Rifiuti elettrici ed elettronici il Governo si ritira
Un comportamento bizzarro ed equivoco sui rifiuti
di Roberto De Giorgi dal sito agora.it
Mentre il pomposo Presidente del Consiglio dice che sui rifiuti per strada userà il carcere non solo a Napoli, dall’altra parte, nel dicastero ambientale si ritira un provvedimento ed un decreto che dava soluzione ai rifiuti ingombranti, elettrici ed elettronici (Raee) che ora mettono tutto il sistema in fibrillazione.
Ora cerchiamo di capire. Il decreto legislativo del 2005 ( n.151) finalmente adeguava l’Italia, dopo dieci anni di raccomandazioni alle direttive europee, per la gestione corretta dei rifiuti elettrici ed elettronici. Il sistema previsto dalla legge era complesso da gestire. Bisognava che tutti i produttori si mettessero insieme, occorreva che si creasse la struttura logistica per il ritiro, dal frigorifero al cellulare. Questo ha significato entrare in proroghe su proroghe. Ora la beffa arriva con gli ultimi provvedimenti.
C’era voluto l’impegno del ministro Pecoraro ad accelerare e prevedere la partenza dal 1 gennaio del 2008. La conclusione è stata quindi che dal primo gennaio di quest’anno i cittadini che si recano a comprare un elettrodomestico di qualsiasi tipo o dimensioni, pagano, in proporzione al prezzo, la tassa sullo smaltimento futuro dell’oggetto.
Insomma la legge al cittadino arriva subito. Per i produttori e distributori l’onere si era spostato al 1° settembe con l’avvio del 1 per 1, ovvero se compri un televisore nuovo il commerciante è tenuto a riprendersi il vecchio.
Ma dove porta il commerciante il rifiuto che è obbligato a ritirare?
Ecco che qui entrano in gioco i Comuni che devono creare i centri di raccolta. Bella storia con gli enti locali che sono pieni di debiti e non riescono a sbarcare il lunario! Vi sono due fatti però che entrano in gioco per dare una spinta a tutto il sistema. Un decreto dell’aprile di quest’anno (DM 04/04/08) disciplinava i centri di raccolta affidando agli stessi Comuni il potere autorizzativo ed un accordo tra Comuni e Coordinamento dei produttori Raee premia i comuni che raccolgono dando fino a 60 euro a tonnellata. Vale a dire che se in una città raccogli 2000 tonnellate di computer, lavatrici e frigoriferi hai 120 mila euro all’anno che significa che ti ripaghi i centri di raccolta.
Ora il decreto, che doveva dal 3 novembre 2008 attivare i centri di raccolta, è stato ritirato dal Governo per " difetto formativo" ( vai capire!).
La conclusione è che, se telefoni al coordinamento raee ( al quale dal 14 ottobre tutti i centri di raccolta esistenti, per lo più privati, sono iscritti), ti rispondono che per i Raee si possono ritirare solo i rifiuti domestici.
Quindi ripeto la domanda: dove portano i rifiuti i commercianti che sono dentro il sistema logistico dei produttori Raee?
Per strada. E naturalmente si chiede il carcere. Ma vai a capire la stupidità dov’è di casa.
Ecco come si governa in questo Paese.
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