Francesco Carrassi si è dimesso ieri sera dall´incarico di direttore del quotidiano la Nazione. La decisione è stata presa in relazione alle intercettazioni telefoniche che chiamano in causa Carrassi per aver partecipato «alla partita per la conclusione dell´operazione Castello». Le dimissioni, arrivate dopo un colloquio con l´editore, sono state comunicate al comitato di redazione (l´organo sindacale del giornale), che ha informato l´assemblea dei giornalisti. L´azienda ha preso atto e ha nominato direttore ad interim l´attuale vice, Mauro Avellini.
In alcune telefonate Carrassi si vanta degli articoli sull´affare Fondiaria fatti dai suoi redattori, ricevendone i ringraziamenti da Rapisarda. Alla fine di maggio: «Mi pare che io abbia esaudito il tuo desiderio». E Rapisarda: «Sei grande... grazie... ho raccontato tutto "al mio" eh?... dice che è contento... certo che è contento». Ancora Carrassi che ha fatto pubblicare una piccola foto di Ligresti: «Però lo hai visto come mi sono preso l´impegno... l´ho messo? ho messo la sua fotina... ma così che noi bisogna lavorare... eh... Fausto». Con l´amico di Fondiaria il direttore de La Nazione commenta la cena con Gelli e il prossimo appuntamento che Rapisarda ha con D´Alema. Gli consiglia di darsi disponibile: «Ti dico una cosa... noi dobbiamo essere della bagasce d´alto bordo.... che la promettono a tutti e non la danno a nessuno».
Il vicepresidente della Regione e il destino del nuovo palazzo: l´incontro col braccio destro di Ligresti
Il vicepresidente della Regione Federico GelliIl plenipotenziario di Fondiaria a Firenze, Fausto Rapisarda, conosce per caso il vice presidente della Regione, Federico Gelli, il 12 marzo 2008 alla Taverna del Bronzino. Quello stesso giorno, alle 19.30, racconta al telefono ad una terza persona: «io oggi... per caso... ero a pranzo con Francesco Carrassi... no?... con il direttore de La Nazione... ed ero andato al ristorante... sai chi c´era?... c´era Gelli... che io non conosco... e allora siccome Francesco è andato a salutarlo... lui era con altri, si sono alzati perché non so chi erano... poi lui ha detto che erano funzionari della Regione... ma lui mi ha fatto un sacco di cose... Gelli eh!... sì mi ha detto..."vienimi a trovare quando vuoi... mi fa piacere che ti ho conosciuto"... quante cose... non vuol dire niente... te lo sto raccontando perché è stato veramente un incontro casuale va... sì, sì non era freddo... ecco non era freddo perché è... la prima volta che lo vedo... eh... non è che... subito mi ha dato del tu... capisci?». Il 3 ottobre Rapisarda è colpito da un´intervista nella quale Gelli afferma che la Regione è disposta a lasciare disponibile la propria area per consentire la realizzazione dello stadio a Castello. E chiama Carrassi. «... ma, se vuoi lo invitiamo... lo invitiamo a cena» propone il direttore de La Nazione. Pochi minuti dopo Carrassi ritelefona per confermare l´appuntamento a tre. «... okay giovedì 9 ore 21».
Alle 20.27 del 9 ottobre, «evidentemente prima di andare a cena con Carrassi e Rapisarda» - annotano gli investigatori - Gelli «si informa con l´assessore Biagi se vi sono dei recenti mutamenti che riguardino la Regione dopo le notizie della scelta dell´area Castello per la realizzazione dello stadio».
«Alle 22.55 successive - scrivono gli investigatori - Rapisarda chiama Carrassi per ringraziarlo per aver organizzato la cena, aggiungendo che addirittura fra lui e l´altro ospite, alludendo a Federico Gelli, si è subito consolidato un rapporto di amicizia». Rapisarda: «solo per ringraziarti Francesco... ci siamo baciati... baciati (ride)». Carrassi parla degli argomenti trattati a cena: «... comunque è stata un´operazione... ma io poi sono andato direttamente sulla questione... sembravamo... sembravamo... una... una serie di signore che volevamo il cazzo e nessuno ha il coraggio di dirlo». Rapisarda: (ride)... bravo... però tu sei sempre number one e hai avuto il coraggio di introdurre... eh... lo so... ero un po´ in imbarazzo... però lui è stato molto». Carrassi su Gelli: «... siccome il ragazzo passa da me... io ho voluto che ti ripetesse anche a te... cosa vuol fare da grande». Ancora Carrassi su Gelli e sulla sua presunta corsa alla presidenza della Regione in competizione con l´attuale assessore alla sanità Enrico Rossi: «cioè questa gente intanto... loro hanno bisogno... capito?... di essere supportati... poi se va... bene... questo è un cavallo se vince bene... se vince Rossi... viva Rossi».
Più volte, a partire dal primo pomeriggio di ieri e fino alle 20,10 Repubblica ha tentato di contattare telefonicamente il vice presidente della Regione Gelli per dargli la possibilità di fornire la sua versione dei fatti. Solo una volta Gelli ha risposto alle chiamate, era in treno, e poco dopo che il cronista ha introdotto il motivo della conversazione la linea telefonica è caduta. Da allora Repubblica non è più riuscita a contattare Gelli, né lui ha ritenuto di dover richiamare.