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La mer, la fin...

domenica 9 marzo 2008

Mondo globale:le lingue inglesi del futuro?

All'Università di Winchester, dove nel 2012 sorgerà il museo dedicato alla lingua inglese, il professor David Crystal, famoso linguista e autore di "La rivoluzione delle lingue", ha esposto la sua tesi secondo cui "L'inglese patirà una parabola discendente simile a quella del latino e sarà necessaria la codifica di un inglese standard per intenderci a livello internazionale"
Secondo il professore la lingua shakespeariana tende inesorabilmente a differenziarsi in dialetti locali influenzati dalle tradizioni regionali.
Se il Regno Unito non correrà presto ai ripari a mettere il marchio di origine controllata, potrebbe sfumare un business, quello che Londra realizza dall'uso internazionale della lingua inglese, che crea, oltre al guadagno in denaro, la base culturale della moderna globalizzazione.
Pensate se un giorno la lingua internazionale dell'Asia diventasse l'inglese di Hong Kong o di Nuova Dehli... o se l'inglese giamaicano facesse breccia nelle nuove generazioni, magari nella comunicazione via Internet...
MV

1 commento:

pampa ha detto...

Finalmente si prova a interessarsi al problema della comunicazione internazionale, anche se, parrebbe, solo per paura di perdere una posizione di privilegio e di vantaggio economico.
Accanto al problema della regionalizzazione delle lingue e quindi del controllo di una lingua che viene utilizzata per la comunicazione internazionale, mi farebbe però piacere che si pensasse anche al mezzo di comunicazione internazionale: è proprio così scontato che chi ha il potere economico debba anche imporre la propria lingua? è possibile una organizzazione più giusta e razionale, per esempio attraverso l'uso di una lingua neutra che cerchi di salvaguardare anche tutte le lingue materne?
Da più di cento anni gli esperantisti si pongono queste domande e cercano di sensibilizzare a questi problemi che impongono scelte culturali.
Pampa