TANTI INTERESSI PRIVATI NON FANNO UNA CITTA'!

La mer, la fin...

lunedì 17 marzo 2008

Campagne elettorali...

Cinquecento euro a testa. Tanto hanno versato, nelle casse del PD, i centodieci partecipanti alla cena per la "raccolta fondi" da destinare alla campagna elettorale.
Sullo "schiaffo morale" costituito da una cifra del genere, non possiamo che concordare con quanto scritto da Daniela Bagattini, e che riportiamo appena sotto la nostra nota.

Col senno di poi, però, la Sinistra - l'Arcobaleno dovrebbe pentirsi di non aver invitato altrettanti "vips": un paio di loro molto probabilmente sarebbero bastati per raccogliere la stessa somma raccolta con le tante persone intervenute all'Aperitivo Arcobaleno di domenica.
O, perlomeno, dovrebbe pentirsi di non aver richiesto agli assessori (pochi) e membri dei consigli di amministrazione delle partecipate (pochissimi) che alla Sinistra si richiamano la stessa cifra che il PD ha deciso di chiedere ai propri...

Perché, a ben vedere (e lo potete leggere dagli articoli dei quotidiani locali di domenica scorsa), una buona parte di questa "crema della società pratese" era composta dagli "elegantissimi" presidenti e consiglieri di amministrazione di ASM, Consiag, Interporto e via dicendo, oltre che da una robusta schiera di amministratori - ovviamente, in perfetto stile americano (come si conviene all'era Veltroniana), seduti fianco a fianco con tanti imprenditori che a questa come alle amministrazioni del passato almeno un po' di riconoscenza gliela devono. Non che in questo ci sia qualcosa di male in sé: ognuno ha il diritto di schierarsi, e di farlo pubblicamente.

Certo, se volessimo essere maligni, potremmo quasi sostenere che la campagna del PD, almeno a Prato, la stanno finanziando, inconsapevolmente, tutti i cittadini. Ma noi rifuggiamo da queste tentazioni populistiche e demagogiche: preferiamo far notare come gli stessi nomi li abbiamo trovati abbinati nella cronaca del passato e li ritroveremo abbinati anche nelle cronache del prossimo futuro - e magari anche in qualche delibera delle Giunte comunale e provinciale.

Municipio Verde

Avevo gli occhi ancora un po’ appannati, ma mi sono svegliata di colpo leggendo il giornale: cena di sottoscrizione per il pd, invitati vip, 500 euro di contributo. Mi è venuto in mente il Billionaire, ed ho controllato di aver letto bene: no, è davvero pd, non pdl (e poi, Briatore sta con la Santanchè). Non so se è l’effetto domenica mattina, ma non riesco a vedere in questi 500 euro una vicinanza tra la politica e la gente. Se il primo punto del programma sono i precari, non vi pare fuori luogo una cena che costa quanto molti di loro prendono complessivamente in un mese?

E non mi piace parlare per sentito dire. Come quanto si dice “1000 euro al mese per tutti i precari” (per un paio di cene, forse?). Perchè significa non sapere che i precari più precari (i lavoratori a progetto) non sempre guadagnano a fine mese, ma a fine lavoro. Quelli che guadagnano a fine mese sono precari solo per il comodo dell’azienda e quindi dovrebbero essere assunti e basta.
In Italia un dottorando guadagna tra gli 812 e gli 805 euro al mese. Una cena e mezzo. Se vuol vivere da solo deve pagare un affitto o un mutuo che corrisponde probabilmente a quella cifra. Se riesce a dividerlo con qualcuno può ancora sperare di sopravvivere. Se vuol vivere deve arrangiarsi e fare altri lavori, che ovviamente saranno con contratti a termine. Forse in fondo ha ragione Berlusconi. O forse è l’unico che ha il coraggio di dire quello che troppi purtroppo pensano: sposatevi un ricco. Così potete venire anche alle nostre cene. Color Pd o Pdl poco importa: servono sempre molti più soldi di quelli che voi possiate mai sognarvi.
Daniela Bagattini

da La Nazione - Cronaca di Prato - 16/03/08
Cena da 500 euro per il Pd
Ecco chi c’era all’Art Hotel


