Altri, brutti, segnali...
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Luilor, è cassa integrazione
UN INVESTIMENTO di due milioni di euro appena l’anno scorso per rinnovare il parco dei telai, ma adesso anche la Luilor deve: «Io credo nella mia azienda — dice il presidente Marco Biagioni — abbiamo investito e continueremo a farlo, ma visto il calo degli ordini siamo costretti a ricorrere alla cassa integrazione». A finire in cassa integrazione straordinaria per un anno saranno di fatto tutti i sessanta dipendenti anche se a rotazione: ogni mese ci saranno 15 persone lasciate a casa. L’azienda di Montemurlo, specializzata in produzione tessile per l’arredamento, soffre di un male purtroppo molto comune nel distretto pratese (e non solo): il calo degli ordini, un crollo del fatturato (-30% in un anno) una crisi che colpisce anche le realtà più sane. «La nostra azienda — precisa Biagioni — è sana dal punto di vista finanziario, è solida e patrimonializzata molto bene. Purtroppo abbiamo un portafoglio ordini molto basso, soprattutto da Stati Uniti e Regno Unito abbiamo registrato un calo vistoso».
IERI l’incontro con le organizzazioni sindacali, domani sarà la volta dell’assemblea nella quale i rappresentanti di Cgil, Cisl e Uil spiegheranno ai lavoratori lo stato delle cose. Riguardo al futuro, comunque, Biagioni è fiducioso: «Continuiamo a investire e a girare per vendere e stiamo lavorando molto benbe con i campionari. Credo che ci sarà da soffrire fino a ottobre, ma poi sono convinto che ripartiremo».
Roberto Davide Papini
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