TANTI INTERESSI PRIVATI NON FANNO UNA CITTA'!

La mer, la fin...

domenica 7 dicembre 2008

Etruschi. Fronte dell'Interporto- il ritorno.


In riferimento al post:




La risposta
Caro Riccardo, mi dispiace deluderti! Ma nel tavolo allargato in corso sulla questione etruschi, Gonfienti, Calvana, archeologia, piana pratese, non vedo alcun trappolone nel quale sarei (saremmo) caduto!

Se avessi avuto la compiacenza di partecipare alle riunioni (anche come uditore non firmatario, magari...) avresti potuto conoscere l'esatta posizione delle associazioni firmatarie e del CNP nel caso specifico.

Chi scrive ha potuto spiegare con sincerità le ragioni dell'adesione alla lobby proetrusca. Che ti potrò ripetere quando vorrai, anche in pubblico!

Mi preme, adesso, informarti che il sottoscritto non ha messo nel "mirino" l'Interporto dopo la scoperta della grande città etrusca. Credo di essere, anzi, insieme all'amico e compagno Andrea Zambianchi, il più "antico" oppositore dell'operazione Interporto.

Saranno più di 20 anni, e dunque, da prima che iniziassero i lavori, che, con mezzi assolutamente impari, ho cercato di segnalare alla città ed alla politica cittadina, l'assurdità , l'inutilità e lo spreco di risorse (finanziarie, di territorio pregiato ecc.) che questa impresa (nata al tempo delle giunte PCI-PSI, sindaco Landini, vicesindaco ed assessore all'urbanistica Magnolfi...) comportava.
La sezione pratese di Italia Nostra precedente a quella attuale, costituita dal sottoscritto e da altri amici anche per contrastare documentalmente l'operazione Gonfienti, dimostrò l'avventura che Interporto rischiava.

Perchè le FFSS, per mano del direttore centrale del trasporto merci, ci scrisse ufficialmente di non essere in nessun modo interessate ad intervenire (e men che meno a diventare socio)dell'Interporto perchè lo stesso NON poteva funzionare per pure ragioni economiche e commerciali. A distanza di dieci anni questa posizione non risulta cambiata e FFSS non è intervenuta per la realizzazione delle strutture ferroviarie. Naturalmente è evidente che un Interporto che non abbia lo scambio gommma-ferro è una vera e propria bestemmia. Ed è, e sarà, il caso di Prato. Ovviamente niente impedisce a Interporto di farsi, a proprie spese, un collegamento ferroviario in connessione con la rete nazionale. Così come niente impedisce a Interporto di noleggiare convogli ferroviari da FFSS o da altri vettori. E', altresì, evidente che questo modo di procedere non ha alcun senso commerciale poichè i costi per gli spedizionieri non sarebbero in alcun modo concorrenziali con la gomma o altre modalità.A

Detto questo ti devo anche dire che la mia (nostra) posizione è risultata perdente sia nei confronti della cittadinanza (male e/o non informata) che nei confronti della dirigenza politica cittadina (AC, Regione, UI, CCIA, CARIPRATO, ecc.ecc.). Si è scelto di andare avanti e di cominciare la costruzione dell'Interporto. Così come è stata battuta la posizione di chi, dopo la scoperta della città etrusca, ha chiesto di interrompere (fermando i lavori anche come moratoria temporanea) la realizzazione dell'Interporto. Sembra che tu, MV ed altri amici e compagni non comprendiate (stranamente) che le battaglie che si ingaggiano si possono risolvere in vittorie e sconfitte. E nel caso delle sconfitte occorre chiedersi come articolare, evidentemente meglio, nuove battaglie o le linee di resistenza. In questo caso, almeno per il sottoscritto, può essere utile attestare le trincee di difesa della città etrusca, del parco della Piana, della Calvana ecc. intorno al tavolo meritoriamente allestito dall'ARCI. Personalmente sono convinto che l'iniziativa dell'ARCI è anche il frutto delle idee seminate da molti durante gli anni. E dunque pare conveniente starci dentro ed appoggiarla. Gli obiettivi sono minimali? Può essere! Ma, attenzione, avere coinvolto anche la CGIL è cosa straordinaria. Qualche anno fa chi avesse voluto sostenere queste stesse minimalia sarebbe stato rincorso da Piazza Mercatale a Gonfienti. Ci sono dietro obiettivi politico-elettorali da parte dell'ARCI? Se anche così fosse non ci vedo assolutamente niente di male. Se riusciremo a strappare impegni concreti sia agli attuali amministratori, sia ai prossimi. E' politica baby! Trovo, infine, assolutamente fuor di luogo il riferimento a contributi dell'AC alle associazioni ambientaliste firmatarie del documento. Per quanto riguarda il CNP ed il sottoscritto sono del tutto infondate.

