitiva, cosa di per sé non facile, ha bisogno di 100mila metri quadri di superficie espositiva, mentre nel progetto del Comune ne sono previsti meno della metà. Il mio può essere un sogno, ma mi piacerebbe aprire un dibattito: l’arte e la cultura sono un tratto straordinario e importantissimo per quest’area, e allora perché non pensare a officine culturali, magari collegate col Pecci, con progetti architettonici di grande respiro? Lo hanno fatto a Zurigo, ad esempio, perché non pensarci? La Firenze del Rinascimento, la Prato dell’arte contemporanea e poi Pistoia: immagino questo, ho voglia di parlarne, di capire».
QUANTO allo stadio, Cenni non ha usato giri di parole. «La proposta della Valore in linea di massima l’avrei accettata — ha detto —, l’idea era buona e ha funzionato in tante città europee, potevamo essere la prima in Italia a realizzarla. Sono un grande tifoso del Prato e non ho mai tifato per altre squadre, così come non l’ho mai fatto per i partiti: sarebbe bello vederlo crescere e allo stesso tempo immaginare una struttura architettonicamente di pregio in cui vederlo giocare le partite, ma anche andare in palestra, o bere un caffè. Un posto per le famiglie, per la città». Infine, oggi alle 18 al Cristall Cenni riceverà la visita del sindaco di Roma Gianni Alemanno — «Ho tante cose da chiedergli» —, ma poi ha intenzione di incontrare un altro sindaco, cioé Marco Romagnoli: «Lo conosco da tempo, voglio ascoltare anche il suo punto di vista. E magari sapere qualcosa di più, sul Comune».
an. be.
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