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La mer, la fin...

venerdì 19 dicembre 2008

Prato. Sicurezza: chi viene e chi va...

No comment... in particolare per quanto riguarda l'Ispettorato del Lavoro... E nelle trentamila aziende pratesi i militari non possono entrare...
MV

da il Tirreno del 19/12/08
Patto per la sicurezza, senza militari

Rinnovato l’accordo in Prefettura, presto altre venti telecamere
Verrà realizzata una mappa cittadina dei punti critici

PRATO. Da un paio di giorni non c’è più un assessore alla Sicurezza, ma da ieri la città ha un nuovo “Patto per Prato sicura”. Il rinnovo dell’accordo stipulato per la prima volta il 31 luglio dell’anno scorso è stato firmato in Prefettura dal prefetto Eleonora Maffei, dal sindaco Marco Romagnoli, dal presidente della Provincia Massimo Logli e dal vice presidente della Regione Federico Gelli. Un patto che è pieno di buoni propositi, ma che ha la pecca di non portare in dote soldi. Nel frattempo una parte dei rinforzi arrivati un anno fa sono già “evaporati”.
Sono i dieci poliziotti in più aggregati alla Questura nell’autunno 2007, ora spariti per il fisiologico turn over della polizia. Un po’ meglio va ai carabinieri, che hanno perso solo due dei 15 militari aggiunti, mentre la guardia di finanza ha conservato i suoi 20 uomini in più.
Nel frattempo, quattro dei sei ispettori del lavoro se ne andranno, e così in due rimarranno a controllare oltre trentamila aziende...
Primo obbiettivo del Patto sarà dunque, con una formulazione un po’ bizantina, il «mantenimento dei livelli di incremento» delle forze dell’ordine, cioè il recupero dei dieci poliziotti e dei due carabinieri. In caso di bisogno si continuerà a ricorrere al Reparto prevenzione crimine (polizia) e al 6º Battaglione di Firenze (carabinieri). Verrà poi creato un organismo presieduto da un vice prefetto col compito di analizzare e programmare gli interventi, verrà sviluppata la rete dei Centri di ascolto nelle Circoscrizioni con uno sportello al Centro polifunzionale di via Pistoiese, verrà istituito un Osservatorio per la vivibilità e la sicurezza, si lavorerà sull’aggiornamento professionale delle forze dell’ordine e si realizzerà un Sistema informativo comune, una sorta di mappa dei punti dove si concentra il maggior numero di reati e di segnalazioni di problemi in città.
Insomma, polizia, carabinieri, guardia di finanza e vigili urbani continueranno a fare il loro lavoro, sperando di avere qualche risorsa in più.
La novità più vistosa sembra essere il potenziamento del sistema di videosorveglianza: 20 telecamere digitali collegate alle centrali operative che verranno installate anche in periferia. La prima doveva essere montata ieri in piazza delle Carceri, ma l’allestimento è slittato. Tra qualche tempo, non si sa quando, il sistema dovrebbe essere anche in grado di registrare automaticamente le targhe segnalando quelle ricercate.
Ovviamente si è parlato anche di cinesi, citati più volte nella premessa del Patto sotto le voci “pratiche illecite” e “concorrenza sleale”. «Gli imprenditori cinesi sono molto graditi - ha detto il prefetto Maffei - ma devono rispettare le regole e purtroppo molti continuano a non farlo».
E si è parlato dell’uso dell’esercito, che una parte dei commercianti vorrebbe ma che viene ritenuto non necessario. «I militari vengono impiegati per il presidio di obbiettivi fissi - ha spiegato ancora il prefetto - Sono adatti all’impiego nelle grandi città, ma per risolvere i problemi che ci sono a Prato non sembrano utili. Se fosse possibile usarli diversamente, magari i carabinieri per i controlli nelle aziende, se ne potrebbe riparlare».
Il sindaco ha annunciato che proporrà un consiglio comunale straordinario sulla sicurezza in cui spiegare le competenze delle forze di polizia e dell’esercito. «Perché è inutile - ha detto Romagnoli - chiedere l’intervento di forze che non hanno competenza sui nostri problemi, altrimenti si fa solo confusione».
P.N.

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