TANTI INTERESSI PRIVATI NON FANNO UNA CITTA'!

La mer, la fin...

lunedì 24 novembre 2008

Prato. Amministrazione comunale: ricchi premi e cotillons

In tempi di austerity, un posto da dirigente in comune (nel caso specifico, Prato) fa sempre comodo.
Diminuiscono complessivamente le "indennità di risultato" (previsto ovviamente dal CCNL di categoria...), ma comunque c'è chi, in qualche caso, arriva a percepire l'equivalente dello stipendio lordo di un impiegato normale.
Al consigliere Taiti, che ormai da tempo sta portando avanti una sacrosanta battaglia per la trasparenza, chiediamo che insieme ai compensi vengano resi noti anche i criteri per l'assegnazione dei premi.
In fondo, si tratta di soldi della comunità.
In compenso, dato che le casse comunali, ci comunica l'assessore Bencini, si stanno drammaticamente assottigliando, indi per cui si decide unilateralmente di pagare i fornitori del Comune (tranne, caso curioso, ASM e Consiag... insieme alle altre bollette) a 90 giorni. Questo vuol dire che tante imprese che lavorano per la pubblica amministrazione comunale si trovano, in qualche caso, a fare da "banca", dovendosi sobbarcare non solo il pagamento dell'IVA anticipato sulle fatture comunque emesse, ma anche tutti gli anticipi finanziari che è costretta ad effettuare (dal pagamento degli stipendi alle bollette, per l'appunto).
eh si... Sono proprio tempi di crisi! E in questo periodo lavorare con l'amministrazione è quasi come giocare alla lotteria... C'è chi vince, e c'è chi rischia di perdere!
MV


da il Tirreno del 23/11/08
Premi d’oro ai dirigenti comunali

Quasi 350mila euro per le indennità di risultato
Primi in classifica Tocco e Nieri. Taiti inizia la campagna trasparenza
PRATO. In tempi di “austerity” diminuiscono - ma di poco - anche le indennità dei dirigenti del Comune di Prato. Non più 432mila 388 euro complessivi come nel 2006 ma 346mila 419 euro, sborsati nel 2007. Ma di che si tratta? Si chiama “indennità di risultato” e spetta a tutti i 28 dirigenti comunali ed è una delle due voci che va ad arricchire in maniera cospicua lo stipendio. L’indennità di risultato - che cambia da dirigente a dirigente - viene riconosciuta quando i risultati, appunto, del lavoro del dipendente vengono ritenuti soddisfacenti.
Mentre l’altra, la seconda, l’indennità di posizione, che altrettanto spetta a tutti i dirigenti, dipende dall’inquadramento: un dirigente di fascia G, la più bassa, percepisce circa 1204 euro lordi mensili, mentre i dirigenti di fascia A, quella più alta, arrivano a 3051 euro lordi mensili. Insomma ritocchi che, euro più euro meno, servono a far lievitare gli stipendi fino quasi al doppio. Ma vediamo nel dettaglio i premi, con alcune precisazioni, perché alcuni dirigenti sono andati in pensioni, altri sono stati trasferiti, altri ancora sono subentrati.
Al top della classifica 2007 si confermano Marco Nieri - ex comandante dei vigili urbani andato in pensione nel 2008 - e Rosanna Tocco, ex Personale spostata dopo le tristi vicende dei concorsi finiti sui tavoli dei magistrati, a Sport e Cultura. I primo due classificati hanno percepito entrambi indennità di risultato pari a 23mila 853,80 euro (qualche euro in meno, entrambi, rispetto al 2006). Al terzo posto - la classifica totale è pubblicata nel box accanto - si è piazzato Antonio Avitabile, Servizi sociali, con 19mila 878,17 euro, che fa un balzo in avanti di quasi 4mila euro rispetto al 2006 (ma si tratta del settore più complesso e gravato dell’amministrazione), pari merito con Giovanni Ducceschi (che segna un meno 4mila euro rispetto al 2006) agli Affari generali e Luciano Sampieri (tiene rispetto al 2006) ai Servizi al cittadino e organizzazione istituzionale. Oltre Sampieri mantegono i risultati 2006 Andrea Pasquinelli (oggi al comando dei vigili urbani), Giampaolo Bonini che si occupa della qualità dei luoghi di lavoro, Emilio Martusciello, dirigente dei Servizi demografici e Luca Poli ai Contratti e al Protocollo. Premiato anche Massimo Nutini, passato al Patrimonio, che rispetto al 2006 ha ricevuto un premio di 19mila 426,90, segnando un più 947 euro rispetto al 2006. Giù tutti gli altri: Filippo Foti, in particolare, uno dei protagonisti della vicenda concorso-Ipod che conclude il 2007 con un premio inferiore di 11952 euro passando dai quasi 24mila del 2006 agli 11mila 926 del 2007. Calo anche per Gabriella Martinelli, dirigente Ced che “paga”, suo malgrado, la brutta vicenda dei messaggini (passa dai quasi 20mila del 2006 ai quasi 12mila del 2007), scivolata anche per Rosanna Lotti (coordinatrice della circoscrizioni): meno 3900 e Lidia Marinetto (dirigente al Piano startegico): meno 3400. Una postilla sul dirigente della Ragioneria: Graziella De Castelli ha avuto un premio minimo perchè è stata trasferita, il 17 giugno 2006, alla Corte dei Conti. Al suo posto è entrato Luca Eller Vainecher per il quale il confronto sull’indennità non è possibile perché nel 2006 non c’era.
«L’attività e i costi della macchina comunale - commenta Massimo Taiti, della lista Taiti per Prato che ha avviato una campagna sulla “trasparenza” - devono essere a disposizione di tutti i cittadini. Senza nessun intento polemico, ma è questione di correttezza». Taiti, infatti, ha predisposto una delibera, che passerà al vaglio del consiglio comunale tra qualche tempo, nella quale si prevede l’aggiornamento quotidiano del sito internet del Comune «con tutti i dati relativi ai costi e alla gestione del Comune».
Cri.Or.