«SE AVESSIMO saputo che stasera sarebbe stato possibile vedere il presidente del Consiag Paolo Abati vestito in modo così serio ed elegante, quasi quasi avremmo potuto chiedere di più per questa cena...». E’ iniziato con una battuta che era tutto un programma l’intervento di Antonello Giacomelli alla cena di finanziamento del Pd, organizzata venerdì sera all’Art Hotel. Era della modifica cifra di 500 euro l’offerta minima richiesta ai commensali e i presenti oltre cento. Imprenditori, professionisti, pezzi grossi della politica, poche donne. Tutti finanziatori della campagna elettorale del Pd, anche quelli che, pur avendo pagato, hanno preferito non essere presenti (diverse decine, almeno così pare) e altri assenti giustificati perché fuori città. CHI c’era? Ecco un piccolo elenco. Fra gli imprenditori non poteva mancare Renato Cecchi (con le figlie) della Rifinizione Santo Stefano, ma c’erano anche Luca Tassi, Franco Ciampolini (Macrolotto 2), Franco Bini (Lineaesse), Luigi Guarducci (Lanificio Europa), Alfiero Poli (Polistrade), Elvira Trentini, Silvia Biagioli, Maurizio Brunetti e Roberto Palmucci. Nutrita anche la rappresentanza di ingegneri, con Massimo Perri, Massimo Ceccarini, Galileo Pacini, Loris Zanfranceschi, Massimo Ianniello, Federico Forasassi e Patrizio Puggelli, mentre fra gli avvocati c’erano Alberto Rocca, Maurizio Nardi, Giovanni Bardazzi, Antonio Napolitano e Leonardo Masi. Nella categoria commercialisti non poteva mancare Paolo Biancalani, socio di studio di Silvia Bocci, la candidata del Pd al Senato, e c’erano anche Roberto Natali, Giovanni Massai, Guido Mazzoni e Foresto Guarducci. Il comparto artigiani era rappresentato da Luca Rinfreschi, Giancarlo Cinci e Anselmo Potenza, quello delle cooperative da Filippo Bettarini, Franco Papini e Giuseppe Maroso. C’ERANO ovviamente i candidati, i due di elezione certa alla Camera, cioé Andrea Lulli e Antonello Giacomelli (arrivato proprio nel momento in cui i commensali-finanziatori stavano sedendosi a tavola, dopo gli aperitivi — «Sei in ritardo come sempre», gli avrebbe detto scuotendo la testa l’amico-compagno Lulli), la commercialista Silvia Bocci con la missione seggio al Senato quasi impossibile (anche l’altra sera è stata molto applaudita) e il giovane di Montemurlo Lorenzo Ciani, in lista per bandiera. Erano seduti al tavolo con la coordinatrice del Pd Benedetta Squittieri, il sindaco Marco Romagnoli, il presidente della Provincia Massimo Logli e l’ex coordinatore della Margherita Lamberto Gestri. In rappresentanza del Comune c’erano gli assessori Stefano Ciuoffo ed Enrico Giardi, della Provincia Irene Gorelli. Non potevano mancare i presidenti di Asm e Consiag Adriano Benigni e Paolo Abati, ma c’erano anche l’ex sindaco Fabrizio Mattei, il tesoriere del Pd Mario Dini, il direttore di Publiacqua Fabrizio Braschi e la presidente del Politeama Roberta Betti. Infine, fra le giovani leve del Pd, c’erano gli ormai inseparabili Emiliano Citarella (ex Ds) e Simone Monaco (ex Dl) e Matteo Biffoni. Il menu offriva polpettine e involtini di pancetta con radicchio come entrée, crespelle e risotto sui carciofi, arista e crema chantilly con panna. Non era questo però che contava.

