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La mer, la fin...

domenica 7 dicembre 2008

Prato. Ex Poste: uffici, negozi, appartamenti...

Ma che a Prato, quando si vuol "riqualificare" qualcosa, non viene altra idea che costruire uffici (che rimarranno vuoti...), negozi (che faranno molto probabilmente la stessa fine degli uffici, vista la disponibilità di fondi...) e appartamenti???
Guarda caso strano, anche questo è un intervento di "grande qualità architettonica" (si si...), ed è finalizzato, udite udite, ad "incentivare la residenza a ridosso e nel centro storico"! E si fa costruendo nuovi appartamenti, come se in centro ce ne fosse bisogno... Mah...
MV

da il Tirreno del 07/12/08
Via libera al progetto delle ex Poste

Manca il sì del consiglio comunale. Un edificio con uffici, case e negozi

Il nuovo stabile al posto dell’attuale palazzina Aumentato lo spazio dalle mura storiche


PRATO. E’ da anni un buco nero nel centro della città. Ma forse per la palazzina ex Poste in piazza S. Marco è arrivato il momento della svolta. L’ultima parola spetterà al Consiglio comunale, ma già si sono espressi a favore, dopo aver chiesto e ottenuto modifiche all’impianto originario, la commissione edilizia, la commissione consiliare urbanistica e la Circoscrizione Centro: la proposta di recupero dell’area, con la costruzione di un nuovo edificio al posto di quello esistente, ha compiuto un notevole tratto del suo iter amministrativo.

L’area interessata si estende su una superficie di 2.500 metri quadri, con una previsione di oltre 7.000 metri cubi di costruito, un po’ meno rispetto ai volumi complessivi dell’edificio esistente, che ha un ingombro di circa 8 mila metri cubi.
Il nuovo edificio, di fatto una completa ricostruzione, prevede una suddivisione degli spazi edificati in parti all’incirca uguali fra la destinazione a servizi (uffici e negozi al piano terra) e quella a residenza (con abitazioni di taglio medio/grande al primo piano), con in più tre piani interrati a parcheggio.
Le novità sono di varia natura rispetto alla prima ipotesi presentata: la parte edificata viene arretrata rispetto alle vicine mura trecentesche, in pratica fra il futuro nuovo complesso e le fortificazioni intercorrerà una maggiore distanza, così come da subito richiesto dalla commissione edilizia che aveva ravvisato come l’immobile, contemplato nelle previsioni progettuali, fosse troppo a ridosso dei bastioni del Cassero. In secondo luogo sarà realizzato un corridoio storico e verde fra piazza S. Marco e i giardini di via Pomeria prospicenti l’ingresso del Cassero, costituendo un camminatoio che ristabilirà la continuità del profilo delle mura.
In terzo luogo il giardino stesso, antistante il Cassero, sarà interessato da un intervento di riprogettazione e ristemazione complessiva. Opere a carico della proprietà, che per quanto riguarda gli appartamenti ha ottenuto cubature leggermente superiori in cambio degli interventi di consolidamento e di recupero delle mura, nonchè di risistemazione del giardino.
«E’ un intervento di qualità architettonica - commenta l’assessore all’Urbanistica Stefano Ciuoffo - che, con l’applicazione delle nuove norme, consente, attraverso la demolizione e ricostruzione, di valorizzare e recuperare un pezzo importante di città, di recuperare una parte delle mura, di dare ancora maggiore risalto ai bastioni del Cassero». Tanto è che il Comune sta acquisendo i terreni annessi alle mura per realizzare il percorso pedonale fra piazza S. Marco e l’ingresso del Cassero.
L’assessore però sottolinea anche un altro elemento: «Bisognerà verificare attentamente anche la realizzazione del progetto, affinchè tutte le prescrizioni, soprattutto per quanto concerne il restauro delle fortificazioni, siano rispettate. Il dato saliente, oltre all’architettura di buona qualità, è che favoriamo la residenza. Ed è questo uno degli aspetti del nuovo Piano strutturale: incentivare la residenza a ridosso e nel centro storico. Vogliamo che la gente torni a vivere entro la città muraria. E’ un aspetto non secondario della qualificazione del centro città».

1 commento:

Anonimo ha detto...

Già nell'interno delle mura, in corrispondenza delle ex-poste, nella zona prospicente al cassero, quello che doveva essere ll recupero dell'opificio si è trasformato nel più brutto cubo di cemento del centro, dell'originale manufatto rimane solo la volumetria.
A Prato non servono case nuove in centro, ma una seria manovra sulla sicurezza che riporti la gente ad abitarlo.