Riceviamo e pubblichiamo con piacere.
MV
COMUNICATO STAMPA
Abbiamo aspettato che si chiarisse meglio l’eventuale rilevanza penale di alcuni fatti relativi alla piana di Castello per poterne dare un giudizio politico, confermando nello stesso tempo la fiducia nell’operato della magistratura. Ci sembra che oggi sia possibile affermare che, quali che siano le responsabilità individuali sul piano giudiziario, emerge da tutta la vicenda una visione della politica come cosa propria, e non come gestione della cosa pubblica, un’idea di città non come bene comune, come la cosa (o meglio la casa) di coloro che ci vivono oggi e di chi ci vivrà domani.
Le scelte di un’amministrazione pubblica, soprattutto se di sinistra, oltre ad essere legali, devono essere eticamente sostenute da questa visione della politica: altrimenti come si potrà porre un limite agli appetiti dei soggetti economici privati, che delle loro scelte devono rispondere al massimo a un consiglio degli azionisti? I rappresentanti politici e gli amministratori devono invece rispondere agli elettori, cioè ai cittadini e alle cittadine.
Le affermazioni contenute nelle intercettazioni, ma anche i comportamenti successivi ai primi atti della magistratura sembrano invece caratterizzarsi soprattutto come uno scambio di favori, una sottovalutazione degli impegni assunti, una gestione del potere che sconfina nell’assoluto. Non sembri una forzatura: è assoluto il potere che non risponde dei propri atti in maniera trasparente, che rifiuta di sottoporsi all‘indagine politica e considera aggressione quella giudiziarie. In questo quadro le dimissioni dell’assessore Biagi sono un esempio che va sottolineato, un gesto politicamente corretto di cui altri non hanno sentito la necessità.
Unico effetto positivo di questa vicenda, la decisione, di non dar seguito alla discussione finalizzata all’approvazione del Piano strutturale, decisione importante e da mantenere con fermezza.
Associazione per la sinistra unita e plurale
Anna Picciolini
Massimo Torelli
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