TANTI INTERESSI PRIVATI NON FANNO UNA CITTA'!

La mer, la fin...

sabato 20 dicembre 2008

Prato. Urbanistica: Ciuoffo "stringe i tempi" per il Piano Strutturale

Che l'assessore Ciuoffo non veda il degrado, poco ce ne importa... Idem del "riportare le funzioni nel centro" (mah...).
La cosa più interessante che emerge dall'incontro organizzato ieri sul centro storico all'interno del "percorso partecipativo" (di cui ormai sapete bene come la pensiamo sia noi sia tanti altri soggetti, inclusi i comitati cittadini) per il Piano Strutturale, e che conferma tutti i nostri timori, è che questo famoso Piano sarà pronto entro la legislatura, e con molta probabilità cercheranno di approvarlo entro giugno.
E così, ci ritroviamo un'amministrazione che, vista la prossimità delle elezioni e il "siluramento" dei sui vertici da parte del Partitone di maggioranza, si permette di voler ipotecare il futuro urbanistico della città.
D'altronde, forse, non c'era da aspettarsi altro: forse cambieranno alcune persone, ci sarà un po' di rimescolamento di carte, ma le responsabilità politiche non cambiano, e saranno gli stessi che oggi vogliono approvare il Piano Strutturale a ripresentarsi alla tornata elettorale.
Ricordiamocene, e bene, al momento del voto!
MV

da il Tirreno del 20/12/08
Verde al posto delle vecchie fabbriche

Tre interventi del Comune in centro. Giù l’ex Enel in piazza S. Marco

La replica di Ciuoffo: «Non vedo il degrado E abbiamo riportato funzioni nel centro»

PRATO. Altro che disinteresse. Il Comune ha portato “nuove funzioni” nel centro storico e altre ne porterà. L’assessore all’urbanistica Stefano Ciuoffo respinge ai mittenti le accuse, durate l’arco dell’intero mandato amministrativo che volge al termine, e rilancia. «Non vedo uno stato di particolare degrado, come viene spesso denunciato. Non esiste». E annuncia nuovi interventi: l’acquisto di due vecchie fabbriche in via Cavour e di un altro immobile in piazza S. Marco (l’ex edificio Enel) che saranno demoliti per realizzare spazi verdi.
Durante la pausa del convegno dedicato ieri proprio al cuore antico della città, Ciuoffo ha insomma rivendicato i meriti del Comune e ha posto lo sguardo sul futuro. Anche quello immediato. L’appuntamento rientrava del resto in quello di preparazione e di confronto, presenti docenti universitari e professionisti, in vista del varo del nuovo piano strutturale. Argomento, quest’ultimo, sul quale la discussione s’avvia a concludersi. «Il piano sarà pronto entro la legislatura - ha rilevato ancora Ciuoffo, accompagnato dal collega di giunta Giuseppe Gregori - Starà poi alla politica apprezzarlo o no, discuterlo e adottarlo» anche prima di giugno, quando si tornerà a votare. Sta di fatto che «anche con gli strumenti attuali e con le nostre risorse abbiamo potuto fare qualcosa», ha aggiunto.
Anzi, per i due assessori, in fondo, non è neppure troppo difficile spiegare la nascita di comitati o interpretare correttamente i problemi di convivenza fra immigrati e “autoctoni”. Premesso che sarebbe «terrorizzato se Prato non fosse così attrattiva», Ciuoffo non ha dubbi. Bisogna guardare a un progetto complessivo, che tenga conto anche della presenza degli immigrati e, per sintetizzare, dei lati buoni dell’immigrazione. Al tempo stesso, il centro rappresenta un valore e la sua identità va salvaguardata. E un’affermazione non smentisce necessariamente l’altra.
Un discorso che vale anche per il Macrolotto zero, per l’intera zona di via Pistoiese, dove il Comune pensa di attuare politiche che permettano di alleggerire il carico urbanistico e, al tempo stesso, allontanare le attività che ma si conciliano col buon vivere e, vista l’intenzione di agevolare il ritorno in zona di giovani coppie, il buon convivere. Piegando ai minimi l’illegalità - sulla quale ha posto l’accento Gregori - e valorizzando il “lato commerciale” della presenza cinese, gli orientali possono rappresentare una risorsa.
Ospedale e piazza Mercatale, tornando al centro, restano le priorità. Lo stesso il Macrolotto zero che, per dirla con l’assessore Ciuoffo, «preme sul centro storico». Tutto è però inserito, parola sempre d’assessore, «in una filosofia più ampia». La stessa nella quale rientrano iniziative private e dieci interventi pubblici, quattro della Provincia (compreso Palazzo Vestri) e sei del Comune, fra i quali oltre ai noti recuperi della Campolmi (completato nel 2009 col trasferimento della biblioteca) e del Palazzo Pretorio (sempre 2009 la riapertura) anche il restauro delle mura con la creazione di una piazza in prossimità dell’ingresso della nuova sede della Lazzerini.
Fabio Barni

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