TANTI INTERESSI PRIVATI NON FANNO UNA CITTA'!

La mer, la fin...

domenica 30 marzo 2008

Message in the bottle. Etruschi extracomunitari.

Il messaggio nella bottiglia di questa settimana riguarda gli etruschi a Prato e ci arriva in forma anonima da un nostro lettore.
mv


Gli Etruschi a Prato: solo extracomunitari!

Ecco il perché gli Etruschi non avranno mai ragione di cittadinanza in città.
Loro sono un corpo estraneo per una città nata intorno all’Anno 1000, che niente vuole avere a che fare con la sua storia antecedente, neanche con i conquistatori Romani e con quelli schierati dalla parte dei vincitori. Figuriamoci con gli Etruschi, gente venuta dai mari d’Oriente, extracomunitari quindi! Che poi, diciamola tutta, avranno avuto le loro colpe se sono stati vinti, scomparendo miseramente senza gloria né onori. Ergo, meglio stare alla larga da certe frequentazioni!
I pratesi vogliono passeggiare in Giolica o a Filettole serenamente, senza chiedersi se sotto i loro piedi ci sono tracce di antiche civiltà, magari sepolture, tumuli di pietra, muraglie ed ancora muraglie, per carità! A chi giova tutto questo! Perché dovremmo ricercare le tracce di antichi popoli, di genti mai sentite nominare prima da queste parti?
La città etrusca di Gonfienti poi, se esiste davvero come tale, in fondo cos’è? Ancora una volta: un reticolo di muriccie con qualche canale di drenaggio. Bravi architetti e bravi ingegneri questi etruschi d’accordo, ma poi? Anche bravi artisti? No, o peggio, filosofi, pensatori, umanisti? Questo poi è stato detto dei greci mica degli etruschi!
Non facciamo confusione e non confondiamoci, pensiamo alla crisi del tessile piuttosto! Cosa ci importa della bronzistica antica, e semmai se ritrovassimo altri pezzi come l’Offerente sarebbe meglio venderli subito all’estero, farne profitto di queste anticaglie, perché con questi oggetti è sempre meglio ricavarci nuova pecunia prima che il mercato cambi idea.
L’ interporto etrusco è una bella idea per il marketing commerciale, ma fermiamoci qui per cortesia!
Il museo da fare è meglio che sia solo un grande show room per gli stranieri di passaggio, magari da visitare prima di portarli in fabbrica, e quindi è meglio, se proprio lo dobbiamo fare, costruirlo dove ci fa più comodo tra le ville ed i residence turistici, perché dal Sacco di Prato in poi gli affari che interessano ai pratesi sono solo quelli che aumentano il capitale, bando a far bella la città, alla cultura del luogo e baggianate del genere. In fondo l’idea che altro possa sostituirsi a tutto questo principio non esiste proprio, non vi pare?

DNA

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