Anche perchè, Riccardo, per queste misere cosette dovresti, prima di tutto guardare all'interno del tuo mondo dei Verdi. Che sono stati, e sono, anche forza di governo in città. Con assessori regionali, comunali, provinciali, consiglieri regionali, comunali, provinciali e decine di deputati e senatori. Ma che non mi risulta abbiano mai sollevato, non dico barricate, ma un'obiezione seria e/o discriminante sull'affaire Interporto.

Con amicizia e simpatia,

Vittorio Giugni.



Ringraziamento e due cose

Grazie di cuore a Vittorio perchè dice cose giuste e importanti ma soprattutto, come ci premeva, riporta all'attenzione di tutti l'affaire Interporto. Era necessario.

Tocco solo due punti, non per controbattere ma per contribuire alla comprensione.

Il primo riguarda i Verdi.

Eccome se guardiamo nel mondo dei Verdi! Ciò che dici è vero per i Verdi locali ma non è vero per il livello regionale che è stato da noi più volte coinvolto nelle battaglie promosse dal comitato. Certamente, non essendo un partito verticistico, i Verdi Toscani non si sono potuti contrapporre alla miopia della federazione pratese e ai suoi incomprensibili muri di gomma. Ricordo ancora le pressioni fatte da Bargellini e Baronti per non far partecipare il consigliere regionale Lupi ai sit-in in centro a febbraio del 2007. L'anno dopo, mentre Roggiolani convocava una conferenza stampa per denunciare la presenza di amianto abbandonato nell'area dell'Interporto, i Verdi pratesi tacevano. Potrei dilungarmi e in modo meno aneddottico e più politico ma sarebbe un noioso lavaggio di panni sporchi in pubblico.

La seconda cosa riguarda il sindacato. Durante il nostro lavoro con il comitato noi abbiamo avuto parecchi contatti con rappresentanti sindacali e soprattutto con il consiglio di fabbrica dello stabilimento Pecci (che ha sede proprio vicino all'interporto). Ricordo serate intere a parlare con alcuni delegati che dimostravano grande interesse per la nostra denuncia e credo che in questi anni si sia seminato comunque molto. Tanto che, nel bene e nel male, quello che accade oggi non sarebbe mai potuto accadere senza il nostro lavoro di ieri.

Questo non per dire che abbiamo perso con onore, perchè abbiamo perso e punto. Ma perchè si comprenda che se una grande porzione di scavi è sotto l'asfalto dei capannoni, è colpa di qualcuno. E se l'Interporto ci mangia inutilmente soldi, degradando un'intera zona e inquinandola, contribuendo ad un'economia a bassa occupazione e a grande impatto ambientale, è colpa di qualcuno.

Buon lavoro e auguri per gli incontri istituzionali previsti. Grazie per l'intervento.
Riccardo Buonaiuti
(sempre per il verde municipio)


Ah, per i contributi questa è un esempio di un' iniziativa a spesa zero e ben finanziata (tra Verdi):

DELIBERAZIONE N. 101 DEL 19.05.2008 della giunta provinciale


1 commento:

Anonimo ha detto...

Per il Signor Giugni.

Io faccio parte di quella cittadinanza che era malinformata. Che casualmente è stata trascinata a vedere il documentario Gonfienti muore, al CAI, e allora - dopo lo sconcerto - mi sono documentata. Bene bene, sa?
Qui non hanno perso i verdi o i gialli, abbiamo perso noi cittadini, a cui hanno sottratto un bene comune. Punto. Effettivamente risulta tardivo tutto questo muoversi di benemerite associazioni, ed soprattutto a fine e mero scopo elettoralistico o di 'rimedio' dell'ultima ora.
I cittadini sanno bene come vanno le cose e non si faranno incantare dalle sirene.
Saluti.
Lucia C.