TANTI INTERESSI PRIVATI NON FANNO UNA CITTA'!

La mer, la fin...

domenica 30 novembre 2008

Firenze. La cupola del Pd.

Veltroni ha convocato a Roma i quattro sfidanti per la poltrona di Sindaco, solo per fare delle puerili raccomandazioni, ridicole come sempre sono le sue parole davanti a fatti seri. Non ha imposto di ritirarsi ai due manovratori che si sono messi d'accordo fra loro e che sono irrimediabilmente insudiciati dai risultati delle intercettazioni. Anzi. Ha detto a tutti e quattro i pretendenti di partecipare alle primarie senza combattere. Ci pensate!?
Siamo di fronte ad un partito distrutto dall'inettitudine, dalla disonestà, dall'ignoranza e dall'insaziabile desiderio di potere. Che ribrezzo! MV



Amministrative 2009
Primarie, per Veltroni resta tutto com'è
E' l'assessore Cioni a raccontare l'incontro tra i candidati alle primarie, i vertici locali del partito e il segretario del Pd Veltroni


«Sono primarie di partito e quindi è una sfida tra concorrenti e non tra avversari: quelli non sono dentro il Pd ma fuori. Evitate di farvi la guerra». È l’appello che il segretario Walter Veltroni ha rivolto ai quattro candidati alle primarie del Pd (Graziano Cioni, Daniela Lastri, Lapo Pistelli e Matteo Renzi) per la corsa al Comune di Firenze, riuniti a Roma insieme ai vertici locali del partiti, al sindaco Leonardo Domenici e al presidente della Regione Claudio Martini. La riunione, racconta chi vi ha partecipato, si è svolta in un clima sereno, non turbato dall’inchiesta che vede indagati due assessori, tra i quali Cioni. Veltroni ha spronato tutti ad una competizione virtuosa nel rispetto delle regole e smentito di preferire un candidato rispetto ad un altro: «Il mio candidato è quello che vince le primarie», avrebbe assicurato, aggiungendo che chiunque vinca sarà il candidato di tutto il partito.
L'ESITO DELLA RIUNIONE. «Rigoroso rispetto delle regole, del codice di autoregolamentazione e delle linee programmatiche del Pd» nello svolgimento delle primarie del Pd a Firenze. Lo afferma la nota diffusa al termine dell’incontro. «Nel corso dell’incontro - prosegue la nota - che tutti hanno giudicato utile e necessario, è stata ricordata l’estrema attenzione con la quale viene seguita la situazione di Firenze. Per quanto riguarda le primarie, sulle quali il Pd fin dalla sua nascita ha puntato, è stato ribadito che esse sono prima di tutto uno strumento per dare ai cittadini, nel modo più trasparente e partecipato, la possibilità di scegliere il candidato sindaco». «Le primarie - conclude la nota - impongono al tempo stesso, come già previsto nel codice di autoregolamentazione, che i candidati seguano un comportamento improntato alla massima trasparenza, al rispetto delle posizioni altrui, ad un impegno anche formale ad accettare coi risultati delle primarie anche il fatto che chiunque venga scelto dai cittadini chi sarà il candidato di tutto il Pd al quale va assicurata la piena collaborazione di tutti i candidati».
LA BATTUTA DI CIONI. «Da questa riunione - afferma Cioni - esce un gruppo coeso e forte. A Firenze si faranno le primarie con quattro candidati che conoscete». L’assessore non sembra avere alcuna intenzione di fare marcia indietro e ai giornalisti che gli fanno presente che lo statuto del partito impedisce a chi è indagato di candidarsi replica scherzando: «Non c’è problema, l’ho riscritto io con la postilla "il Cioni partecipa"».
28 novembre 2008
(Corriere fiorentino.it)

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