Un po' di tempo fa, un educatore e mediatore culturale, che lavora in un'importante scuola superiore di Prato, in un incontro pubblico alla libreria del Castello, raccontava della consuetudine di alcuni professori a non cancellare le lavagne al termine delle lezioni, perchè altrimenti il giorno seguente le trovano imbrattate di ogni sorta di scritte razziste contro i cinesi.
TANTI INTERESSI PRIVATI NON FANNO UNA CITTA'!
La mer, la fin...
domenica 23 novembre 2008
Editoriale. I cinesi nell'inverno del nostro scontento.
Una maestra ci ha scritto che, sgomenta per alcune espressioni colme di disprezzo rivolte alla razza gialla, ha dovuto trattare nella riunione dei genitori il problema del linguaggio scorretto e triviale dei bambini nei confronti dei cinesi e ha richiamato padri e madri ad essere più consapevoli dei valori che trasmettono nelle conversazioni familiari.
Facebook non poteva non ospitare anche il razzismo anticinese, visto che esso permea tutta la società pratese e si estende fino alla periferia nord di Firenze e in tutto il pistoiese. Ovviamente ha il suo epicentro nei quartieri dove vivono gli orientali e nelle zone limitrofe ma non è certamente un fenomeno circoscritto a via Pistoiese o a S. Donnino.
La quantità di pregiudizi e di fesserie, diffuse in parte spontaneamente e in parte a seguito di vere campagne di opinione, che quotidianamente si riversa nei bar, sugli autobus, nei negozi, negli uffici pubblici e in ogni luogo dove ci si intrattenga a parlare del più e del meno, è impressionante.
In città è opinione comune che i cinesi siano i responsabili delle sparizioni degli animali domestici, della diffusione delle malattie, della crisi del tessile, della mancanza di lavoro, delle discariche abusive,della perdita di identità del territorio e di un'infinità di altri problemi.
Quasi tutti sono convinti che nelle ditte orientali si pratichi lo schiavismo, che i genitori non amino i loro bambini e che la mafia cinese sia ormai una realtà radicata.
Nessuna di queste cose è supportata da una conoscenza reale dei fatti.
E' rarissimo, come ci ha fatto notare Sandro Veronesi, che gli impiegati degli uffici pubblici o i commessi dei negozi si rivolgano con il "lei" ad un emigrato. Nei confronti dei cinesi la regola è il "tu".
I cinesi nascondono i morti per passarsi i documenti. Persino il tanto osannato Saviano, apre il suo Gomorra con una scena pulp a base di cinesi. Siamo in un porto della Campania e improvvisamente si apre un container frigorifero da cui escono decine di salme di orientali congelate. L'autore ha chiarito che si trattava di fiction, ma pochi lo sanno.
Ce l'hanno con i cinesi anche tante persone di sinistra, anche molti che svolgono lavori intellettuali. e poi molti sbandieratori dell'antipolitica che usano l'argomento malamente contro chi ci malgoverna.
E loro, i governanti? Anche loro ce l'hanno con quelli con gli occhi a mandorla. Non fosse altro che per i fastidi che creano.
Persino i grillini sono spesso in rete a parlare di pericoli atroci della presenza cinese. Qualcuno ne fa un argomento contro la globalizzazione, magari bevendo una coca a bordo di una Toyota.
Quasi nessuno sa dirti cosa vorrebbe fare per risolvere il problema di questa sgradita presenza, se non qualche accenno a "maggiori controlli", alla Milone, per capirsi.
Solo i beceri del gruppo di Facebook l'han detto chiaro: via i cinesi da Prato! Guerra.
Per la verità anche altri lo dicono, come gli urlatori dei dibattiti di via Pistoiese o tante scritte murali in tutta la città.
La faccenda è grave.
Anche se da oggi si cercasse di invertire la tendenza e si provasse a ricreare una cultura antirazzista, razionale e solidale, ci vorranno venti anni per recuperare quello che si è perso.
E tra non molto ci saranno le elezioni amministrative, con cui i cittadini sostituiranno gli attuali amministratori, sotto accusa -pare- per non aver dato risposta al disagio procurato dalla presenza dei cittadini stranieri.
Cosa proporranno i partiti per rispondere a questa situazione?
Cosa dirà la sinistra e quali idee sta maturando per cambiare le cose?
La destra continuerà a cavalcare il razzismo e a fare campagne contro le varie etnie?
C'è qualcuno che porterà idee per l'integrazione economica e per una democratica inclusione sociale?
E i comitati, le liste civiche e il movimento ambientalista a quale mulino porteranno acqua. A quello dell'ignoranza istillata da un'informazione superficiale e manipolata o a quello della città solidale e operosa che sa uscire dalle crisi sfruttando con intelligenza quello che ha a disposizione, senza schiacciare nessuno?
Municipio Verde
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