Uno strabismo, purtroppo, molto diffuso, quello denunciato dal Comitato contro l'inceneritore di Montale...
Municipio Verde
IL COMITATO contro l’inceneritore di Montale accusa di «strabismo» Cna, Assindustria e le associazioni degli artigiani perché «piangono per l’aumento della Tia e al contempo plaudono il costoso sistema dell’incenerimento dei rifiuti». Incomprensibile, per quelli del comitato, l’affermazione di Aldo Piantini (Cna) secondo il quale «l’inceneritore è una risorsa per il territorio», quando «l’aumento della Tia è dovuto principalmente all’esigenza di risanare il buco finanziario del Cis di 1 milione e 650mila euro generato dall’irresponsabile gestione dell’inceneritore che dopo 30 anni di... disonorato servizio ha solo casualmente denunciato la sua autentica pericolosità». «Chi ricompenserà i cittadini ignari e inconsapevoli — si chiedono quelli del Comitato — del probabile danno causato dall’impianto? I cittadini non dovrebbero essere chiamati a pagare per le responsabilità di altri». Secondo gli esponenti del comitato, le associazioni di categoria dovrebbero difendere gli artigiani «promuovendo una raccolta differenziata porta a porta con vantaggi economici sulla Tia. Si facciano i confronti con città come Novara — esortano — dove con il porta a porta la Tia è ridotta del 12% rispetto agli aumenti medi. Le aziende sarebbero le prime a beneficiarne di una virtuosa raccolta differenziata pagando solo la quota relativa all’effettivo rifiuto prodotto». E citano l’esempio di Vedelago in provincia di Treviso dove «l’indotto creato da aziende che ricuperano e riciclano è superiore in termini di reddito e d’investimento alla termovalorizzazione» e ricordano inoltre come in Toscana «molti rifiuti speciali vengano assimilati agli urbani e trattati come rifiuti urbani».
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