Il Tirreno, 16/03/08
In centodieci alla cena elettorale vip Cinquecento euro a testa per finanziare la campagna del Pd
All’Art Hotel industriali, professionisti e politici, per festeggiare i candidati

PRATO.
Centodieci vip pratesi a cena, venerdì sera all’Art Hotel, per sostenere la campagna elettorale del Partito democratico. Un appuntamento che l’organizzazione ha cercato di tenere riservato il più possibile, nonostante i numeri oggettivamente importanti. Lunghissima la lista degli invitati, la crema della città. Tanti quelli che hanno accettato e hanno sborsato 500 euro, questo il costo della cena. Altrettanto numerosi - alcune decine - i sostenitori, pare soprattutto imprenditori e professionisti, che hanno versato la quota ma hanno preferito, forse per ragioni di opportunità, non presenziare. La festa, iniziata con un aperitivo in piedi (spumante, sfizietti, fritto misto, polpettine) è stata organizzata in una delle sale interne dell’hotel, allestita con una quindicina di tavoli tondi, per sette-otto commensali ciascuno. In quello centrale gli ospiti d’onore: i quattro candidati alla tornata elettorale del 13 e 14 aprile Antonello Giacomelli, Andrea Lulli e le new entry Silvia Bocci, la commercialista quarantenne collocata al 12º posto al Senato, elegantissima e brillante, e il giovanissimo Lorenzo Ciani, assieme al sindaco Marco Romagnoli, al presidente della Provincia Massimo Logli e ai due padroni di casa Benedetta Squittieri, coordinatrice provinciale Pd e l’ex segretario Margherita Lamberto Gestri. Piuttosto nutrita la rappresentanza degli industriali a partire da Renato Cecchi, patron della Rifinizione Santo Stefano, presente con tutta la famiglia (occupavano un tavolo da soli), dai vari membri di un’altra dinastia tessile Cecchi, quella di Massimo, socio di Luca Tassi, assente ieri sera, accompagnato dal figlio Alessandro, a Franco Ciampolini, imprenditore tessile ma anche tra i maggiori proprietari dei terreni del Macrolotto industriale due. Variegata la rappresentanza dell’Uip con Franco Bini ex presidente di Pratotrade, Maurizio Brunetti, responsabile del settore Edili fino a 48 ore fa e Giancarlo Mazzi, titolare della rifinizione Nuove Fibre di Montemurlo, nel consiglio direttivo dell’Unione. Al tavolo dei big dell’imprenditoria pratese anche Alfiero Poli della Polistrade, entrato nella proprietà della Multisala, e uno dei manager più vicini a Pecci, Enrico Biguzzi. In un altro tavolo Roberta Betti, presidente del Politeama, con i parenti e l’imprenditrice Elvira Trentini. Tanti i professionisti: arrivati in forze i commercialisti dello studio Biancalani dove è socia Silvia Bocci, presenti gli avvocati Alberto Rocca e Masi dello studio Giovannelli. Al tavolo anche Foresto Guarducci, commercialista, presidente del collegio sindacale della Fondazione Cassa di Risparmio. Tra medici, architetti, ingegneri, politici - della giunta c’erano gli assessori Stefano Ciuoffo e Enrico Giardi, tra i manager pubblici Paolo Abati elegantissimo, assieme alla moglie Irene Gorelli, presidente e direttore Asm Adriano Benigni e Sandro Gensini - e rappresentanti del mondo della cultura (alla cena anche Fornello della Galleria 21), un cospicuo drappello della Cna con, in testa, il presidente Anselmo Potenza, direttore e vari dirigenti, i responsabili delle cooperative edilizie Giuseppe Maroso e Franco Papini di Legacoop e Federico Bettarini di Edilcoop. Con loro anche l’ex presidente della Camera di Commercio Luca Rinfreschi. Assenti Confersercenti e Confartigianato. Tra gli ospiti anche Marco Mazzoni, dirigente Arpat, fratello del giornalista Riccardo, direttore del Giornale della Toscana e candidato di Forza Italia. Piuttosto semplice il menù affidato a un’agenzia di catering: rotoli di verdure per antipasto, due primi (lasagne al pesto e risotto ai carciofi), un piatto di arrosti misti con contorno di patate e peperoni, dolce; il tutto innaffiato da diversi vini tra i quali il più apprezzato un Chianti classico Gallo Nero. Ottimo il ricavato della cena: circa 50mila euro che andranno a finanziare la campagna elettorale in corso. E ieri sera al Politeama si è replicato. Con un altro appuntamento conviviale - tra 400 e 500 gli iscritti - ma più abbordabile: prezzo fisso 50 euro.

Nessun commento: