TANTI INTERESSI PRIVATI NON FANNO UNA CITTA'!
Da Milanofinanza abbiamo preso questo interessante articolo.
mv
Mondadori scatta in avanti ma occhio alla Gelmini
02/12/2008
Mondadori scatta in avanti a piazza Affari. L'azione guadagna al momento il 2% e sale a quota 2,76 euro. La riforma Gelmini e altri interventi pubblici hanno introdotto una piccola rivoluzione nel mondo dell'editoria scolastica. Sebbene manchino i decreti attuativi, gli analisti sottolineano alcuni punti principali e ne valutano le conseguenze.
In primo luogo il periodo minimo di adozione dei testi da 3 a 5 anni. La situazione attuale vede continue modifiche alle edizioni, anche in assenza di cambiamenti sostanziali, per limitare il mercato dell'usato. La nuova norma ridurrà strutturalmente le vendite di testi scolastici.In secondo luogo la digitalizzazione: dal 2011 tutti i testi adottati dovranno avere la versione digitale, con l'obiettivo di permettere l'uso di nuovi strumenti come lavagne magnetiche e PC, di cui al momento le scuole sono sprovviste. "L'impatto sui conti di
Mondadori, dai nostri calcoli, dovrebbe essere il seguente: la divisione scolastica nel 2007 ha generato ricavi per 87 milioni di euro, il 4,4% dei ricavi del gruppo, e un Ebitda stimabile in 17 milioni, 6,3%", sottolinea un analista di una sim milanese. "Potremmo ipotizzare a regime un impatto negativo sull'Ebitda compreso fra il 30% e il 40% ovvero 5-6 milioni di euro in meno all'anno, che a sua volta si tradurrebbe in un effetto negativo sull'utile netto di circa il 7%".
Tuttavia, molte sono le incertezze sulle modalità e sulla tempistica.Paradossalmente, però, nel medio/lungo termine la riforma potrebbe portare al fallimento di alcune aziende minori e a una concentrazione del settore che potrebbe vedere Mondadori fra i pochi player in grado di sopravvivere. "Ciò detto, confermiamo la nostra visione negativa sui media e sugli editoriali in particolare", conclude l'analista secondo cui Mondadori rimane un titolo poco interessante, anche se le quotazioni attuali sono inferiori al nostro target di 3,1 euro.Arianna Ferrari
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