Quasi a secco le casse del Comune
Bencini: «Mancati trasferimenti, garantiti solo stipendi e bollette»
PRATO. Se a Firenze mancano all’appello 29 milioni di euro, Prato non può dire di star meglio e il vice sindaco con delega al Bilancio Roberto Bencini è costretto in questi giorni, parole sue, a fare l’equilibrista. Ruolo scomodo, specialmente se manca la rete dei trasferimenti statali e ogni giorno bussano alla porta i fornitori che vogliono essere pagati.
La situazione è proprio questa: in cassa è rimasto poco e, avvicinandosi la fine dell’anno, il Comune è costretto a dilazionare i pagamenti o, per usare le parole di Bencini, a «modularli». Nel senso che gli unici a essere sicuri di riscuotere il giorno stabilito sono i dipendenti comunali e le società che forniscono luce, acqua e gas. Gli altri dovranno pazientare un po’, almeno fino al 1º gennaio, quando la ruota ricomincia a girare.
«Il motivo è semplice - spiega Bencini - Dobbiamo rispettare il patto di stabilità, che non riguarda solo le somme di competenza ma anche quelle di cassa. E dunque non possiamo permetterci di sforare il tetto». Risultato: i pagamenti ai fornitori sono anche a 90 giorni. Se a Firenze hanno scelto di bloccare certe categorie di pagamenti, a Prato il criterio è un po’ più soft, si pagano quelli più arretrati e si dà un acconto a chi vanta crediti un po’ più alti. Molti storcono il naso, ma per quanto ne sa il vice sindaco, ancora nessuno ha proposto ingiunzioni o pignoramenti.
«Del resto - dice Bencini - siamo nelle identiche condizioni di Firenze. Con due sofferenze in particolare. La prima sono i trasferimenti dell’Ici 2007, circa 14,4 milioni di euro, di cui è arrivata solo la metà e già sappiamo che entro dicembre non arriverà il resto. La seconda riguarda gli arretrati sugli altri trasferimenti statali anteriori al 2007, che secondo un calcolo approssimativo sono intorno ai 40 milioni di euro». Tra questi c’è anche l’addizionale Irpef, saldata solo fino al 2004.
Insomma, una voragine di cui non potevano non vedersi gli effetti. Gli anni scorsi si cominciava a tirare la cinghia nel mese di dicembre; quest’anno si è cominciato prima perché di soldi nelle casse ne sono rimasti pochi. «A Roma si riempiono la bocca di federalismo - recrimina il vice sindaco - e invece nei fatti si è toccato il punto più basso dell’autonomia finanziaria dei Comuni, siamo più che mai dipendenti dai soldi che arrivano dallo Stato».
Perché non fare come a Catania, dove si è speso allegramente e poi si è costretto lo Stato a ripianare i debiti? «Perché lì hanno dato soldi a babbo morto senza che nessuno ne rispondesse - ride Bencini - e se invece lo facciamo noi magari ci mettono in galera».
P.N.

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