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La mer, la fin...

martedì 23 settembre 2008

Prato. Centro storico e città densa: report

Altro report, questa volta sul tema del centro storico, che ci perviene dal laboratorio sul Piano Strutturale.
Alcuni spunti, come nel caso dei borghi, meriterebbero uno sviluppo approfondito.
MV

Il centro storico e la città densa: problemi e proposte per il Piano Strutturale

Workshop territoriale organizzato in collaborazione con i circoli Arci venerdì 18 settembre, ore 21.00, Casa del Popolo di Coiano, via del Bisenzio a San Martino, 5/F
REPORT
Hanno partecipato all’incontro 7 persone, più 6 persone che lavorano al piano strutturale o al processo partecipativo.
L’incontro si è aperto con due brevi introduzioni del coordinatore del processo di partecipazione e del progettista del Piano strutturale che hanno presentato un sintetico quadro della situazione del centro di Prato e della città densa, introducendo alcuni dei temi della discussione. Sono stati proposti ai partecipanti due temi di discussione:
Abitare e lavorare nella città densa (i confini della città densa: rapporti tra centro storico e città compatta; abitare e lavorare; riconversione di aree nella città densa)
Problemi e opportunità della città densa (il valore dello spazio pubblico; aree verdi e servizi; accessibilità: viabilità, mobilità pubblica e trasporti)
Visto il ridotto numero dei partecipanti i due temi sono stati affrontati in un unico tavolo di lavoro.
Nella tabella seguente sono riportati, in estrema sintesi, le considerazioni più importanti emerse durante la discussione. I cittadini che hanno partecipato all’incontro che volessero aggiungere osservazioni o precisazioni, possono inviare un messaggio e proporre le necessarie correzioni.
La discussione su questi temi seguenti continua sul web forum, accessibile dal sito della partecipazione http://partecipazione.comune.prato.it/

Nuova MIXITE’
La mixité è una caratteristica e un valore per la città ma deve trovare un nuovo carattere.
Nel dopo guerra la ricostruzione è stata fatta sulla base del lavoro. Si lavorava giorno e notte come fanno ora i cinesi, prima lo facevano i pratesi. Tutti avevano lo stanzoncino.
Questi stanzoni ora sono vuoti e sono tanti in centro. Cosa fare? Non si possono più usare per produrre, per i tessile. Ora è stato chiuso anche il traffico, sicuramente si doveva fare, ma ci dobbiamo porre il problema di come usare questi spazi non solo per residenze.
Ci sono anche le gore che sono una testimonianza della mixité, non solo gli stanzoni, dobbiamo pensare anche a quelle. Come riconvertirle? Ora sono delle fogne a cielo aperto.
Il piano Secchi si basava su una città che non c’è più. La crisi è strutturale e crea difficoltà nel ridisegnare la città.
Per rigenerare la città e l’economia dobbiamo diversificare e a Prato questa forza c’è.
Per rigenerare l’economia dobbiamo partire da tante piccole cose e non pensarne solo una.
Dobbiamo incentivare tipi di economie diverse (fare come un fiume che parte da una piccola sorgente e poi diventa fiume).
La cultura è anche un’impresa economica, non è una spesa ma un investimento. In questa direzione deve cambiare il nostro modo di pensare. Dobbiamo incentivare chi viene in centro a mettere un’attività, dobbiamo incentivare l’artigianato e l’arte.

Spazi pubblici e servizi
Il rapporto spazio pubblico/costruito
La qualità degli spazi e dei servizi
Gli spazi pubblici ci sono ma bisogna renderli vivibili. C’è paura a passare dai giardini. Un primo sforzo da parte dell’amministrazione c’è stato: gli spazi pubblici anche per i bambini ci sono, ma non sono sicuri (in ia Cavour c’è lo spaccio). In Sant’Agostino hanno fatto una piazza bellissima, ma non ci va nessuno la sera.
Dentro le mura ci sono solo residenze e non un mix di funzioni.
La paura c’è perchè c’è meno benessere, ma non mi sembra che la situazione sia da drammatizzare. Io vado in centro la sera e non vedo tutte queste paure. La città ha bisogno di sentirsi viva, non si vive il centro perchè tutto è chiuso, non ci sono i cinema, c’è solo un teatro. Non servono le telecamere serve di riportare la vita in centro.
La scarsa presenza di persone la sera a cosa è dovuta? Dobbiamo trovare quelle regole urbanistiche che evitino di far diventare il centro solo un dormitorio.
Per raggiungere in centro mancano i parcheggi. C’è bisogno di rinunciare all’auto, ma chi ci rinuncia deve essere agevolato. I commercianti ora danno il parcheggio gratis, ma questo non risolve il problema perchè il parcheggio non c’è. Era buona l’idea del taxi gratis.
In centro mancano spazi per i bambini, sia all’aperto che al chiuso e una differenziazione di questi spazi.
Abbandonare il territorio è la prima perdita. Se la gente non vive la città c’è meno sicurezza.

Accessibilità alla casa
Il 25% della popolazione non può accedere nè all’acquisto nè all’affitto di una casa.
Per risolvere il problema il 30/40% dell’offerta abitativa futura dovrà essere agevolato
La residenza agevolata è necessaria. Nelle nuove ristrutturazioni questo non viene tenuto in considerazione, è giusto pensare a questo problema.
Ci sono molti appartamenti invenduti ma se non si cambia politica abitativa rimarranno sempre invenduti.

Rigenerazione e non espansione
I fondi in centro che sono liberi possono essere utilizzati per promuovere nuove economie (filiera corta). Possono diventare dei luoghi in cui si insediano dei servizi.
Possono diventare laboratori artistici e artigianali
Gli spazi dismessi possono ospitare servizi.
Ci deve essere un bilanciamento tra residenza, servizi e spazi pubblici. Le aree dismesse possono essere utilizzate per questo.

Rapporto centro storico borghi limitrofi
La zona di Coiano sarebbe periferia, ma è quasi città. Solo Figline è un borgo isolato ancora riconoscibile. Dobbiamo comunque avere più attenzione per questi spazi. Anche qui e non solo in centro c’è bisogno di rivitalizzare.
Il Bisenzio è un altro valore e l’importanza del progetto del parco lungo il fiume e il suo utilizzo sono un valore.
Il Bisenzio è un valore aggiunto per la zona di Coiano.
Il macrolotto zero in pratica è centro ma ha bisogno di un progetto di riqualifica. Lì gli spazi dismessi possono rappresentare un’opportunità per quella parte di città.
C’è anche un problema di mobilità lungo l’asse nord che va poi verso la Val di Bisenzio. Dovrebbe essere fatto un parcheggio scambiatore a nord dove si può lasciare l’auto e prendere i mezzi pubblici o la bicicletta (all’inizio di viale Galilei o lungo viale Fratelli Cervi).
Ora la vita nei borghi è migliore che in centro. Ma tra poco si equivarranno.
Dobbiamo prendere in mano la capacità di ripensare il futuro senza delegare tutto alla politica, dobbiamo ricreare momenti e luoghi di incontro.

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