Tonnellate di carta da riciclare rischiano di rimanere nei centri di stoccaggio. Preoccupati i consorzi che chiedono interventi urgenti
I centri di stoccaggio dove si raccolgono le tonnellate di imballaggi in carta e cartone diligentemente raccolte in modo differenziato dai cittadini che successivamente vengono inviate al riciclo, “rischiano di scoppiare”. E’ l’allarme lanciato dai consorzi di recupero, riporta oggi il Corriere.
“Ci sono 170 mila tonnellate che non riescono ad essere collocate sul mercato a causa del calo della domanda di carta e così occupano l’80% della capacità di raccolta delle piattaforme”, denuncia Giulio Facchi, presidente del Conapi, il consorzio che raggruppa una parte di aziende di raccolta e stoccaggio.
A gennaio la situazione potrebbe diventare “insostenibile”, dato che sotto le feste la produzione di rifiuti di carta e cartone “aumenta del 40%. Avremo 600 mila tonnellate di carta raccolta in senza sapere dove stoccarla”. Il corto circuito nel sistema che fa bene all’ambiente, attraverso il riciclo, è colpa della crisi, che riduce la richiesta di imballaggi da parte del mercato.
Il consigliere regionale dei Verdi Carlo Monguzzi rilancia e addebita parte della colpa anche a comuni, province e regioni che non applicano la legge sull’utilizzo di materiali riciclati, i cosiddetti acquisti verdi. Lo stesso Monguzzi ha promosso per domani in Regione Lombardia un incontro tra l’assessore regionale alle risorse Massimo Buscemi e i consorzi che si occupano di raccolta e riciclo.
Tra i rimedi per tamponare nell’immediato la situazione, la richiesta al governo di un intervento straordinario che temporaneamente consenta ai centri di accogliere più materiale. In particolare gli ambientalisti chiedono però a regioni ed enti locali di applicare con maggiore vigore la legge sugli ‘acquisti verdi’, che impone agli uffici pubblici l’utilizzo negli approvvigionamenti di almeno il 30% di materiale riciclato.
A questo proposito anche “il governo – dice Monguzzi - dovrebbe alzare tale percentuale per assorbire più prodotti provenienti dal riciclo”. In un periodo di crisi, di aiuti alle case automobilistiche e alla finanza anche interventi di sostegno di questo tipo farebbero bene all’ambiente e alle tasche dei cittadini.
“Bruciare tutto negli inceneritori non è la soluzione – ammonisce Monguzzi -, né per la difesa del clima né per la bilancia commerciale: il riciclo è l’unica leva che permette infatti di ridurre l’import di combustibili e di ridurre le emissioni di gas serra”.
Redazione di Notizie Verdi
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